REGGIA IL VIDEO Il funzionario Vincenzo Mazzarella domani affronta la commissione disciplinare per un’intervista contestata. Sabato, con diverso rigore, da una finestra del monumento agiva indisturbato qualche portoghese del concerto di Ligabue
9 Settembre 2025 - 19:27

Caserta (pm) – La Reggia, come in tutte le cose della vita, può arridere ad alcuni mentre ad altri no. Arride certamente alla persona che sabato sera ha potuto assistere al concerto di Ligabue da uno dei balconi del palazzo reale. Un osservatorio unico e privilegiato che, per l’euforia del momento, può aver fatto perdere ogni prudenza al fortunato spettatore o alla fortunata spettatrice, che difatti non ha esitato a postare video e foto dell’esperienza. E parliamo di privilegio non a caso, perché sappiamo che, dopo che il museo è stato chiuso nelle ore serali, non sono ammesse presenze al suo interno, neanche di personale dipendente, al di fuori degli addetti al servizio di vigilanza.
Non arride, invece, a Vincenzo Mazzarella, noto funzionario del museo borbonico e storico dell’arte, che domani dovrà presentarsi presso gli uffici ministeriali di Roma, davanti alla commissione disciplinare, per rispondere della sua partecipazione ad una trasmissione di approfondimento di una televisione locale dello scorso maggio. L’incolpazione è quella di non essere stato autorizzato a rilasciare l’intervista che dava nella circostanza presentando un suo ultimo libro sulla figura di Maria Cristina di Borbone (QUI L’ARTICOLO DEDICATO A SUO TEMPO ALLA INTERVISTA).
Ricordiamo ai lettori, per completezza di informazione, che nel corso del colloquio in studio, ad un certo punto Mazzarella avanzava l’ipotesi che per il passato, siccome le opere pittoriche che rientravano alla Reggia dopo un periodo di prestito ad altri musei venivano verificate solo approssimativamente, potesse essere alta la possibilità della loro sostituzione con falsi. E che non si trattasse di una ipotesi azzardata, il funzionario citava il clamoroso furto di centinaia di pastori del presepe reale del gennaio 1985, che avvenne indisturbato nel corso di un’intera notte con i ladri che andavano e venivano. Fatto dimostrativo, all’evidenza, dell’assoluta mancanza di sicurezza generale dei capolavori palatini e di una rete di complicità interne estesa e radicale .
In secondo luogo, rievocava il mistero della scomparsa di una delle tre parti originarie dell’opera di Ronnie Cutrone (New York, 1848-2013) del 1983 You run to the sea, the sea will be boiling- You run to the rock the rock will be melting, esposta nell’ambito della mostra permanente del museo Terrae Motus.
Si trattava di un’opera in acriclico su tre bandiere, ampiamente documentate, una delle quali, all’atto dell’allestimento, risultava tuttavia mancante, non venendo mai più rinvenuta. Tanto è che il lavoro di Cutrone viene esposto monco della parte. Peraltro, il nostro giornale diede notizia del fatto a luglio del 2024 ma su di esso è scesa da allora una cappa di silenzio, quasi come se non se ne dovesse parlare, benché di particolare gravità.
In definitiva, secondo la visione disciplinare della direzione museale, Mazzarella non poteva e non doveva dire le cose che aveva dette, anche se non proprio bagattelle e che meriterebbero ben altra informazione al pubblico rispetto al sostanziale silenzio mantenuto su di esse.
Francamente un rigore che stona con l’episodio su Ligabue che vi abbiamo raccontato.
IL VIDEO DEL CONCERTO DI LIGABUE RIPRESO DALLA REGGIA