SANITA’, NOMINE & POTERE. Mettiamo le magliette di Oliviero o di Zannini ai nuovi direttori di distretto. Iodice da volpino a volpone, trionfo Lauriello. Da Polverino al mondragonese, vince un concorso in solitudine
26 Giugno 2024 - 14:22
Abbiamo deciso di fare un po’ il punto della situazione. Particolare l’arrivo a Mondragone Eduardo Giordano, mentre la sociologa molto apprezzata dall’ex dg Ferdinando Russo va a guidare Capua
CASERTA (g.g.) – Un paio di mesi fa riportammo delle indiscrezioni relative alle nomine dei nuovi (o vecchi) direttori dei distretti sanitari della provincia di Caserta.
I distretti sanitari sono centri di potere, in quanto suddividono il territorio provinciale in dodici porzioni che corrispondono per l’appunto ad aree di potestà in cui i direttori svolgono una funzione di plenipotenziari assoluti dei vertici dell’Asl.
In pratica si tratta di figure assimilabili a quelle di viceré.
Avevamo messo in dubbio la conferma di Antonella Guida, moglie del consigliere regionale Alfonso Piscitelli, per il distretto 12 (Caserta capoluogo e comuni del circondario), in quanto si parlava di un impegno diverso. In realtà, Antonella Guida è rimasta salda al suo posto e continuerà a svolgere la funzione direttiva in quello che è il distretto più importante, tra l’altro dotato di una sede, il Palazzo della Salute in zona Saint Gobain, probabilmente anche più grande della sede dell’Asl Caserta, che fa angolo tra via Unità Italiana e corso Trieste.
La Guida, politicamente parlando, è una variabile indipendente. Il marito, infatti, è uno dei leader dell’opposizione di centro destra alla giunta e alla maggioranza di Vincenzo
Passiamo al distretto 13, quello di Maddaloni, dove è stata confermata Antonietta Scalera che, tra l’altro, ha instaurato un buon rapporto con il consigliere regionale Enzo Santangelo.
Distretto 14, Teano-Sessa. Confermato Salvatore Moretta, espressione del consigliere regionale Gennaro Oliviero, sostanziale dominatore della politica di Sessa Aurunca che, ricordiamo, è anche il suo comune. In stretta connessione ai desiderata di Gennaro Oliviero è la nomina di Antonio Orsi che resta alla guida del distretto 15 Piedimonte.
E qui ci fermiamo un po’ perché, se è vero che abitiamo e viviamo dove abitiamo e viviamo, queste non sono nomine monocratiche ma (fatevi una risata) sono uscite da esami condotti da una commissione. Quindi, tenetene conto giusto pro forma perché da noi concorsi, esami e commissioni non hanno mai contato e non contano un cazzo di fronte alle spinte e alle pretese della politica.
Resta saldo alla guida del distretto 16 Marcianise il direttore Giovanni Delle Curti, anch’egli legatissimo al carro politico di Oliviero.
I distretti di Aversa e di Lusciano (17 e 19) sono stati riuniti. Certo che dopo il congedo forzato dalla carica di direttore sanitario, il buon Enzo Iodice, un vero furbissimo, ha ottenuto ancor di più di quello che aveva. Intanto, oggi è un super dirigente di distretto, avendo messo insieme le competenze riunificate di quelli di Aversa e di Lusciano, ma è anche presente quasi quotidianamente nella sede centrale dell’Asl, dove svolge un’azione di tutoraggio di fatto di un direttore sanitario quasi pro forma di cui non ricordiamo nemmeno il nome perché, praticamente, Iodice, che fu costretto – così si dice – a rassegnare le dimissioni in quanto non prono alle richieste di Giovanni Zannini, è uscito dalla porta e non è rientrato dalla finestra, bensì da un balcone più grande di quelli della Reggia di Versailles. Della serie: “gli inossidabili”.
Discorso particolare anche per il distretto 18 di Succivo. E qui entra in gioco lo zanninismo, religione scelta protempore da Carmine Lauriello, antica conoscenza di CasertaCE.
Quando Angelo Polverino comandava, lui era di Alleanza Nazionale. Quando Oliviero era al culmine del successo e aveva un peso specifico di tipo politico ancor più alto di oggi, Lauriello era un oliveriano, quindi un socialista e di quell’area del Partito Democratico.
Da quando Zannini è diventato imperatore della politica casertana, Lauriello ha voluto coerente con gli standards dei propri ripensamenti, delle proprie ricollocazioni e se è andato ad accucciare la casa del consigliere regionale di Mondragone.
Attenzione, però, la sua nomina a Succivo è solo temporanea, visto che da un momento all’altro assumerà l’incarico ufficiale di dirigente dell’Unità operativa complessa dedicata all’Assistenza domiciliare integrata o Adi, che dir si voglia. Attenzione, Lauriello l’ha già svolta per anni come facente funzioni. Lauriello ha vinto a mani basse uno dei rarissimi concorsi bandito dall’Asl per le dirigenze di Uoc, impaccate di decine di F.F., ovvero i facenti funzioni di cui prima, occupate da professionisti i quali, poi, quando andranno in pensione chiederanno e otterranno una barca di soldi, in quanto gli anni di F.F. saranno valutati come anni di dirigenza di fatto.
Il concorso di Lauriello? E che dobbiamo dire. C’hanno partecipato, manco a dirlo, altri due vincitori di distretto, ossia Nicoletta Tesittore e Francesco Frascaria, le cui collocazioni vi indicheremo nella parte successiva di questo articolo.
Sapete che ha deciso la (chiamiamola così) commissione? Che Tessitore e Frascaria non avevano i requisiti per partecipare e, in base a ciò, sono stati esclusi. Ovviamente, nessuno dei due ha protesta o fatto ricorso, visto e considerato che il premio di consolazione, ossia la direzione di due importanti distretti sanitari era già stata ampiamente conquistata.
Insomma, alla fine ha partecipato solo Lauriello e Lauriello ha vinto. Dirigere l’Adi significa essere un potente, significa muovere decine, centinaia di medici, infermieri, operatori socio sanitari che entrano in case di malati, allettati più o meno quotidianamente e che possono trasformarsi in potentissime macchine elettorali.
Vabbè, che ne parliamo a fare, sono argomento notissimi per i nostri lettori. Andiamo appresso.
Nicoletta Tessitore, già dirigente al distretto di Capua, ha vissuto anni molto tempestosi nel rapporto con le direzioni strategiche dell’Asl. Carte bollate, cause di lavoro. Oggi, invece, riteniamo che la situazione si sia rassenerata, se è vero come è vero che le è stato riconosciuto un distretto complesso, ma non meno gratificante, ossia quello numero 20 di Casal di Principe. Quanto avrà contato la scelta di legarsi anch’essa a Zannini al momento non lo possiamo stabilire con certezza, ma qualche leggerissimo sospetto nelle parti più recondite della nostra anima lo nutriamo.
Sulla collocazione di Francesco Frascaria, direttore del distretto 21 di Santa Maria Capua Vetere, non abbiamo incrollabili certezze. E’ amico sia dell’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, sia del consigliere Gennaro Oliviero. Vabbé, meglio due che uno, che il risultato è garantito.
Distretto 22 di Capua. La direttrice è Anna Vincenza Di Fuccia è laureata in sociologia. Dunque, conosce i fenomeni relativi al comportamento delle masse e anche di chi sta sopra di queste.
Nella sua attività ha avuto spesso la possibilità di confrontarsi direttamente, suscitando un interesse evidente di tipo professionale, con l’ex direttore generale dell’Asl Caserta Ferdinando Russo, oggi passato al vertice – sicuramente a più basso peso specifico – dell’Azienda sanitaria dell’Università Vanvitelli, ovvero il Primo policlinico di Napoli. Ma quando era capo qui a Caserta, il confronto con la Di Fuccia è stato serrato.
Se lo è stato con Ferdinando Russo lo è stato anche con Amedeo Blasotti che, dalla carica occupata per dieci anni di direttore amministrativo, in stile feudale è passata a direttore generale. La matrice è la stessa, quella di Casoria, dove c’è un vero re della politica sanitaria regionale, ossia Tommaso Casillo, già sottosegretario durante l’ultimo governo Prodi, poi consigliere regionale e ora a capo della potentissima stazione appaltanti delle grandi gare della sanità campana: la Soresa.
Dulcis in fundo, Mondragone. Qui si è creata una situazione interessante, in quanto si è creato un combinato tra il fatto che Giovanni Zannini sia proprio di Mondragone, dove comanda anche l’ultimo granello di sabbia, e la nomina a capo del distretto sanitario 23 di un medico tutt’altro che insignificante, visto che Eduardo Giordano, bravissimo neuropsichiatra con un solido passato politico da consigliere regionale di Italia dei Valori, targato quindi Antonio Di Pietro, è andato a guidare il distretto a cui Zannini tiene di più. Per cui, non è possibile che non ci sia stato un accordo a monte e un’affiliazione di Giordano al carro ormai pieno fino all’orlo del consigliere regionale.
Per ora ci fermiamo qui, registrando un punteggio: Oliviero tre, o meglio 3.5, visto che Frascaria l’abbiamo condiviso tra lui e Caputo, Zannini a tre, a meno di complicazioni.
Rimarrà libera a breve la casella di Succivo per la vicenda già raccontata di Lauriello e vedremo se, come è usuale nell’Asl di Caserta, sarà messo un F.F., un facente funzioni. Un altro giochino applicato a 306 gradi dai direttori e di cui un giorno parleremo in maniera più dettagliata.