TRENTOLA DUCENTA. Leggete come vuole fare il PUC il sindaco Michele Apicella. Clamoroso errore (?) nella delibera di giunta. Le promesse elettorali e le prime operazioni sospette

9 Dicembre 2024 - 09:49

L’errata corrige del segretario comunale Alessandro Tafuri serve, secondo noi, molto poco, in quanto la delibera del 4 novembre certifica la presenza da remoto di un assessore dimissionario già da agosto e la contemporanea presenza del suo sostituto. Ma al di là di questo, preoccupano di più le voci di grosse modifiche nei pressi del cimitero

TRENTOLA DUCENTA (g.g.) – Il sindaco Michele Apicella ha la ferma intenzione di approvare una radicale variante al PUC vigente del 2015.

In questi ultimi mesi, a Trentola, si è assistito ad una strana forma di consultazione tra certi politici e alcuni cittadini. In qualche casa si è ragionato del cambio di destinazione d’uso di certe aree. Un argomento sempre molto delicato, perché si tratta di un modo rapido di far soldi e di cambiare la vita delle persone, dato che il cambio di destinazione può portare ad una sua ipervalutazione anche di dieci volte tanto rispetto al dato di partenza.

Peraltro, nelle volte in cui transitiamo per Trentola e per Ducenta, a noi non ci pare ci siano molti spazi per costruire molti alloggi. Non conosciamo gli indici ma, statene certi, di qui a poco, andremo a vedere cosa sta scritto nel Piano territoriale di coordinamento provinciale del 26 aprile 2012.

A nostro avviso, in città gli indici sono zero o prossimi allo zero. Ma ci possiamo sbagliare e quindi studieremo il dossier.

Il problema è che la procedura di variazione del PUC, tra le altre cose molto lunga e solo alle primissime battute, è già partita con un inguacchio.

A redigere la proposta delle possibili modifiche al PUC è il ben noto architetto Massimo Apollonio Capasso, dirigente dell’area Urbanistica del comune di Trentola, già passato alla (piccola) storia di CasertaCe per un affidamento diretto da 28 mila euro che il tecnico ha firmato ad un professionista a lui vicino, Gennaro Coviello, socio di studio, con un ribasso dello 0,13%.

La redazione della Variante al PUC è stata affidata alla facoltà di Architettura dell’università Vanvitelli, con sede ad Aversa. Francamente, non riusciamo a comprendere rispetto a quale ragionamenti l’università sia andata ad impelagarsi per una vicenda simile, con convenzione firmata dal direttore di dipartimento (una volta si chiamavano presidi), Ornella Zellenga, che ha coinvolto l’architetto Gianluca Cioffi, professore universitario.

Delibera di giunta comunale numero 103 del 4 novembre scorso, oggetto, approvazione atti preliminari del PUC. Atto approvato, almeno in apparenza, all’unanimità dei presenti, tra i quali c’erano degli assessori partecipanti non di persona, bensì in videoconferenza.

Precisamente, con questa modalità, hanno partecipato il vicesindaco Vincenzo Sagliocco e gli assessori Gabriele Costanzo, Marianna D’Alessio e – state bene attenti a questo nome – Vincenzo Cangiano. Presenti fisicamente in sala, il sindaco Michele Apicella e l’assessora Giovanna Mazzitelli.

Tutto ciò è stato messo su bianco da un atto controfirmato dal segretario Alessandro Tafuri, come si può vedere dal testo integrale della delibera che pubblichiamo in calce.

Quando si tiene una seduta di un organismo amministrativo che prevede la possibilità di presenziare anche da remoto, la partecipazione è registrata, sancita e certificata all’inizio della riunione. Per cui, anche per un motivo di numero legale, il sindaco Michele Apicella, presidente della giunta, ha dovuto necessariamente, insieme al segretario comunale, prendere atto della presenza in videoconferenza di D’Alessio, Sagliocco, di Costanzo e anche di Cangiano.

La presenza fisica in giunta è attestata dalla firma del sindaco e dell’assessora Mazzitelli. Contestualmente, in giunta viene attestata la presenza in videoconferenza degli altri quattro.

Piccolo, insignificante particolare. Il giorno primo agosto 2024, ossia 96 giorni prima della seduta di giunta, Vincenzo Cangiano si è dimesso dalla carica di assessore. Per nessuna ragione, dunque, poteva essere presente alla seduta di giunta del 4 novembre.

Il 6 novembre, poi, il segretario comunale Tafuri ha scritto su un foglio, non specificato se non come errata corrige, che due giorni prima si era verificato un errore e che in realtà Cangiano non era collegato in videoconferenza.

Ma leggendo con attenzione la delibera del 4 novembre, le firme del sindaco Apicella e dell’assessora Mazzitelli si raggruppano sull’attestazione della presenza in videoconferenza di Vincenzo Cangiano.

Impossibile, a nostro avviso, che quella indicazione contenuta nella delibera quale discriminante di presenza fisica (o in videoconferenza) non sia stata guardata dal primo cittadino, in quanto presidente della giunta comunale e dal segretario. Secondo noi, magari ci sbagliamo, l’errata corrige non ha alcun valore. Ma non perché, in linea generale, degli errori non si possano verificare in un atto amministrativo, al punto da rendere utile, essenziale, doverosa la pubblicazione di un’errata corrige, ma in questo caso specifico la specificazione quale presente in giunta di Cangiano ha incardinato un vizio, forse una grave irregolarità, che si cementa nella delibera del 4 novembre e che non può essere rimossa dall’errata corrige.

Non una bella figura per il segretario Tafuri che, in pratica, così come Apicella, pare non leggere quello che firma.

Insomma, sarà stata la fretta, saranno stati gli impegni assunti per questo PUC, ma questa è una frittata grossa e poco commestibile.

A Trentola si dovrà votare a inizio settembre, massimo ottobre prossimo, salvo qualche operazione del governo che sarebbe ingiusta, dato che già nel 2020 si allungarono i tempi delle consiliature a causa del covid.

I tempi comunque limitati necessitano, quindi, che le promesse da cui dipendono anche famiglie e imprenditori locali, devono essere scontate, realizzate. E siccome la Variante non è arrivata nemmeno all’amministrazione provinciale, un luogo in cui le cose si possono fare come si facevano fino a un paio di mesi fa, magari con un Zannini che accelerava le pratiche dei suoi sindaci, riteniamo che è un po’ difficile che questa variante al PUC si farà, dati anche i pareri che il Genio Civile e anche altri enti dovranno emettere.

Ad esempio, ci hanno parlato di un’operazione che a nostro avviso è al limite del pornografico, anzi, del blasfemo. E lasciateli stare questi poveri defunti. Evitiamo lo sconcio, di cui molti parlano a Trentola, di una drastica riduzione della cosiddetta fascia di rispetto cimiteriale, che dovrebbe passare dai normali e giusti 200 metri ai 50 metri.

Qualcuno ha comprato dei terreni attigui al cimitero? Noi non lo sappiamo ancora, ma indagheremo. Cosa volete fare? Le case sulle tombe dei vostri morti? Urge un’indagine giornalistica approfondita.