CORONAVIRUS. MA DAAI! L’Ospedale di Caserta va in confusione e chiede alle ditte per le tute anticontagio di aver venduto tamponi covid prima ancora la pandemia arrivasse

20 Novembre 2020 - 18:37

Praticamente una missione impossibile. Un errore da dilettanti nella scrittura del documento oppure negli uffici del Sant’Anna e San Sebastiano si è sviluppata una nuova teoria cospirazionista? Qualche precisazione è necessaria anche sulle lettere d’invito che l’ufficio Economato ha inviato a tre giorni dalla scadenza per la presentazione delle offerte

CASERTA – E’ pronta a spendere 120 mila euro l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta per l’acquisto di 10 mila tute protettive con cappuccio, dispositivi di protezione individuale necessari nella lotta al covid-19 per gli operatori sanitari. Questa volta, rispetto a quanto è avvenuto pochi giorni fa con l’Asl di Caserta, la stranezza che emerge dai documenti pubblicato sia nell’albo pretorio dell’ospedale capoluogo, sia nel sito della Soresa, la società regionale per la sanità della regione Campania, riguarda i requisiti di questo bando, precisamente una consultazione preliminare per la fornitura di questi tute anticontagio.

Il primo documento che troviamo nel sistema informatico dell’ospedale è datato 15 ottobre 2020, con la scadenza di questa consultazione datata 16 novembre. Un mese di tempo, quindi, forse fin troppo tempo, però nulla di particolare. La confusione, invece, emerge sui requisiti necessari alla ditta per poter partecipare a questa consultazione, che diventerà un bando corposo, perché (ed è importante ricordarlo) anche in emergenza 120 mila euro non sono pochi. Infatti, le società che vorranno presentare le proprie offerte per le tute anticontagio dovranno dimostrare che negli ultimi tre anni, cioè dal 2017, siano state capace di fornire tamponi nasofaringei per la Sars-Cov2. Praticamente, le aziende in gara sono costrette a rispettare dei requisiti minimi praticamente impossibili. Perché

l’ospedale di Caserta chiede una cosa simile? E soprattutto, se l’epidemia da Sars-Cov2 è scoppiata all’inizio di quest’anno, come fanno le aziende a dimostrare di aver venduto al sistema sanitario nazionale i tamponi tra il 2017 e il 2019?

L’impressione è che sia avvenuto un marchiano errore da copia e incolla, considerando anche che nel documento che potrete vedere qui in basso, i caratteri si modificano proprio nel passaggio dedicato a questo particolare requisito. Ma possiamo dire che speriamo nel marchiano errore, perché non avrebbe un reale senso logico chiedere ad aziende partecipanti ad una consultazione per indumenti produttivi un’esperienza triennale in un ambito che poco c’entra con quello in oggetto per il futuro bando. In pratica, è come chiedere al panettiere due chili di vongole. E’ lo stesso ambito, cioè la vendita di prodotti alimentari, ma parliamo di un’altra cosa. Così come tamponi e tute fanno parte di due mondi differenti dello stesso universo medico. Aggiungiamo che dimostrare una “Comprovata esperienza specifica” del proprio passato sui test di un’epidemia che è esplosa dopo rispetto a quanto richiesto, rende questo documento ufficiale dell’ospedale di Caserta comico, se non ci fossero morti e contagi al giorno che fanno sorridere molto meno.

Per concludere, torniamo sul sito della Soresa, dove ritroviamo un altro documento, cioè la lettera d’invito che l’ufficio Economato fa recapitare ad una non meglio precisata ditta il 13 novembre, a 3 giorni dalla chiusura dalla presentazione delle offerte (16/11). Nulla di male, per carità, sarebbe interessante capire perché e a quante ditte sia giunta questa lettera d’invito, per capire se si tratti di un caso isolato oppure se l’azienda sanitaria di Caserta ha rinnovato (facendo copia e incolla?) questo invito a diverse società e se sono state recapitate tutte a pochi giorni dal countdown. Perché, nel caso questo invio multiplo non sia partito dagli uffici, si tratterebbe di un’azione di concorrenza sleale nei confronti di altre società che avrebbero potuto partecipare, nonostante gli strani requisiti richiesti.

CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERO DOCUMENTO DELL’OSPEDALE DI CASERTA E LA LETTERA D’INVITO INTEGRALE

i requisiti richiesti

la lettera d’invito