TUTTI I NOMI. APPALTI & CAMORRA. Non solo Cappello e Pezzella: indagati sindaco, il vice militare che scoprì le microspie dei carabinieri e altri 10. E c’è un altro comune coinvolto

4 Luglio 2024 - 13:32

Indagati anche due tecnici comunali e Francesco Di Fiore, di cui abbiamo scritto spesso in questi mesi

CASERTA – Torniamo sulla notizia data questa mattina relativa alla all’indagine della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli relativamente ad appalti truccati a Calvi Risorta (LEGGI QUI).

L’inchiesta, emersa nel novembre scorso, aveva portato all’arresto ai domiciliari, poi revocati, di Piero Cappello, ingegnere noto a Caserta, ex presidente ASI e uomo con fiducia di Carlo Marino e Franco Biondi, originario di Piedimonte Matese, di Raffaele Pezzella e Tullio Iorio, imprenditori di Casal di Principe e San Cipriano D’Aversa, ritenuti corruttori dalla procura Antimafia, ma anche soggetti che avrebbero finanziato con la aggiudicazione di queste gare truccate anche il clan di Casalesi.

Sapevamo, poi, che era indagato Carmine Petrillo, di Caserta, titolare della società Costruzioni Generali Sud e Carlo D’Amore, di Casapulla, titolare della Comed, due imprese che, però, per i magistrati sono diretta espressione di Raffaele Pezzella.

Insieme a loro, era nota l’indagine nei confronti di Giuseppe Napoletano, contabile della Costruzioni Generali Sud.

Stamattina, poi, abbiamo scritto della notifica della chiusura delle indagini anche a Francesco Verazzo, imprenditore di Casal di Principe, ma ormai da anni residente a Capua, ritenuto per i magistrati responsabile di turbativa d’asta insieme al sindaco

Giovanni Lombardi. Per entrambi è contestata anche l’aggravante mafiosa.

Oltre a loro, risulta indagato, senza aggravanti, Massimo Di Stefano, istruttore tecnico del comune di Presenzano, E l’ex geometra dello stesso ente, Carlo De Caprio, recentemente andato in pensione, che avrebbe fatto da rup per una gara da 500 mila euro che avrebbe dovuto favorire la società D’Alessandro Costruzioni, ovvero quella che, insieme alla Comed, ha gestito i lavori dell’auditorium dell’amministrazione provinciale di Caserta, ente ritenuto, sempre dai magistrati attivate, permeabile alla presunta attività corruttiva di Raffaele Pezzella e Tulio Iorio.

Risulta indagato anche Francesco Di Fiore, ex rappresentante legale della SC costruzioni, divenuta Bis srl.

Si tratta della società che ha lavorato nel cantiere della direttrice Caserta-Monti del Matese che, secondo la procura di Benevento, Raffaele Pezzella avrebbe truccato relativamente ai lavori di progettazione, portando mazzette un dirigente della provincia di Caserta rimasto clamorosamente ignoto.

La Bis srl, diretta emanazione della SC costruzioni, ritenuta nella mani di Pezzella, è attualmente rappresentata da Salvatore Misso, cugino diretto di Tullio Iorio.

Indagato anche Gennaro D’Ascenzio, trentottenne di Ercolano, amministratore e titolare della D’Alessandro costruzioni che la Dda attribuisce nella sua gestione a Raffaele Pezzella.

Risulta indagata anche Teresa D’Alessandro, dipendente con compiti contabili nella Costruzioni Generali Sud.

Ultimo, ma non ultimo, Come scritto già stamattina, c’è tra gli indagati anche Giuliano Cipro accusato di favoreggiamento.

Il vice sindaco di Calvi Risorta, legato politicamente al deputato Stefano Graziano, nonché maresciallo dell’esercito, avrebbe effettuato una bonifica, aiutando Piero cappello a scoprire le microspie che i carabinieri avevano messo nell’Ufficio tecnico del comune di Calvi Risorta, utilizzando uno strumento acquistato su Amazon.