LA FOTO. MARCIANISE. Velardi festeggia con l’ex dipendente di Camillo Belforte. E’ il nipote (innocente) di Jack Cutillo, il Cristoforo Colombo della camorra locale

6 Ottobre 2020 - 17:54

L’immagine ha soprattutto un significato politico e attesta con chiarezza per chi abbia votato al ballottaggio l’area di Gerardo Trombetta

MARCIANISE – Non è la presenza in quanto tale di Paolo Cutillo, in questa foto che pubblichiamo, a far notizia. A parti rovesciate, infatti, Antonello Velardi, sindaco appena confermato seppur di strettissima misura, avrebbe sicuramente armato la solita cagnara “su certi personaggi” vicini a tutti quelli che politicamente lo avversano. Ma siccome Paolo Cutillo sta vicino a lui, la cosa non fa notizia, dato che dev’essere valorizzata solo una parte, seppur importante, della sua vicenda personale: l’assoluzione passata in giudicato che lo rende un non colpevole.

Un non colpevole che però è tale a prescindere dalle persone con cui sceglie di farsi fotografare; un non colpevole anche qualora si fosse fatto ritrarre insieme a Dario Abbate o ad Alessandro Tartaglione o uno degli altri competitor di queste elezioni comunali. La non colpevolezza di Paolo Cutillo, nipote

e omonimo del fondatore della camorra a Marcianise, l’altro Paolo Cutillo, in arte Jack, cutoliano di ferro di cui abbiamo raccontato spesso tutta la storia, l’hanno, infatti, sancita i tribunali e non è certo legata al fatto che abbia scelto di stare vicino ad un politico piuttosto che vicino ad un altro. Ma Velardi, si sa, pensa di se stesso cose mirabolanti . Diciamo che è dotato di un’autostima strabordante. E conseguentemente, al pari di un pontefice, è convinto di poter assolvere, con tanto di atto di indulgenza personale individuale o collettiva, chiunque vi si sottometta politicamente. Altro che doppia morale.

Ma la questione, almeno per oggi, della presenza di Paolo Cutillo ai festeggiamenti del neo sindaco assume un carattere secondario, anche se sarebbe stato opportuno che questa partecipazione alle sorti pubbliche di un uomo che vive sotto scorta, in quanto rappresenta, per il Tar della Campania e per il Consiglio di Stato, non per il Ministero degli Interni e per le forze dell’ordine di Caserta, un potenziale bersaglio della camorra, delle parole semplici, fosse stata accompagnata da parole forti e chiare di condanna a tutte le forme di prevaricazione criminale. Detto dal nipote del fondatore e cofondatore della camorra organizzata a Marcianise, avrebbe avuto un ottimo e positivo effetto e saremmo stati i primi ad applaudire.

Però, ripetiamo, non fa niente. Oggi, di Paolo Cutillo ci interessa soprattutto la sua piena, totale e convinta partecipazione all’area politico familiare capitanata da Gerardo Trombetta, ex assessore ed ex consigliere comunale, che al primo turno ha votato per Anna Arecchia. Gli abbracci e il compiacimento di Paolo Cutillo impegnano politicamente tutto il suo gruppo, peraltro alla luce del sole e con piena legittimità, in una piena rivendicazione di appoggio e sostegno a Velardi nel ballottaggio di domenica e lunedì.

Tutto ok, dunque. Perché per il resto, anche la scelta non felicissima, compiuta a suo tempo da Paolo Cutillo, di lavorare alle dipendenze della Ca.Mi., che poi non è altro che l’acronimo di Camillo Belforte e della sua impresa di costruzioni, è moralmente amnistiata grazie alla semplice imposizione delle mani da parte del neo sindaco.