LE ELEZIONI COMUNALI DI CASERTA. Zinzi ha un unico modo per far valere il suo diritto di opzione. In caso contrario, la partita si giocherà sul tavolo nazionale

18 Ottobre 2020 - 13:21

Evitiamo di metterci a scrivere indiscrezioni tipo quella di Peppe Greco, Emilio Caterino ecc., e cerchiamo di partire da fondamenti certi nella valutazione delle cose e delle prospettive nella coalizione del centrodestra

 

 

CASERTA (g.g.) – Restiamo ovviamente diffidenti rispetto alla dichiarazione di intenti, espressa dai tre leader nazionali dei partiti di centro-destra Matteo Salvini Giorgia Meloni e Antonio Tajani che, recentemente, a conclusione di una riunione in cui hanno analizzato i risultati, non certo esaltanti, ottenuti hai ballottaggi delle recenti elezioni comunali, hanno ravvisato nello scarso appeal dei candidati scelti il motivo essenziale della mancata affermazione, promettendo contestualmente un drastico cambiamento del metodo in vista della ancora più importante è tornata elettorale amministrativa della prossima primavera quando alle urne andranno le città più grandi d’Italia, a partire da Roma, Milano, Napoli, Torino, e in Campania, oltre al capoluogo di regione, anche Salerno e Caserta. I tre leader hanno promesso che entro novembre la coalizione dovrà scegliere i candidati privilegiando persone della società civile che abbiano in qualche modo dimostrato anche grandi capacità professionali nel corso della loro vita.

Insomma esattamente il contrario rispetto al modello utilizzato, ad esempio, per le scelte fallimentari di Stefano Caldoro in Campania e di Raffaele Fitto in Puglia. Siccome noi non siamo alla prima elezione e sappiamo bene ormai come funzionino le cose nel palazzo soprattutto per quel che riguarda la differenza tra le dichiarazioni ufficiali dei politici e quello che i medesimi poi compiono nella realtà dei fatte e nella realtà delle scelte concrete, sappiamo anche bene che le intenzioni non sempre vanno dov’è il singolo partito desidera. e anche in questa occasione, saremmo effettivamente stupiti del contrario, riteniamo che qualche ostacolo comunque sì frapporrà all’ intesa fra i tre partiti fondamentali della coalizione di centro-destra. Se il metodo annunciato nei giorni scorsi dovesse procedere, sorprendentemente ai nostri occhi, in maniera pacifica, è chiaro che si lavorerà in base a delle rose di nomi da proporre per le candidature a sindaco, che ogni partito porterà al tavolo della coalizione. Questo non escluderà, però la possibilità che ogni partito ha di ottenere la titolarità, l’ultima parola sulla singola candidatura.

Ciò attiverà, dunque, il solito meccanismo di compensazione territoriale che terra’ anche conto degli attuali rapporti di forza che ci sono tra la Lega Fratelli d’Italia e Forza Italia sia sul piano nazionale, sia, volta per volta, caso per caso, sui diversi piani locali. Attendendo eventualmente nuove da Roma, è chiaro che allo stato delle cose ogni partito della coalizione dovrà preparare, anche a Caserta, una rosa da inviare ai propri leader nazionali. Lo farà probabilmente già in queste settimane Fratelli d’Italia.

Ci lavoreranno il commissario cittadino, nonché senatrice Giovanna Petrenga e il commissario provinciale Marco Cerreto, che pare già siano in contatto con la Meloni per discutere delle prospettive collegate alle prossime elezioni comunali. Lo dovrebbe fare Gianpiero Zinzi, ormai leader di fatto della Lega in provincia di Caserta; lo dovrebbe fare anche Giorgio Magliocca, coordinatore provinciale nonché presidente della Provincia per Forza Italia. Solo un evento potrebbe in qualche modo emendare quella che possiamo definire la procedura standard delle quote di attribuzione delle varie città fra i tre partiti. Accadrebbe se Gianpiero Zinzi decidesse di candidarsi lui personalmente a sindaco, con ogni probabilità otterrebbe il via libera degli altri due partiti. Questo perché nessuno potrebbe mettere in discussione la validità e la consistenza del risultato personale che Zinzi ha raggiunto nella città di Caserta alle elezioni regionali, quando ha varcato quota 2000.

Ogni altra soluzione attivata dal consigliere regionale della Lega sarebbe di complicata attuazione qualora fosse accompagnata da un diktat vellutato o ruvido su un proprio nome o anche su una rosa di nomi chiusa è compilata dalla sola Lega. Insomma, è chiaro che se Zinzi è in grado di imporre se stesso, non è in grado di svincolare Caserta dalle dinamiche metodologiche di ripartizione delle candidature nelle varie città capoluogo di regione e in quelle capoluogo di provincia, rispetto alle quali l’ultima parola toccherà sempre al tavolo nazionale. Ovviamente in questi giorni fioriscono le prime ipotesi più coreografiche, più scenografiche che reali, a scarsissima probabilità di essere realizzate. Una di queste parla di un’ ipotesi veramente acrobatica che condurrebbe a una candidatura fi Peppe Greco quale carta del centrodestra.

Di questo starebbe parlando il sempre simpaticissimo Emilio Caterino, che sarebbe pronto a fare una lista civica di sostegno a Greco. Va da sé che per una serie di motivi l’ex assessore all’Urbanistica non è seriamente proponibile anche perché a questo punto veramente Caserta individuerebbe un solo capo, cioè il super dirigente Franco Biondi, che potrebbe mettersi tranquillamente alla finestra, tanto “questo o quello per me pari sono,” con la vittoria di Carlo Marino o con l’affermazione di Peppe Greco, lui rimarrebbe comunque in auge, anzi con Peppe Greco probabilmente co manderebbe ancora di più di quanto non comandi ha già adesso, visto e considerato che i due hanno sempre viaggiato d’amore e d’accordo e anche le loro attività professionali private molto spesso si sono incrociate e molto spesso hanno proceduto di pari passo. Questo articolo potremmo svilupparlo ancora di più, cazzeggiando anche noi un po’ con il gioco delle indiscrezioni.

Ma preferiamo essere consistenti e cioè dirvi quello che effettivamente è e quello che effettivamente costituirà il percorso metodologico per l’approdo al candidato sindaco della coalizione di centro-destra.