AVERSA. Primario di ginecologia: se è vero che Forleo ha svolto la funzione per 3 anni, questo concorso è truccato e bisogna annullarlo senza se e senza ma

26 Novembre 2020 - 13:29

Uno che spera ancora in non vivere in un letamaio può solo contare e sperare nel fatto che il contenuto della richiesta di annullamento in autotutela, presentata dall’avvocato Domenico Nicchio del noto medico aversano, sia falso

 

 

AVERSA – Come sempre capita in occasioni del genere, si rimane stupiti di fronte alle ricostruzioni dei fatti così come questi vengono espressi da chi ritiene di aver subito un torto, addirittura un sopruso, lo scippo di un diritto che, nel caso su cui ritorniamo oggi per la terza volta, è quello di dirigere, da sostituto quasi stabilizzato ai sensi dell’articolo 18 del CCNL, l’U.O.C. di Ostetricia-Ginecologia dell’ospedale Moscati di Aversa.

Leggendo con attenzione le ragioni addotte da Francesco Forleo, cioè dal ginecologo che lamenta di aver subito questo sopruso nella richiesta di annullamento in autotutela della delibera con cui il Direttore Generale Ferdinando Russo ha certificato e mandato in esecuzione la graduatori che ha premiato Antonietta Martinelli, relegando addirittura Forleo al 3° posto su tre partecipanti, possiamo affermare tranquillamente una cosa: se è vera la metà del narrato, messo nero su bianco dall’avvocato di Forleo, saremmo di fronte a un caso di inaudita gravità, che così sarebbe definito in qualsiasi regione e territorio civile del mondo.

A Caserta e in Campania no, non funziona così. Attenzione, non da oggi, dato che per quello che abbiamo visto in vent’anni di lavoro, affermiamo in scienza e coscienza che il 98, forse il 99% delle procedure concorsuali di ogni genere e delle gare di appalto per l’affidamento, a spese degli enti pubblici di servizi più o meno essenziali, è truccato.

Cioè contiene, ab origine, un virus che gli è stato inoculato attraverso la previsione di contenuto di un bando cucito su misura per colui, colei e/o coloro che le alte burocrazie delle principali amministrazioni pubbliche, a partire dalla sanità, hanno deciso di premiare, magari in quanto a loro volta compulsati dalla politica, con un posto di lavoro ottenuto attraverso un imbroglio, la commissione di un reato che dalle nostre parti rimane sistematicamente impunito.

Precisiamo che nel caso di Francesco Forleo, questa valutazione di contesto generale non è applicabile a priori.

Ciò significa che l’affermazione della ginecologa Antonietta Martinelli può appartenere a quel 2% di casi nei quali l’Asl ha agito correttamente.

Detto questo, però, non si può ignorare il contenuto della denuncia che sostiene l’intera richiesta di annullamento in autotutela della delibera.

Un’azione che precede e tende ad evitare uno sviluppo giudiziario, la presentazione di una denuncia alla Procura della Repubblica nel caso in cui il DG Russo decidesse di non revocare l’atto firmato lo scorso 5 novembre.

Come abbiamo scritto negli altri articoli, Francesco Forleo lamenta il comportamento di una commissione formata da tre figure professionali, la cui identità presto accerteremo, nessuna delle quali esperta della materia su cui si andava a decidere. In poche parole, in commissione non c’era un solo ginecologo.

Se sarà necessario torneremo, nei prossimi giorni, anche sulle tesi esposte dall’avvocato di Forleo quando presenta una sorta di conto della spesa di tutti i punti, i decimi di punto ingiustamente non attribuiti al suo cliente per le pubblicazioni scientifiche, per l’esperienza maturata, per i convegni, eccetera.

Su queste cose, si sa, c’è sempre qualcuno che diffida e qualcuno che, magari per invidia, è pronto a giurare che si tratta di titoli un po’ fabbricati.

Ma siccome le norme, che poi andremo meglio a declinare nei prossimi articoli, associano punteggi precisi a determinate azioni di divulgazione scientifica di un partecipante a un concorso, quei numeri non si possono ignorare. Però, siccome a noi piace fare l’avvocato del diavolo, togliamo di mezzo questa delicatezza.

Parliamo di una cosa che, invece, che il Diego Colaccio o l’afragolese Ferdinando Russo capiscono bene da gente “pratica” quali sono.

Scusate, se questo Forleo ha diretto da facente funzioni l’U.O.C. Ginecologia del Moscati dal 01/07/2017 al 14/01/2020 e dal 10/04/2020 al 05/11/2020, ci volete spiegare per quale motivo, ammesso che sia vero ciò che il suo avvocato scrive nell’istanza, questa roba estremamente palmare, dunque il fatto di aver già vissuto la lunga e complicata esperienza di dirigente in quelle stanze, in quegli ambulatori, in quelle medicherie, non venga neppure valutato, come se Colaccio e compagnia stessero decidendo su un primario da inviare nell’ospedale americano di Dottor House?

Ora mettiamo pure che la dottoressa Martinelli stia concorrendo per il Nobel alla Medicina e questo le attribuisce il punteggio di un fantastilione di punti.

Però Colaccio e Russo questa schifezza di 3 punti che riconoscono il ruolo che Forleo ha formalmente ricoperto, non possono negarli. Se l’hanno fatto, questo concorso va annullato.

Se l’hanno fatto, questo concorso passa dal novero dell’1 o 2% di procedure lecite e regolari al 98% di quelle che lecite e regolari non sono in questa sventuratissima terra.