Spara a bruciapelo e uccide un conoscente: ergastolo per l’assassino, 20 anni al suo complice
3 Novembre 2022 - 11:47
Ieri la corte di Cassazione ha reso note le motivazioni: i fatti si consumarono il 17 novembre del 2018
MONDRAGONE – In questi giorni, la Corte di Cassazione ha reso note le motivazioni per le quali nel mese di giugno ha confermato e reso definitiva la sentenza a carico di Muhamed Bin Raba, 59 anni algerino, condannato all’ergastolo e di Florian Mocian, 23 anni della Romania, condannato a 20 anni.
I giudici della suprema corte hanno in pratica sigillato ciò che già in primo grado era stato sentenziato dunque, carcere a vita per l’algerino, esecutore materiale dell’omicidio di Salvatore De Rosa, avvenuto il 17 novembre 2018 a Pescopagano, area tra le più degradate che si sviluppa, per una parte nel comune di Castel Volturno e per l’altra in quello di Mondragone.
20 anni di reclusione, invece per Florian Mocian, per il concorso in questo omicidio di cui era consapevole e in cui svolse la funzione di accompagnare e portare via il killer in scooter. Raba entrò nell’abitazione di Salvatore De Rosa in via Giovanni XXIII, imbracciando un fucile a camme mozze esplodendo un colpo letale ce colpì alla pancia la vittima. Subito dopo, cercò di sfondare a calci al porta dell’abitazione di un’altra persona, con lo stesso obiettivo di ucciderla.
La furia dell’algerino era stata innescata da una lite che lui aveva avuto con De Rosa e con l’altra persona da lui cercata e non trovata. Lite a cui avrebbe partecipato anche Florian Mocian. Da altre notizie di quel giorno non emerso molti elementi per stabilire i motivi della citata lite. Sicuramente saranno emerse durante i processi e sicuramente non hanno costituito attenuanti nei confronti degli imputati.
Gli imputati sono stati condannati anche per detenzione illegale di armi, questo per quanto riguarda l’algerino, su cui è gravata anche un’accusa di violazione di domicilio. Mentre l’accusa di ricettazione del motorino riguarda sicuramente il rumeno Florian Mocian.