Le estorsioni del clan dei casalesi. Chiesta condanna a 10 anni per imprenditore casertano
15 Giugno 2023 - 10:02
Accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione
SAN CIPRIANO D’AVERSA – Condanna a 10 anni di reclusione. È stata questa la richiesta formulata dal Sostituto Procuratore Graziella Arlomede della Dda di Napoli nel processo celebrato dinanzi al gup Antonio Baldassarre del tribunale di Napoli per Giuseppe Iannone, 66enne imprenditore di San Cipriano D’Aversa.
L’imprenditore , fu destinatario di un provvedimento restrittivo insieme al figlio Mario ed al genero Mario Pellegrino poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso esterno al gruppo camorristico Schiavone-Zagaria, estorsione, trasferimento fraudolento di valori ed impiego di denaro di provenienza illecita. Le indagini, svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta e coordinate dalla Dda partenopea, avevano ricostruito il business di Giuseppe Iannone che, dagli anni ’90, avvalendosi della forza di intimidazione del clan dei Casalesi, aveva conseguito la gestione quasi monopolistica degli appalti pubblici nell’agro aversano nell’ambito del settore degli scavi e della posa in opera di cavi elettrici per conto dell’Enel attraverso le società Alba 90 Srl, Siep Costruzioni e Elettrolima.
Archiviate le posizioni per il figlio Mario, il genero Mario Pellegrino e la nuora Giustina Amato. A carico di Giuseppe Iannone rimangono i capi d’ imputazione per concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione ai danni di imprenditori dell’Agro Aversano e di Sessa Aurunca. Si torna in aula nel mese di luglio.