Giudice di pace corrotto: annullate le misure interdittive. Le motivazioni del Riesame

11 Ottobre 2023 - 16:12

Il Tribunale per il Riesame di Roma, 11^ sezione penale, ha reso note le motivazioni con le quali ha annullato l’ordinanza emessa il 26 giugno scorso dal Gip emessa anche a carico del giudice di pace Alberto Di Vico (difeso dall’avvocato Carlo De Stavola)

MADDALONI – (gv) Giudice, avvocato e medico sospesi per corruzione in atti giudiziari, Tribunale del riesame annulla l’ordinanza interdittiva e li riabilita. Depositata pure la motivazione dal Tribunale per il Riesame di Roma, 11^ sezione penale, con la quale, decidendo in funzione di Giudice di appello, ha annullato l’ordinanza emessa il 26 giugno scorso dal Gip presso lo stesso Tribunale, che ne aveva sancito, nei confronti del dott. Alberto di Vico, difeso dall’Avv. Carlo de Stavola, la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di Giudice di pace, e la sospensione dell’avv. Paolo Miranda (difeso dall’avvocato Mario Consiero) dall’esercizio della professione forense per la durata di un anno.
Il reato contestato, da parte dell’Ufficio di Procura, era quello di corruzione in atti giudiziari in quanto l’avvocato Miranda, conferendo incarichi professionali alla dott.ssa Giovanna Liguori, moglie del Giudice di Pace di Maddaloni, dr. Alberto Di Vico, avrebbe da questi ottenuto un trattamento di favore all’esito dei procedimenti dinanzi a lui celebrati.
Il

Tribunale per il Riesame, come si evince nella motivazione, ha ritenuto carenti di fondamento e contraddittori gli indizi indicati dal P.M. come sintomatici di una condotta corruttiva intercorrente tra il Giudice di Pace, dott. Alberto Di Vico, la moglie, dott.ssa Giovanna Liguori, e l’avvocato Miranda.
Le tesi difensive accolte hanno infatti dimostrato come le controversie in cui è stata impegnata la dott.ssa Liguori, in qualità di consulente medico-legale, nominata dall’avvocato abbiano sempre trovato risoluzione in via stragiudiziale, senza mai essere state decise dal Giudice di pace Di Vico, suo coniuge.
L’attività prestata dalla dott.ssa Liguori su nomina da parte dell’avvocato Miranda, per giunta, trovava fondamento nella sua esperienza lavorativa, avendo la predetta assunto, incarichi come delegata dei medici delle Compagnie assicurative e pertanto conoscitrice del settore in questione, oltre che professionista dalla comprovata esperienza.
Il lavoro della dott.ssa Liguori, svolto dunque in condizioni totalmente neutrali e prive di qualsiasi tipo di influenza, era circoscritto alla prestazione di consulenze mediche finalizzate alla individuazione della percentuale di danno risarcibile, tale percentuale avrebbe consentito all’avvocato di quantificare in sede stragiudiziale con la compagnia assicurativa la somma da liquidare a titolo di risarcimento del danno.
A ciò deve aggiungersi che a sostegno dell’ordinanza che aveva disposto la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di
Giudice di pace, non era mai stato indicato alcun procedimento nel quale il Giudice avesse operato un presunto trattamento di favore nei confronti del predetto avvocato rispetto ad altri, parimenti impegnati in difesa dei loro assistiti dianzi al Giudice di Pace di Maddaloni.
Queste le argomentazioni difensive che il Tribunale del Riesame ha dunque ritenuto di accogliere in toto, restituendo la libertà di esercitare la propria professione al Giudice di Vico, all’avvocato Miranda ed anche alla dott.ssa Liguori che potrà tornare ad esercitare la professione di medico.