LA DIFFIDA. Sarà la volta buona? Il sindaco di Villa Literno invia l’ultimatum alla Regione, alla Provincia, a GISEC e alla Fibe: rimuovete un milione e mezzo di tonnellate di ecoballe e risarciteci l’enorme danno da noi subito in 20 anni

13 Ottobre 2023 - 11:44

In calce all’articolo lo screenshot dell’atto pre giudiziario inviato a firma degli avvocati Tommaso Castiello e Orsola Petrillo

VILLA LITERNO – Sono forti, perentori i termini, utilizzati dagli avvocati Tommaso Castiello e Orsola Petrillo nella loro diffida, scritta e inviata in nome e per conto del sindaco pro tempore del Comune di Villa Literno Valerio Di Fraia che chiede un immediato intervento finalizzato alla rimozione dello spaventoso carico di 1.500.000 di tonnellate, costituito dalle cosiddette ecoballe.

Cosiddette, perchè, a questo punto a venti anni di distanza dalla posa delle prime, non si sa bene neppure se, nel famigerato sito di contrada Lo Spesso di Villa Literno ci siano solo milioni di tonnellate di rifiuti secchi, inerti quelli che venivano definiti cdr che significa combustile da rifiuto, materia, cioè, da avviare al trattamento dei termovalorizzatori o, se, nel tempo, in tutto questo tempo siano stati sversati anche altri tipi di rifiuti, magari furtivamente collocati all’interno delle ecoballe che a quel punto diventerebbero un carico ancor più pericoloso di quanto non lo sia già quello che si materializza nella spaventosa quantità, ripetiamo di un milione e mezzo di tonnellate che fanno di quel luogo una cosa molto diversa da quella definita, nel 2003 come sua identità d’uso, un sito di stoccaggio. Diciamocela tutta, contrada Lo Spesso di Villa Literno ha ospitato ed ospita una delle peggiori discariche esistenti al mondo.

Conseguentemente, la richiesta che il Comune di Villa Literno formula, attraverso il ruolo istituzionale di rappresentanza, svolto dagli avvocati Tommaso Castiello e Orsola Petrillo, non si esaurisce alla intimazione di sgombero che inchioda alle loro responsabilità la regione Campania, la chiacchierologia del governatore Vincenzo De Luca il quale continua a distrarre i suoi corregionali a colpi di stupidaggini sul numero aperto o chiuso delle università, ben sapendo che il suo estro, la sua attitudine di showman, unito al livello culturale medio espresso dai cittadini della Campania gli consente, di rimanere a galla, di conservare al sua popolarità facendo per l’appunto lo showman cioè un mestiere che, almeno sulla carta, dovrebbe essere nettamente diverso da quello di governatore, di presidente delal terza regione italiana per popolazione, per farla breve, di uomo delle istituzioni.

Com’era logico d’attendersi la situazione e le prospettive della discarica delle cosiddette ecoballe di contrada Lo Spesso sono anche peggiorate da quando le competenze sulla sua gestione sono passate dalla Regione all’Amministrazione provinciale di Caserta e, attraverso questa, alla società in house che si occupa di tutti gli impianti dei rifiuti comprese le discariche, compresi i siti di stoccaggio, quella GISEC spa, il cui capitale è totalmente nelle mani della provincia. Figuriamoci un po’ se il problema ormai ventennale delle ecoballe di Villa Literno possa essere risolto dalla coppia formata da Giorgio Magliocca, Presidente della Provincia, e Vincenzo Caterino, sindaco di San Cipriano d’Aversa che ad inizio del 2022, Giovanni Zannini ha imposto a capo della GISEC

Come si può vedere dallo screenshot della lettera di diffida che pubblichiamo in calce a questo articolo, i destinatari dell’iniziativa dell’amministrazione comunale di Villa Literno sono, dunque, la Regione, le appena citate Provincia di Caserta e GISEC spa, ma anche la Fibe spa nella sua identità giuridica ma anche come società incorporante di quella Fibe Campania spa, nata proprio dalla necessità di gestire tutto quello che c’era da gestire ai tempi in cui questa grande società si aggiudicò, aggiungiamo noi malauguratamente, il super appalto bandito dalla Regione Campania al tempo guidata da Antonio Bassolino con le conseguenze che tutti conosciamo a partire dalle infiltrazioni della criminalità organizzata in larga parte delle dinamiche relative agli appalti, il tutto condito da incursioni dei servizi segreti, così come l’allora amministratore unico di Fibe Giulio Facchi, che poi ne ha passate di tutti i colori in sede giudiziaria, ebbe a raccontare in una lunga intervista in tre puntate, pubblicata da CasertaCe qualche anno fa e che si può trovare nel nostro archivio, direttamente accessibile o attraverso i principali motori di ricerca, che poi è uno solo, cioè Google.

Il Comune di Villa Literno chiede un risarcimento dei danni, non un semplice ristoro. Perchè di danni Villa Literno ne ha subiti a iosa. Come se non bastassero quelli inflitti dalla marcata presenza nel suo territorio del clan dei casalesi, oggi, come da vent’anni a questa parte, Villa Literno è sinonimo di ecoballe, è sinonimo di un enorme concentrazione di monnezza misteriosa, è sinonimo di una terra, quella campana, che continua a far male a se stessa per colpa del suo popolo, che da potere e forza a una classe politica e amministrativa incapace, ignorante, ladra fino al midollo. Naturalmente come tutte le diffide questa incuba dei termini legali. Vedremo cosa succederà e se il Comune di Villa Literno avrà la determinazione di chiedere giustizia ad un tribunale, ad un giudice per il danno subito.

QUI SOTTO LO SCREENSHOT DELLA LETTERA DI DIFFIDA