MARCIANISE. Caso Angelo Piccolo-Pasquale Salzillo, il concorso illegale per dirigente e il 110. Trombetta e la Cotugno bruciano il Piano anticorruzione come si fa con i crocifissi nelle messe nere

27 Novembre 2023 - 19:43

Abbiamo deciso oggi di tirare le somme su questa sciaguratissima prima fase dell’amministrazione comunale guidata da Pasquale Salzillo, più che da Antonio Trombetta. Primo: è illegale che Angelo Piccolo sia ancora responsabile delle concessioni edilizie. Secondo: è illegale che la Cotugno sia ancora responsabile e controllora dell’anticorruzione. Terzo: non può esser bandito un concorso aperto per dirigente ai Lavori pubblici, in quanto le graduatorie… Quarto: l’individuazione di un articolo 110 all’Urbanistica è roba da Corte dei Conti, perché. come dimostrano le norme, uno come Fulvio Tartaglione non può essere utilizzato per dirigere il settore Cultura.

MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – Nella galleria degli orrori della politica di questa provincia, raccontata soprattutto quando questa diventa, sventuratamente, attività di governo del territorio, ci sono tanti fatti che, a loro modo, stabiliscono dei record al contrario.

Nell’ultimo periodo, uno di questi si è registrato a Marcianise. Non avevamo, infatti, mai incrociato una sequenza di atti, tutti ravvicinati nel tempo, tutti finalizzati a creare, ad alimentare e a rafforzare un centro di potere delicatissimo e pericolosissimo come quello che punta alla gestione dell’intera filiera dei permessi di costruire, o concessioni edilizie che dir si voglia.

Le voci, i pronostici più allarmanti, registratisi all’indomani dell’affermazione elettorale di Antonio

Trombetta, che ha coinciso con quella, sicuramente a molto più alto peso specifico, del vice sindaco Pasquale Salzillo, si sono rivelati meno foschi di quanto la realtà ha poi costituito, a partire dallo scorso 3 agosto, allorquando la giunta comunale ha rovesciato una previsione della Pianta organica, così come questa era uscita dal periodo amministrato dal commissario prefettizio, approvando una delibera con la quale, manco a dirlo, si spostava la previsione della presenza di un nuovo dirigente comunale, dall’Area Urbanistica-Concessioni edilizie, a quella dei Lavori pubblici. Lì si è capito benissimo dove si sarebbe arrivati. Ma l’approdo al controllo ferreo di questo settore ad alta valenza economica, da parte di Pasquale Salzillo e di un centro di potere imprenditorial-istituzionale, impiantato nella sede dello studio professionale di via Matteotti, dove Pasquale Salzillo ha operato negli anni, a stretto contatto di gomito con il responsabile dello Sportello unico dell’edilizia, Angelo Piccolo, con il fratello di questi, pure lui architetto e con lo zio di entrambi, il super costruttore Tommaso Colella, non sarebbe stato possibile se il segretario comunale Maria Carmina Cotugno non ci avesse messo un sentimento addirittura superiore a quello postovi dal primo cittadino.

Successivamente alla delibera del 3 agosto, i fatti sono andati nella direzione stabilita a tavolino in via Matteotti: la segretaria Cotugno si è fatta assegnare ad interim le deleghe del Terzo e del Quinto settore, cioè dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica, bandendo un concorso per l’assunzione del nuovo dirigente per il primo e, successivamente, un avviso pubblico per l’assunzione di un tecnico Categoria D con le funzioni di dirigente, ai sensi dell’articolo 110 del Tuel, per il settore Urbanistica-Concessioni edilizie.

Naturalmente, ha fatto questo, dopo aver blindato la posizione di Angelo Piccolo a cui, da dirigente ad interim, per di più ripagata da una ricca indennità aggiuntiva al suo stipendio, ha riattribuito la delega piena di Responsabile dei procedimenti relativi alle questioni riguardanti lo Sportello unico dell’edilizia, il che significa il ruolo di dominus di ogni concessione, erogata a privati e ad aziende.

Prima grave violazione: Piccolo ha esercitato questa mansione per 6 anni e mezzo consecutivi. Nessuna norma delle leggi anticorruzione in vigore, tutte assorbite, ovviamente e obbligatoriamente, dal Piano anticorruzione del Comune di Marcianise, consente ciò. Analizzando ogni caso possibile e immaginabile, non si può andare al di là del termine di 5 anni per quello che è un settore, definito esplicitamente dalle norme, “area critica”. In pratica, la Cotugno ha violato le norme in vigore delle leggi anticorruzione, ogni parere erogato dall’Autorità nazionale anticorruzione, o Anac che dir si voglia e del Piano anticorruzione vigente.

Il fatto serio, molto serio, è che ciò sia avvenuto ad opera della persona che, contemporaneamente alla funzione di segretaria comunale, esercita anche quella di responsabile della tutela e del controllo anticorruzione del Comune di Marcianise. In pratica, è come se un topo venga messo a guardia del formaggio. Una vera e propria ubriacatura dell’illegalità: abusando di gran lunga di quelle poche eccezioni che consentono agli enti locali di non pubblicare alcuni dati all’interno degli atti amministrativi, sono stati inseriti, all’interno della sezione Amministrazione trasparente (si fa per dire) una novantina di concessioni, di cui, caso unico nella storia d’Italia, non sono state pubblicati né il nome del richiedente, né quello del progettista. Questo non si può fare, così come abbiamo puntualmente e certosinamente dimostrato in uno degli ultimi articoli scritti su questa vicenda.

Esistono norme che rendono incompatibile il ruolo di responsabile anticorruzione della segretaria comunale Cotugno.

E non sono norme inserite nella Carta universale dei diritti dell’uomo, ma nel Piano nazionale anticorruzione, in cui viene evidenziata l’esigenza “che il responsabile anticorruzione deve essere dotato della necessaria autonomia valutativa, in una posizione del tutto priva di conflitto di interesse, anche solo potenziale”.

Il responsabile anticorruzione, di norma “va scelto tra i dirigenti non assegnati ad uffici che svolgono attività di gestione e di amministrazione attiva”.

Lo dice il Pna, non noi di CasertaCE. Lo dice, dunque, anche il piano del Comune di Marcianise.

E ancora: “Dev’essere evitato, per quanto possibile, che il responsabile sia nominato tra i dirigenti assegnati ad uffici dei settori più esposti a rischio corruttivo”. Inutile star qui a ripetere che tra questi settori critici, le norme anticorruzione, non noi di CasertaCE, enumerano anche lo Sportello unico per l’edilizia e i Lavori pubblici, dove vengono poi stipulati contratti, convenzioni.

Articolo 19 del Decreto legislativo 165 del 2001. Questo è scritto al numero 1Bis: “L’amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso, sul sito istituzionale il numero e la tipologia dei posti in funzione, che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta. Inoltre, acquisisce la disponibilità dei dirigenti interessati e le valuta”.

Prima di bandire il concorso per il posto di nuovo dirigente del settore Lavori pubblici e prima di spendere altri soldi, per assumere un nuovo 110 all’Urbanistica, magari dopo un colloquio, allargato dal sindaco Antonio Trombetta anche al vicesindaco Pasquale Salzillo, in modo che questa nuova figura non metta assolutamente in discussione il controllo assoluto di Angelo Piccolo sulle concessioni edilizie, è stata compiuta questa esplorazione? A proposito di Corte dei Conti, il Comune di Marcianise spende 150mila euro all’anno, spicciolo sopra spicciolo sotto, per tenere un ingegnere dell’esperienza di Fulvio Tartaglione, certo non simpaticissimo a CasertaCE, come la storia di questo giornale dimostra, a girarsi i pollici nel settore Cultura, dove fu “purgato” scelleratamente al tempo delle amministrazioni di Antonello Velardi.

Però, evidentemente, Fulvio Tartaglione, essendo uno competente e non essendo allineato alle posizioni di nessuno in questo momento, è temuto da Pasquale Salzillo e dal vero Sportello unico per l’edilizia che funziona ad orario prolungato, la mattina al Comune e il pomeriggio in via Matteotti.

Siamo arrivati dunque, alla quarta, quinta violazione. In conclusione, la segretaria comunale Maria Carmina Cotugno, ha domandato per caso alla funzionaria, Franca Nubifero, per quale motivo in passato è stato revocato il concorso per il nuovo dirigente del Settore amministrativo, carica perennemente nei sogni della stessa Nubifero? Lo sa la segretaria comunale Maria Carmina Cotugno che la prima in graduatoria al Comune di Maddaloni ha presentato e vinto un ricorso al Tar che ha sancito l’esistenza di una priorità di utilizzo delle graduatorie delle idoneità già aperte, privilegiando dunque una procedura concorsuale orientata su queste e non sulla possibilità di fare un concorso aperto? Lo sa, la segretaria comunale Maria Carmina Cotugno – lo dovrebbe domandare a noi, che queste cose le abbiamo raccontate più di una volta – che il Comune di Marcianise ha già utilizzato le graduatorie degli idonei nel settore dei Lavori pubblici e che oggi gli idonei pronti, nel rispetto di una priorità che la giurisprudenza amministrativa sancisce, a partecipare ad un bando mirato, ce ne sono diversi?

Insomma, il sindaco Antonio Trombetta e la segretaria comunale Maria Carmina Cotugno sembrano gli attori di un film appartenente al filone di quelle parodie costruite da Hollywood, molto in voga negli anni ’80 e ’90 e che hanno sbertucciato anche il genere horror. Qui ci sono le leggi nazionali anticorruzione, ma soprattutto c’è il Piano anticorruzione del Comune di Marcianise. Trombetta e la Cotugno recitano la parte dei partecipanti a una sorta di messa nera, quelle in cui si bruciano i crocifissi, i testi della Bibbia, o solamente del Vangelo. Così stanno facendo con il Piano anticorruzione del Comune. Lo stanno bruciando riga per riga, come in una messa nera. Ma ricordassero che, sia nei film dell’horror ordinario, sia nelle parodie, capita che, alla fine, arriva sempre un esorcista a neutralizzare mostri e mostruosità.