PROVINCIALI, IL VOTO AL MICROSCOPIO/2. Salvatore Mastroianni festeggia in foto col candidato di Magliocca (e Zannini) e spernacchia Salvini. Il caso Rondello a Marcianise, Scognamiglio, la Iodice e se Zinzi avesse voluto…

11 Dicembre 2023 - 21:16

La politica (si fa per dire) casertana non la può salvare nemmeno il marziano arrivato ieri in città con l’obiettivo di salvarla e al quale hanno rubato la navicella. Questa vicenda di Salvatore Mastroianni, di cui parliamo da due anni, non è fisica, ma è metafisica. Chi lo fa rimanere lì, cioè Enzo Nespoli, la Castiello, Cantalamessa e, per motivi contingenti, Grant, vuole fare un affronto a Zinzi. E va bene pure, ma quantomeno ditegli di non farsi le fotografie, perché una volta o l’altra qualcuno a Salvini, che fa una figura barbina, questa storia gliela dovrà pure spiegare bene. Su Marcianise, Zinzi ha determinato l’elezione di Rondello, più per quello che non ha fatto in altri comuni, caricando e concentrando tutto su Fabio Schiavo e non rafforzando nessun altro competitor del marcianisano, che per quello che hanno fatto i suoi in consiglio comunale.

CASERTA/SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) Che dobbiamo fa’? Che dobbiamo di’? Che dobbiamo scrive’? Dobbiamo di’ e scrive’ che quella di Caserta non è una provincia, ma, per rimanere nel gergale, stavolta moderatamente licenzioso, è un posto “che sta in culo alla Luna” e che è l’ultima “fetecchia” dell’Italia? Guardate che il soggetto fermato tra ieri pomeriggio e ieri sera, perché sosteneva di essere arrivato dal pianeta Marte, cioè di essere un marziano, (“vengo da Marte per salvarvi”), andrebbe preso sul serio e non trattato comune uno ‘mbriaco. La questione e il problema che vota al fallimento la sua missione sono rappresentati dal fatto che lui è arrivato nel pianeta Terra ed è stato subito catapultato dai colonnelli e dai generali marziani su Caserta, indubbiamente luogo più critico del nostro pianeta, dunque, giustamente designato come area di intervento, ma a cui gli omini con le antennine sarebbero dovuti arrivare dopo aver fatto un po’ di esperienza in posti più civili.

E allora, conseguentemente, va da sé che, come dice Crozza, imitando De Luca, gli hanno fatto subito capire che qui non c’è trippa per gatti, per nessuno, nemmeno per i marziani. Che qui quasi nessuno, almeno l’80% della popolazione autoctona non ha la minima intenzione di farsi salvare, né dal Padreterno, né dai marziani. Per cui, per far capire all’omino che aria tirerebbe per lui da queste parti gli hanno “arrubbato” la navicella, che sarebbe stata avvistata nelle ultime ore a volteggiare tra Mondragone, Villa Literno e Falciano del Massico.

E così, anche la missione del marziano è fallita. Non gli hanno dato nemmeno il tempo di guardare questa fotografia, pubblicata questa mattina e che avrebbe potuto consultare nel data base del Pianeta Rosso, l’unico che forse accoglie, legge e fa leggere i nostri articoli che tanti considerano, per l’appunto, articoli marziani, cioè strani e del tutto disadatti all’aria che tira in questa porzione del pianeta Terra.

Dai marziani alla Lega, da Mastroianni al metafisico.

Cos’è la Lega di Salvini in Italia? Piaccia o no, è un partito politico. Un po’ sgangherato, qualche volta folkloristico, ma con un suo programma, vituperato da molti e condiviso, amato dall’8/9%, forse 10% della popolazione italiana, che diventa 20-25% di quella residente dalla Toscana in su. Da anni, scriviamo che il buon Salvatore Mastroianni, non avendo ricevuto quelle che riteneva, forse non a torto, meritate gratificazioni personali frutto dei decenni vissuti da politico di professione, della Lega non ne ha voluto più sapere.

Ok, ci sarà pure entrato a suo tempo insieme ad Enzo Nespoli da Afragola che poi ne è uscito. Caro Marziano nostro che ti hanno “arrubbato” la navicella: questi non solo non ne è uscito, ma ancora oggi, proprio perché l’Italia Meridionale, la Campania e la provincia di Caserta sono posti collocati in culo alla Luna, non visibili nemmeno dai marziani, tanto fessi e creduloni da lasciare le chiavi attaccate dentro la navicella, risulta formalmente il coordinatore provinciale della Lega. Nel mentre, cioè tra il momento in cui noi già scrivevamo che tutto ciò sembrava assurdo, in quanto Mastroianni tutto faceva eccetto che un gesto, un comunicato che somigliasse lontanamente ad una militanza e quello ancor più rivelatore di queste elezioni, Mastroianni ha avuto il posto fisso dal presidente della Provincia Giorgio Magliocca, con la benedizione del consigliere regionale Giovanni Zannini, cioè da due persone la cui forza è determinata esclusivamente dal carburante messo a loro disposizione dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca che governa con una coalizione di centrosinistra e che un giorno sì e l’altro pure sbertuccia e spernacchia la Lega nei suoi cortometraggi cabarettistici.

Probabilmente, Salvatore Mastroianni se l’è pure scordato di essere ancora il coordinatore provinciale del partito di Salvini. O meglio, gli è stato detto di rimanere in carica, perché questo serve alle ragioni di Enzo Nespoli, oppure a quelle di Valentino Grant che spera nell’appoggio di Enzo Nespoli e di Pina Castiello alle prossime elezioni europee.

Ora, diciamo pure che il Nespoli, la Castiello e, in questo momento delicato del suo percorso politico, che lo avvicina al cruciale appuntamento delle prossime elezioni europee, Valentino Grant, facciano tutto questo per fottere Gianpiero Zinzi. Precisando meglio il concetto, Enzo Nespoli, la Castiello e Cantalamessa lo fanno per fottere Zinzi, mentre Grant, il quale, ricordiamo, è coordinatore regionale della Lega, lascia fermo lì Mastroianni per non scontentare i suddetti che gli hanno promesso il voto.

Però, benedetto Valentino, te ne abbiamo anche parlato. Ma, almeno l’apparenza, fino alle Europee, provate a salvarla. Dite a questo Mastroianni di evitare di farsi fotografare o addirittura di postare lui direttamente la foto. Poi, nessuno gli dirà nulla, visto che, se ognuno di voi, come del resto ognuno di noi, ognuno di chi scrive qualcosa di politica in questa provincia, eravamo matematicamente convinti che Mastroianni non avrebbe votata la Lega, pur essendone coordinatore provinciale, ma che avrebbe votato la lista di Magliocca, che ha un senso politico non perché nominalmente contiene anche un personaggio lunare, quale è il sindaco di Arienzo, l’indagato Peppe Guida, che Fulvio Martusciello ha nominato coordinatore provinciale di Forza Italia, pur essendo lui, e Magliocca che lo eterodirige, politici che amministrano la provincia solo grazie all’appoggio di Giovanni Zannini e di Vincenzo De Luca.

Se nessuno di voi, cioè, se nessuno tra Enzo Nespoli, la sottosegretaria Pina Castiello, il senatore Gianluca Cantalamessa e Valentino Grant ha mai nutrito, come del resto non l’abbiamo nutrito noi di Casertace, il benché minimo dubbio sul fatto che Mastroianni, più o meno compulsato, avrebbe votato Magliocca, dunque, Zannini, dunque De Luca, quantomeno ditegli di evitare il disdoro dell’esposizione pubblica, che riempie di ridicolo non voi che tutto sommato dovete muovervi in contesti periferici per realizzare i vostri obiettivi politico-elettorali e neppure danneggia Zinzi più di tanto, ma copre solo di ridicolo Matteo Salvini e il suo partito.

Ora, è vero che il Salvini, dopo averci tentato a lungo e dopo aver goduto di un pur fugace successo personale nel Sud Italia, ha capito che qui non sfonderà mai elettoralmente. Ma, questo è un discorso, altra cosa è farsi, come si dice qui da noi “abbicciare la carta al culo” (se mai Salvini se lo fa spiegare da qualche parlamentare campano cosa significa) da un politico locale che, a questo punto, si diverte anche alle spalle di Salvini, come dimostra ampiamente la disinibizione con cui si è fatto fotografare tra ieri sera e stamattina insieme a Gaetano Di Monaco, consigliere comunale di S. Maria C.V., che regge un’amministrazione comunque di centrosinistra e che Salvatore Mastroianni, suo concittadino, ha contribuito a far candidare, affiancando direttamente Magliocca in questa attività.

L’elezione di Antimo Rondello e il “caso Marcianise”

Secondo ed ultimo tema di approfondimento sul voto riportato dalla Lega che, nel caso specifico, è stata la Lega di Zinzi, con lista denominata “Prima la provincia di Caserta”, ci porta diritti nell’aula consiliare del comune di Marcianise.

Zinzi ha dimostrato di saper far di conto. Ha capito che, superando i 10mila voti (in realtà alla fine ne ha presi 11mila 500) avrebbe battuto Fratelli d’Italia, partito meno radicato di quanto sia lui nei territori e, conseguentemente, avrebbe eletto non uno, bensì due consiglieri.

Diciamocela tutta: a Gianpiero Zinzi preme la sopravvivenza dell’amministrazione comunale di Marcianise. Ma non gli preme al pari di quanto prema a Nicola Scognamiglio e alla moglie Maria Luigia Iodice, che sul nome di Antonio Trombetta e sul progetto costruito su di lui hanno fondato molta parte della loro credibilità politica. E’ chiaro che un accordo di maggioranza per recuperare ad un atteggiamento più ortodosso, lo scontento e recalcitrante Antimo Rondello, il quale aveva messo un muso da Puzzaniello a New York dopo che la persona da lui indicata non era entrata in giunta comunale, andava bene anche a Zinzi per i motivi di cui sopra, ma costituiva un problema, soprattutto per i coniugi Scognamiglio-Iodice, che di Rondello si erano fatti carico al momento della composizione delle liste relative alle elezioni amministrative del maggio scorso. Per cui, se Antimo Rondello, come forse non sarebbe riuscito nessuno, ha riunito i voti della maggioranza che l’ha votato per questioni di sopravvivenza, visto che una mancata elezione di Rondello avrebbe poi realmente messo in discussione le sopravvivenza del sindaco Antonio Trombetta, è pur vero che Zinzi, senza Rondello o con un Rondello schierato in un’altra lista, avrebbe lo stesso potuto portare alla propria compagine elettorale, 3 o 4 voti interni al consiglio comunale marcianisano, che gli avrebbero consentito comunque di stare sopra i 10mila, ottenendo, seppur di più stretta misura, il secondo seggio.

Una valutazione più articolata merita, poi, il lavoro che Zinzi ha compiuto durante la campagna elettorale, molto concentrato su Fabio Schiavo, consigliere comunale di Caserta il quale, non a caso, è stato il secondo candidato più votato in assoluto, con 5913 voti, preceduto solamente dal candidato di Gennaro Oliviero, cioè dal sindaco di Sant’Angelo D’Alife nonché presidente (almeno una volta lo era, non sappiamo oggi) della Comunità montana del Matese, Michele Caporaso, che ha raccolto 6176 voti di grandi elettori.

Se andiamo a vedere le preferenze nella lista di Zinzi, ci accorgiamo che questi 6mila voti di Schiavo avrebbero potuto essere tranquillamente 5mila o 4500, qualora Zinzi avesse deciso di spostare questa quantità ad esempio su Luigi Piccirillo di Portico che ha raccolto 1577 voti. In questo caso, Fabio Schiavo sarebbe stato ugualmente eletto, in grande tranquillità e il secondo consigliere sarebbe stato proprio Piccirillo e non Rondello. In verità, non abbiamo visto chi è arrivato quarto in questa lista e se il quarto abbia o meno superato i 1000 voti, perché se fosse così lo stesso ragionamento fatto per Luigi Piccirillo sarebbe valso anche per questo ulteriore candidato.

In definitiva, cosa vogliamo dire? Vogliamo dire che Zinzi non ha interferito minimamente con il voto dei suoi di Marcianise, i quali, anche per salvare la loro pelle, hanno votato Rondello. Anzi, Zinzi ha esortato i consiglieri suoi fedeli a farlo. Ma l’essere stato decisivo nell’elezione di quest’ultimo è frutto di quello che è successo soprattutto fuori dal consiglio comunale di Marcianise. E’ stato protagonista e decisivo nell’elezione di quest’ultimo, nel momento in cui ha condensato tutti i voti su Fabio Schiavo. Se non avesse fatto così, Rondello, che ha preso praticamente solo i voti di Marcianise (2400 e qualcosa) da un lato non sarebbe stato eletto, dall’altro non avrebbe, però, potuto accusare i consiglieri comunali di Zinzi che, comunque, come risultata dall’agevole lettura e dall’agevole interpretazione dei voti riportati nella sezione E, contenente solo 4 comuni, cioè Caserta, Maddaloni, S. Maria Capua Vetere e, per l’appunto, Marcianise, hanno votato per lui, cioè per Rondello, dunque per il candidato espresso da Nicola Scognamiglio e da Maria Luigi Iodice, senza se e senza ma.

Noi che la sappiamo lunga sulle cose e sulla gente di questa provincia, abbiamo immaginato il possibile scenario a ruoli rovesciati. Embè, proprio sicurissimi non siamo che l’epilogo sarebbe stato il medesimo.