2 ARRESTI. Stavano inondando il Casertano di soldi falsi. Come e dove colpivano: mai centri commerciali, solo negozi in città

9 Gennaio 2024 - 09:12

Spesso in provincia, preferendo centri e attività minori rispetto ai negozi delle grandi filiali, più controllati. La Guardia di Finanza è intervenuta per bloccare l’emorragia di denaro falso

CASERTA – Sono dovuti intervenire immediatamente i militari della guardia di finanza. Un’operazione condotta assieme alla procura di Santa Maria Capua Vetere e che ha portato all’arresto di due persone, accusate di detenzione e spendita di banconote false, ordinanza eseguita dal Comando provinciale della guardia di finanza di Caserta.

Dicevamo, i finanzieri del comando di Capua che hanno condotto le indagini, guidati dal tenente Franco Barra e i magistrati del procuratore Pier Paolo Bruni hanno deciso di far scattare le manette il prima possibile, quando tutti gli indizi, tutte le prove portavano ai due uomini, originari di Napoli città.

Un’azione resasi necessaria dal fatto che i due arrestati – chiaramente innocenti fino a possibile condanna definitiva – continuavano a spendere soldi falsi in giro per la provincia di Caserta.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i due soggetti non sembravano seguire una mappa, un piano studiato passo passo per spendere le banconote false. Sostanzialmente, sceglievano negozi in piccoli centri o, se arrivavano in città più grandi, preferivano sempre attività commerciali medie e mai grandi negozi o catene commerciali.

Infatti, i finanzieri hanno scoperto come la coppia si tenesse ben lontana da centri commerciali dove, invece, è possibile trovare con più probabilità quelle macchinette che controllano i contanti, piuttosto che una cassiera o una commessa che, ovviamente, non può avere la certezza di maneggiare o meno una banconota falsa.

Bar, negozi di abbigliamento, profumerie. Tutti posti dove potevano comprare con 20, 50, ma soprattutto 100 euro, e andarsene indisturbati, con l’inevitabile guadagno scaturito dall’aver acquistato beni spendendo sostanzialmente carta straccia.

Assieme ai due soggetti, volti già noti alle forze dell’ordine per operazioni simili, sono state indagate cinque persone.

Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, i cinque supportavano i due leader della truffa, ma per loro il GIP del tribunale di Santa Maria Capua Vetere non ha ritenuto necessario l’arresto o altre misure cautelari.