CIRCO CAPUA. Graziano Di Gianni sei un simpaticone, ma ne combini una al giorno. Fai una lotteria, dici per il Carnevale, ma è vietato dalla legge. E la Veronica Iorio ti aizza anche a farne una a settimana

11 Gennaio 2024 - 19:04

Dobbiamo ringraziare un nostro lettore che con grande serietà ha sottoposto alla nostra attenzione il dettato normativo del DPR n. 430 del 26 ottobre 2001, in pratica il regolamento concernente la revisione organica della disciplina dei concorsi delle operazioni a premio, che non lascia adito a dubbi. In calce all’articolo la lotteria propagandata dal consigliere Di Gianni

CAPUA – Non riusciamo ad essere parimenti severi, così come lo siamo abitualmente con la famiglia Giacobone-Zenga, con il consigliere comunale Graziano Di Gianni, che pure di marachelle ne combina non certo poche. Questo accade perchè, da un lato quello dei Giacobone-Zenga-Buglione e compagnia abbiamo colto in più di un’ occasione il segno dell’arroganza e anche della minaccia in alcune reazioni. Evidentemente non ben informati su come certe cose facciano breccia in CasertaCe, quelle minacce le abbiamo respinte al mittente mettendoci il resto e non certo di due.

Di Gianni appartiene, invece, a quella categoria, a quella galleria di personaggi, un esempio fra tutti tenendo conto delle dovute proporzioni, quello dell’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, ex segretario provinciale del PD, ex direttore sanitario e oggi direttore di due distretti dell’Asl di Caserta, Enzo Iodice, il cui nome associammo ad una serie di comiche americane, molto in voga negli anni 70 e all’inizio degli anni 80, che il distributore televisivo italiano chiamò “simpatiche canaglie”, per raccontare la storia e la vicenda di certi piccoli monelli scaltrissimi, dispettosi ma tutto sommato ragazzini simpatici, le cui marachelle suscitavano una reazione di riso e di divertimento.

Per cui, Graziano Di Gianni, consigliere comunale di maggioranza non se la prenderà di certo come del resto non ha mai fatto Enzo Iodice, al quale ci legano buonissimi rapporti personali se lo definiremo una simpatica canaglia.

Di lui ci siamo occupati in qualche circostanza, ma stavolta sta facendo qualcosa di autenticamente simpaticissimo.

Simpaticissimo per noi ma non per diversi cittadini capuani per i quali la vita è una cosa seria, forse anche troppo, e che però legittimamente dal loro punto di vista, ritengono che un consigliere comunale non si debba mettere a fare certe cose.

Ma cosa è successo e cosa sta succedendo, in pratica? Un pateracchio che rende somigliante, anche in questo caso operando tutte le dovute proporzioni a un caso nazionale. A Di Gianni gli manca l’avvenenza altrimenti lo si potrebbe definire il Ferragni di Capua. Partiamo daccapo così come ci racconta un nostro lettore al cui tesi abbiamo adeguatamente verificato, offrendo al Di Gianni ampia facoltà di replica: il commerciante-tabaccaio-consigliere comunale ha messo a disposizione una vetrina del suo esercizio in corso Appio della brava artista-artigiana – così la definisce, aggiungiamo noi giustamente, Graziano Di Gianni, originaria e residente a Capua – Roberta Rea, che espone le sue creazioni presso il suddetto esercizio, quasi sempre monili di bigiotteria.

Queste opere sono in vendita ma una di esse è stata selezionata, riteniamo dallo stesso Di Gianni, come premio di una riffa. E qui il nostro lettore dimostra tutta la sua austerità, rigidità, rispetto al dettato normativo. Cita, infatti, il D.P.R. del 26 ottobre 2001, n. 430, vale a dire il “regolamento concernente la revisione organica della disciplina dei concorsi
e delle operazioni a premio, nonché delle manifestazioni di sorte locali, ai “sensi dell’articolo 19, comma 4, della legge 27 dicembre 1997, n.449”

Questo è l’ultima legge approvata su questa materia. Una struttura giuridica al quale sancisce che un qualsiasi tipo di la lotteria, di riffa o come la vogliamo chiamare, sono vietate per un duplice motivo. Sono vietate quando sono realizzate da una persona fisica, a titolo personale e non da un ente o da un’ associazione. Di Gianni non parla nè di un’ associazione nè di ente riconosciuto o non riconosciuto ma si fa lui personalmente promotore dell’iniziativa.

Dicevamo un pateracchio: la riffa promossa da Di Gianni che in prima battuta può sembrare una forma di promozione, per altro non gratuita ma lucrosa, delle qualità di un artista locale, aggiunge che questa riffa è in sostanza una “Lotteria di Carnevale”. Ora, già l’espressione lotteria del Carnevale di Capua, dopo tutto quello che abbiamo scritto e raccontato su quell’altro casotto messo insieme dalla premiata ditta Luca Branco, Vincenzo Modugno e compagnia (CLIKKA QUI PER LEGGERE UNO DEI TANTI ARTICOLI CHE DEDICAMMO ALLA VICENDA), ci provoca un brivido dietro alla schiena. In quel caso, però, era stato utilizzato come una sorta di paravento la Pro Loco, che pose in essere una roba che definire irregolare e illegale era finanche poco al punto che non a caso, fu revocata, annullata, azzerata.

Nel caso che stiamo affrontando, invece, c’è un signore, indubbiamente simpatico, che si alza una mattina e fa una lotteria per il Carnevale che non può fare in quanto persona fisica e di cui non si conosce nè un regolamento, nè una modalità quand’anche raccogliticcia tra l’organizzatore e quelli che poi organizzano il Carnevale, cioè la stessa Pro Loco.

Ricapitolando : pera la legge è irrilevante lo scopo. Questo può essere il più nobile e il più onorevole del mondo, ma se non è promosso da un’associazione, da un ente riconosciuti al lotteria non si può fare a prescindere.

Poi per non farci mancare nulla sulla vena simpaticissima della squadra di Adolfo Villani che, francamente , dobbiamo dire a questo pinto, i suoi se li è scelti veramente con il lanternino, un altro esponente della maggioranza ossia la consigliere comunale Veronica Iorio fomenta, perchè è il verbo giusto da usare, Graziano di Gianni, non solo a fare questa lotteria, ma a realizzarne una a settimana

A noi, non essendo capuani, pur stimando e nutrendo affetto per la città di Fieramosca, ma non essendo ripetiamo capuani, queste cose strappano tutto sommato un sorriso. Ma un capuano doc che tiene soprattutto all’identità, alla storia e alla reputazione del suo Carnevale che un tempio era di serie A nel panorama nazionale, secondo forse solo a quelli di Venezia e di Viareggio, e che oggi non è neppure più di serie D, è chiaro che s’ incazzi e ci rimanga anche molto male.