L’OMICIDIO DI GIOVANNI INVITO: il pm chiede due condanne a 25 anni
16 Gennaio 2024 - 15:47
Ucciso con 5 colpi di pistola nell’ottobre del 2007
MONDRAGONE – Venticinque anni di reclusione è la pena richiesta dal Sostituto Procuratore Armando Bosso nel corso della sua requisitoria nel processo celebratosi dinanzi alla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Roberto Donatiello con a latere Honoré Dessì, per l’omicidio di Giovanni Invito, “Occhiolino”, per il quale sono imputati Mario Camasso e Michele Degli Schiavi.
L’omicidio Invito, consumatasi il 17 ottobre 2007 in via Duca degli Abruzzi a Mondragone, sarebbe stata, secondo gli inquirenti, la conseguenza di un torto subito.
Nell’immediatezza del delitto le indagini si concentrarono su Mario Camasso, difeso dall’avvocato Francesco Liguori, per il quale l’ ordinanza cautelare fu eseguita presso il carcere di Carinola dove era già recluso per furto.
Ai domiciliari, invece, si trovava ristretto Michele Degli Schiavi, 34 anni, detto Cippone. Entrambi, all’epoca dei fatti poco più che 20enni, furono individuati come i responsabili dell’omicidio di Giovanni Invito, ma il procedimento subì una battuta d’arresto per assenza di sufficienti indizi.
Due elementi hanno permesso la riapertura dell’inchiesta, nel 2020: la confessione di un cugino della vittima che riferiva di aver saputo da uno dei killer, Degli Schiavi, dei particolari del delitto e dalle rivelazioni del collaboratore di giustizia Giovanni