LE FOTO GOLETTA VERDE. Mare inquinato fino al midollo nelle aree della foce dei Regi Lagni, del Savone a Mondragone e del Canale a Sessa Aurunca
14 Agosto 2018 - 12:48
CASERTA – Venire a capo di un’indagine compiuta dalla Goletta Verde di Legambiente non è mai operazione facilissima.
Quelli di Legambiente, infatti, hanno un metodo di analisi molto personale. Diciamoci la verità, un po’ se la tirano per la loro storia e per il loro portato di conoscenza.
I dati di sintesi nazionali li state sentendo, seppur sommariamente, dai tg nazionali.
La situazione in Campania dovrebbe spiegarla il TgR Rai, ma quella è roba leggera a novembre, figuriamoci a Ferragosto, quando va in onda il tg di Pippo e Pluto.
Abbiamo capito che per capirci qualcosa, scusate il gioco di parole, bisogna aprire i documenti allegati, i sempre famigerati pdf.
Lì viene spiegato, in maniera stranamente chiara per quelli che son gli usi e i costumi di Legambiente, come sono state condotte le analisi.
Il vantaggio di non essere il “Corriere della Sera” è che possiamo limitarci a discutere dei valori riscontrati in provincia di Caserta. La merda che inquina il mare del nostro litorale, molto più elegantemente definita “Enterococchi intestinali” ed “Escherichia Coli”, è stata misurata alle foci dei corsi d’acqua più importanti che si buttano nel mar Tirreno da Castel Volturno a Baia Domizia.
Per capirci, in quello che potremmo definire, stavolta non come metafora, un percorso di merda, se uno dei duemila Tartaglione che abitano a Marcianise defeca, magari dopo essersi vestito di bianco nell’ormai rituale convivio estivo, la sua cacca attraversa varie tubature, sempre più larghe.
In posti civili, lo stronzetto dispettoso trova più aree di depurazione: una prima griglia che lo cuoce ben benino e lo riduce al rango di cenere e poi, più in prossimità dello sbocco al mare, depurazione definitiva e volatilizzazione.
Qua a Caserta, invece, i depuratori, che in passato pure esistevano, sono tutti fuori uso. Solo il Comune di Mondragone sembra aver messo seriamente in cantiere la costruzione di un impianto. Legambiente, dunque, va a verificare i luoghi critici: la foce dei Regi Lagni, dove naturalmente issa una bandiera rossa, trovando più merda che acqua che si butta a mare e allieta i bagnanti di Pescopagano, Destra Volturno e Pineta Mare.
Bandiera rossa, secondo la classificazione di Legambiente che per ogni 100 millilitri nell’acqua sono presenti più di 400 UFC di Enterococchi intestinali e più di 1000 UFC di Escherichia Coli.
Quattro punti monitorati in provincia di Caserta, di cui tre giudicati fortemente inquinati: foce del cosiddetto “Canale” a Sessa Aurunca; alla foce del fiume Savone a Mondragone e alla foce dei Regi Lagni a Castelvolturno. Questi punti ricevono lo stesso giudizio da parte di Legambiente da ben nove anni. Proprio per questo lo scorso
anno furono segnalati all’autorità giudiziaria con un esposto.
Atto a cui ha fatto seguito una nota indirizzata a Legambiente per confermare indagini in corso sulle cause dell’inquinamento, sperando, aggiungiamo noi, che queste siano un po’ più concrete e meno evanescenti di quelle che, a suo tempo, furono realizzate, con assordanti squilli di tromba della propaganda ambientaloide, dal famigerato pm Donato Ceglie.
C’è una sorpresa e riguarda la quarta località di Mondragone: entro i limiti, invece, il prelievo effettuato alla spiaggia di fronte la foce della Fiumarella sempre a Mondragone.
Inopinatamente Legambiente ci ha messo una bella bandiera verde.
Insomma, non siamo al livello delle Cinque Terre, ma lì il mare è sostanzialmente pulito.