Giovane militare casertano “fatto fuori” dall’esercito perché a rischio condanna
19 Gennaio 2025 - 17:27
CASERTA – Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto il ricorso di un militare originario della provincia di Caserta, escluso dalla selezione per la rafferma biennale a causa di un rinvio a giudizio per un delitto non colposo.
Il ricorrente, che aveva presentato domanda di conferma nel servizio, era stato collocato in congedo illimitato dopo che il Ministero della Difesa aveva applicato le disposizioni del Codice dell’Ordinamento Militare, che impediscono la partecipazione alle selezioni in caso di rinvio a giudizio.
Il Tar, pur confermando la legittimità del provvedimento originario, ha rilevato che l’esclusione del ricorrente era basata su un’accusa non ancora definitiva e che, successivamente, il ricorrente era stato assolto dal processo penale.
Pertanto, il Tribunale ha stabilito che, alla luce dell’assoluzione, la sua posizione dovesse essere riesaminata, e il provvedimento di esclusione doveva essere annullato.
La decisione conferma il principio che, in caso di assoluzione, la Pubblica Amministrazione è obbligata a ripristinare la posizione del soggetto e rimuovere i pregiudizi subiti.
Il TAR ha comunque ribadito che il sistema normativo che impone l’esclusione dei militari rinviati a giudizio per reati non colposi non è contrario ai principi costituzionali, purché venga rispettato il diritto alla riabilitazione una volta che l’innocenza sia accertata.