IL NOME. Finta polizza assicurativa, truffato un sottufficiale della Finanza: 42enne a processo
15 Febbraio 2025 - 11:00
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Dopo due anni di indagini è stato rinviato a giudizio
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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Dopo due anni di indagini effettuate dalla Polizia Postale di Caserta e di Crotone si è giunti a una svolta: Giuseppe Mesuraca, 42 anni, di Crotone è stato rinviato a giudizio con decreto del Pubblico Ministero del Tribunale Sammaritano la dott. ssa Stefania Pontillo e ora dovrà affrontare il processo. Il Giudice dott. Sergio Enea ha fissato l’udienza predibattimentale a suo carico nel quale la persona offesa, un militare di Santa Maria Capua Vetere, si è costituito parte civile con l’avv. Gaetano e Raffaele Crisileo.
Pesante il capo d’imputazione a carico di Mesuraca : truffa pluriaggravata commessa ai danni di un Sottufficiale della Guardia di Finanza della città del foro che quando ebbe contezza di essere stato truffato non esitò a sporgere denunzia alla Procura della Repubblica. Questi i fatti. Giuseppe Mesuraca con una serie di artifici e di raggiri, consistiti nel realizzare un falso rinnovo della polizza assicurativa rilasciata da una compagnia assicurativa, fece credere al militare di fornirgli la polizza a copertura della propria autovettura e pertanto induceva in errore l’appartenente alle Forze dell’Ordine in ordine alla validità del certificato assicurativo, procurandosi cosi l’ingiusto profitto pari alla somma relativa al pagamento del premio; premio che gli veniva pagato dal finanziere nel mese di dicembre 2022 con una ricarica sulla carta prepagata “Mooney” intestata proprio a Mesuraca.
Il Pubblico Ministero, ricevute gli accertamenti di polizia giudiziaria, gli ha contestato non solo la recidiva reiterata specifica infraquinquennale (in quanto aveva commesso reati della stessa tipologia negli ultimi cinque anni ) ma gli contestava anche l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando di circostanze che avevano ostacolata la privata difesa della vittima del raggiro. Cioò in quanto il Mesuraca aveva agito per mezzo di numerosi contatti telematici e a distanza con il militare sammaritano che non permettevano alla persona offesa di accertarsi dell’identità dell’interlocutore, della serietà della trattativa, né dell’esistenza della polizia assicurativa offerta.