MONDRAGONE. Indagò sull’ex bandito Vallanzasca e arrestò la moglie, accusato di peculato il vicequestore
17 Novembre 2018 - 18:05
MONDRAGONE (tp) – Indagò su Renato Vallanzasca e arrestò a Mondragone la moglie, Antonella D’Agostino, nell’ambito dell’operazione Perfetto.
Ieri il super poliziotto, oggi vicequestore a Roma, Francesco Putortì, ex dirigente del commissariato di Cassino, finito sotto processo con l’accusa di peculato, nel corso di un’udienza e mentre ricostruiva la sua versione dei fatti, ha avuto un crollo psicologico.
“Chiedo scusa presidente ma sono quattro anni che tribolo, che mi devo giustificare per fatti che non ho commesso. Sono distrutto“.
E’ quello che ha detto ieri in aula. Il funzionario di Polizia è finito sotto indagine dopo che i colleghi della Squadra Mobile di Frosinone hanno individuato presunte anomalie nell’utilizzo della macchina di servizio che, secondo quanto emerso dalle successive indagini portate avanti dalla Procura, sarebbe servita al vice questore Putortì per viaggi privati e persino un trasloco familiare.
La sentenza del processo dovrebbe arrivare entro il mese di gennaio 2019.
Nello specifico gli investigatori parlano di tre anni di permanenza del funzionario nell’albergo, causando un danno di oltre 50 mila euro al titolare. Putortì indagò sul gruppo camorristico dei Perfetto, nato dal disciolto clan La Torre di Mondragone, e sull’ex bandito Renato Vallanzasca che stava per mettere in piedi, secondo le accuse, un commercio di mozzarelle a Milano.