DECÒ CASERTA. Oldoini chiama a raccolta i casertani, ma la necessità di tale gesto arriva da lontano
24 Aprile 2019 - 16:38
CASERTA – Domenica prossima, affrontando la Frata Nardò, la Decò Caserta inizierà i playoff che portano verso la serie A2. Fino ad ora è stato un bellissimo campionato quello dei bianconeri che, pur partendo con qualche problema in più rispetto alle contendenti a causa della formazione di una società e di un roster completamente nuovi, hanno saputo mettersi alle spalle tutte le dirette contendenti.
Una cosa non da poco, a maggior ragione in un campionato minore in cui spesso è l’agonismo a prevalere sulla tecnica. Insomma, a volte non è questione di quanto bravo tu sia, ma di quanta voglia tu ci metta. E di voglia, questo staff e questi ragazzi, ne hanno da vendere.
Il lavoro di Max Oldoini, dei suoi assistenti e dei ragazzi che vanno in campo è sotto gli occhi di tutti: 27 vittorie e 3 sconfitte, un PalaMaggiò mai violato dagli avversari ed una marcia incontrastata verso il primato.
C’è qualcosa da festeggiare? Certamente. C’è una squadra da sostenere? Sicuramente sì. Ma esistono anche altre domande da porsi.
Perché non è certamente normale che un coach, dopo un campionato di questa portata, sia costretto a chiedere ai tifosi maggiore vicinanza in vista dei playoff promozione, il momento più caldo e più atteso dell’anno. Questi ragazzi scontano purtroppo problemi altrui, che vengono da lontano, in tempi in cui erano non erano nemmeno da queste parti.
Il problema è che, a distanza di due anni dalla Juvecaserta che fu, c’è una città ancora spaccata in due fazioni rispetto alla posizione di quel proprietario che non ha neanche il coraggio di farsi vedere al PalaMaggiò. Un proprietario che agisce nell’ombra, senza farsi vedere, esattamente come farebbe un colpevole. Perché se non hai nulla da nascondere, nulla di cui tu debba vergognarti, non esiste motivo per il quale non presenziare alle gare interne della squadra di cui detieni la proprietà.
Invece se esiste una Caserta cestistica spaccata in due fazioni un nome ed un cognome cui attribuire delle colpe esiste da sempre.
Gli irriducibili mille e poco più che ogni domenica siedono sulle tribune del PalaMaggiò seguendo la Decò sono persone degne di stima: mettono i colori davanti a tutto, senza porsi domande e senza cercare risposte. Sono lì per il significato intrinseco che rappresentano per loro una canotta bianconera ed un pallone a spicchi che rimbalza sul parquet di Pezza delle Noci. È un gesto di appartenenza oltre ogni confine che non condividiamo, ma che comprendiamo. Un gesto che forse addirittura invidiamo, perché probabilmente senza farsi domande si vive anche più spensierati. Questo loro approccio in uno stato di diritto, in uno stato democratico, è assolutamente lecito. Nessuno può contraddirlo né criticarlo.
Ed è lecitissimo, seppur paradossale, che Oldoini tenti di richiamare al PalaMaggiò anche quell’altra parte di tifosi, quelli rancorosi nei confronti di chi non ha dato loro alcuna spiegazione circa un fallimento da qualcuno denunciato, urlato ed annunciato. Un fallimento che ha fatto morire tutto ciò che era stato faticosamente costruito in oltre un decennio, badando bene a tenere per sé un marchio registrato ed il controllo del settore giovanile. Chiunque volesse acquisire oggi tutte le quote dell’attuale Sporting Club Juvecaserta dovrebbe fare i conti con la persona fisica che detiene tali diritti reali. Ed è forse questo il vero motivo per cui nessuno si avvicina al progetto-basket a Caserta, perché volenti o nolenti bisognerà sempre fare i conti con un soggetto, fermo restando che il tessuto imprenditoriale della nostra provincia è tanto qualitativo quanto lo è il tessuto politico. Dunque vale zero.
Se davvero l’attuale proprietario dei bianconeri avesse voluto allontanarsi avrebbe messo tutto nelle mani delle istituzioni ed avrebbe salutato. Invece no, è ancora lì. Lì, nell’ombra, il che è ancora peggio.
Per quanto appena esposto, così come è difficile criticare chi continua ad affrontare il tragitto che lega il centro città al PalaMaggiò, è altrettanto difficile criticare chi, invece, se ne tiene ben lontano. Perché se si è allergici alle bugie, se si ha difficoltà nel cancellare le malefatte, se si ha una buona memoria, se non si può fare a meno di porsi delle domande o di cercare risposte, non si può esser vicini a questa società. Badate bene, abbiamo scritto società, non squadra. La differenza è sottile ma fondamentale.
Non esiste un solo casertano che non possa augurare il meglio a questo gruppo di atleti che hanno dimostrato con i fatti attaccamento e voglia di far risalire la china ad una città che merita almeno un palcoscenico di un gradino superiore. Ma non è deprecabile la loro volontà di passare la domenica pomeriggio in altro modo.
Da ultimo riportiamo la lettera aperta scritta da coach Max Oldoini per chiedere ai casertani un sostegno in vista dei playoff. Max ci mette la faccia, e questo gli fa un immenso onore, anche se non scopriamo di certo oggi che tipo di persona sia. Il vero peccato è che quella lettera, con qualche contenuto in più, avrebbe dovuto arrecare un’altra firma, magari correlata di qualche scusa.
È così che, forse, si riunirebbe davvero la Caserta cestistica. Evidentemente per qualcuno l’orgoglio vince sui colori di appartenenza.
Ruben Romitelli
“Cari Sportivi casertani,
ho ritenuto di scrivere questa nota a tutta una città verso cui provo un senso di profonda appartenenza; una città che mi ha dato tanto sia sotto il profilo umano che professionale. Quando mi è stata offerta l’opportunità di tornare a Caserta, mi è sembrato doveroso accettare la sfida per ricambiare l’affetto di tutti Voi.
Ora, cari Sportivi Casertani, dopo averVi ringraziato per il sostegno che ci avete offerto fino ad oggi, ritengo doveroso ricordare che, con i playoff che prendono il via domenica, è ancor di più necessaria la presenza fisica al palazzetto per poter aiutare con il proprio sostegno questi ragazzi, questa società storica dello sport italiano. L’intento è quello di viaggiare insieme verso un obiettivo importante, perché la storia sportiva di questa città insegna che insieme si può tutto, come vincere uno scudetto o raggiungere una promozione in Serie A, entrambe con la presenza massiccia di voi sostenitori anche fuori casa.
Io, per questo, chiedo a tutti coloro che hanno a cuore il basket casertano di riavvicinarsi a questi ragazzi, di ripopolare il palazzetto e di contribuire al successo e al raggiungimento del nostro obiettivo comune. Insieme è la parola chiave. Insieme potremo fare la differenza.
La Juvecaserta è la squadra dei casertani, che devono sentirsi orgogliosi di essere rappresentati dai professionisti attuali. Negli anni passano presidenti, allenatori, giocatori; l’unica costante sono i tifosi che devono avere ben impresso il concetto che c’è la maglia bianconera da difendere e da onorare.
Ed è per questo che Vi aspetto tutti a fianco della nostra squadra in quest’ultima e decisiva fase della nostra stagione cestistica.
Forza Juvecaserta”
Massimiliano Oldoini