L’ex di Miss Aprea: “Quel detenuto puzza, è africano”. E contro un poliziotto penitanziario…
22 Agosto 2019 - 11:27
MACERATA CAMPANIA – Nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione ha respinto due ricorsi presentati dalla difesa di Antonio Caliendo, contro provvedimenti presi dall’autorità durante la detenzione nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Il primo ricorso riguardava la punizione inflitta dal Consiglio di Disciplina del carcere sammaritano che nel novembre 2016 lo punì per atteggiamento discriminatorio nei confronti di un detenuto africano. Caliendo negò di aver detto che il compagno di cella “puzzava”, ma che erano i suoi abiti ad emanare un odore sgradevole. L’imprenditore edile di Casal di Principe però aveva anche preparato i bagagli, mettendo gli effetti personali nelle buste, perchè non aveva intenzione di dividere la cella con quell’africano. Per lui, una settimana di esclusione dalle attività ricreative e sportive.
Un’altra punizione della durata di 5 giorni, Caliendo l’ha rimediata per un altro episodio. Nel mese di maggio 2015 venne richiamato per aver offeso un agente della penitenziatia. Lui negò, ma la versione del poliziotto e di un altro detenuto lo inchiodavano. La Cassazione ha confermato il giudizio: Caliendo avrebbe detto al poliziotto: “Appuntato,
Oltre alla conferma dei 12 giorni totali di punizione, Caliendo dovrà pagare 6mila euro di sanzione.
Ricordiamo che si tratta dell’imprenditore, ex fidanzato della miss di Macerata Campania, Rosaria Apera, alla quale spappolò la milza con un calcio durante una lite, alla fine della loro relazione. Era il maggio 2013. Sta scontando 8 anni di carcere.