S. MARIA C.V. – LA POMPA DI GIOVANNI COSENTINO – Fregati Agostino Bonavolontà e Franco Lamanna, per il quale il cugino omonimo non ha mosso un dito
19 Agosto 2013 - 18:50
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Gaetano Rauso ci ha messo la faccia. E questo, conoscendolo, non ci stupisce. Si trattava di presentare un’istanza, in autotutela, affinché l’autorizzazione data a Giovanni Cosentino per la costruzione di un nuovo distributore di carburante in via dei Romani a pochi metri da via Galatina, venga immediatamente revocata. Sui motivi ci siamo spesi con tutta la passione e con tutto lo spirito di inchiesta che contraddistingue da sempre Casertace, non perdendo per nulla la nostra concentrazione nelle giornate ferragostane. Esiste un regolamento del comune di Santa Maria Capua Vetere, esistono norme del codice della strada.
Insomma, Rauso che di professione fa il dirigente al Comune di Casagiove e dunque non è certo digiuno nella materia, ha tirato dritto e stamattina, lunedì, come scritto prima, ha protocollato la sua istanza che noi abbiamo pubblicato ieri in esclusiva e che ripubblichiamo oggi, lunedì, in calce a questo articolo.
La questione che vogliamo toccare, intendendo come questione un fatto, collegato a questa storia, ma che non è stato ancora affrontato e approfondito, è di carattere squisitamente politico. Giovanni Cosentino, fratello di Nicola Cosentino è uno che, ancora oggi, è in grado di mettere d’accordo tutti. Il Pdl, a S. Maria Capua Vetere è all’opposizione, quindi si sarebbe portati a pensare che una maggioranza fondata soprattutto sull’apporto politico del Pd prima di dare un’autorizzazione al fratello di Nicola Cosentino, ci pensi 100 volte.
E invece, non ci ha pensato nemmeno un secondo, dato che Franco Biondi, in quei giorni, ancora dirigente dell’Utc è andato liscio, liscissimo in questa storia.
Chi subirebbe il maggior danno dalla nascita di questo nuovo distributore di carburanti? Senza dubbio, Angelo Bonavolontà, titolare di un altro impianto, ben avviato per la posizione in cui si trova, posto come è proprio all’ingresso del secondo tratto di via Galatina, quello, per intenderci, già pienamente inserito in un’area fortemente urbanizzata e già, fortemente svantaggiato dall’intoccabile senso unico voluto da Giudicianni e Leone e che il sindaco Di Muro, nonostante le promesse elettorali, non ha voluto,o potuto modificare. Angelo Bonavolontà, che pure si è molto speso per l’elezione a sindaco dell’arch Biagio Di Muro (risulta essere, infatti, il primo dei non eletti della lista Dimuriana de i “Cristiani Sammaritani”) ritiene di avere solide ragioni di diritto per opporsi alla operazione – Cosentino.
Altra persona abbastanza contrariata dal rilascio di quest’autorizzazione, anche se con toni più sommessi è il direttore di Banca Franco Lamanna, omonimo e cugino dell’europarlamentare Franco Lamanna, che attende da anni il rilascio di un’autorizzazione all’apertura di un distributore di benzina nei pressi del cimitero di S. Maria C.V., dopo che, a seguito, proprio di quel regolamento approvato con la famosa delibera del 1999 , ha dovuto smantellare il distributore di benzina che possedeva nel centro abitato . E, pare che sarebbe ancor più indispettito visto che dovrebbe avere un facile, agevole e influente riferimento non in amministrazione comunale, ma all’interno di un sistema di potere in cui l’ex europarlamentare, per i motivi più volte scritti da Casertace e bislaccamente querelati dai componenti della stessa famiglia Lamanna, un posto di primo piano.
Eppure Franco Lamanna non ha mosso un dito per i diritti del suo congiunto, che, oggi, silenziosamente, solidarizza con Angelo Bonavolontà e vede con favore l’azione di quello scavezzacollo di Gaetano Rauso, che se ne sarebbe potuto anche fregare di portare avanti una battaglia che l’imprenditore sammaritano ritiene fondata su un piano giuridico.
Ovviamente, il Pdl, su questa vicenda, non fiata. Insomma, niente di nuovo sotto il cielo. Quando ci sono in ballo certi affari e ci sono in ballo certi personaggi, si forma il partito unico del consenso e del silenzio che, in provincia di Caserta, è il partito che ha contato e conta ancora molto di più dei partiti ufficiali, i quali molto spesso fungono solo da foglia di fico.
Gianluigi Guarino