Picchia la ex compagna per l’ennesima volta. 23enne finisce in carcere

8 Gennaio 2020 - 10:22

MACERATA CAMPANIA – Nel pomeriggio di ieri personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Michele Cicala nato a Caserta il 26.06.1996 e residente in Macerata Campania, indagato in ordine al reato di cui all’art 612 bis.cp.
In particolare, le indagini esperite da personale del Commissariato di Santa Maria Capua Vetere hanno permesso di evidenziare gravi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine al comportamento vessatorio tenuto nei confronti della ex compagna e quindi tentativi di approccio molesti, continue telefonate e minacce rivolte anche ai familiari della predetta.

Il Cicala in data 06.05.2019 è stato già colpito dalla misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa, poi revocata nello scorso mese di luglio a seguito della condanna in primo grado (per analoga fattispecie di reato) alla pena complessiva di anni uno e mesi sei di reclusione, con sospensione condizionale. Attesa la reiterazione degli illeciti comportamenti nei confronti della ex compagna, il medesimo è stato nuovamente colpito, in data 24.09.2019 dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa aggravata dall’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Le pregresse misure e la condanna non hanno indotto il Cicala ad interrompere il comportamento violento nei confronti della ex compagna, tant’è che alcuni giorni orsono ha usato violenza nei confronti di quest’ultima, cagionandole lesioni. L’ulteriore illecita condotta del predetto è stata, pertanto, sottoposta dal Commissariato di Santa Maria Capua Vetere al vaglio della locale Procura della Repubblica che, concordando con le risultanze investigative acquisite, ha richiesto al G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’emissione dell’odierno provvedimento di custodia cautelare in carcere. L’indagato è stato tradotto presso la locale casa circondariale a disposizione dell’A.G..