S.MARIA C.V. Hai capito Maurizio Mazzotti? Va alla riunione dei tecnici sul PUC e mette in riga il dirigente D’Aco. Una domanda al sindaco Mirra sulle deleghe comunali ed extra comunali consegnategli di Nicola Leone

14 Gennaio 2020 - 19:02

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – Su questa cosa potremmo scrivere per ore, producendo frizzi, lazzi e battute. Però la memoria storica, che non dà certo credibilità al personaggio quale uomo del diritto, dell’equità e del rispetto intransigente delle norme, non può trasformarsi in un giudizio tranciante che escluda Maurizio Mazzotti, l’autentico dominus, spesso indagato ma uscito sempre dalle indagini, per il rotto dell cuffia, dirigente dell’ufficio tecnico di Santa Maria Capua Vetere e poi del comune di Caserta, anche dall’essere ancora oggi soggetto di racconto cronistico.

E se questo capita per il contenuto di alcuni suoi interventi, fatti alcune sere fa in occasione dell’incontro tra amministrazione comunale e tecnici della città, ciò non può essere ignorato, anche se ci strappa un sorriso, il sorriso di chi ha studiato centinaia e centinaia di pagine di atti giudiziari, sull’Utc del comune sammaritano, nel ricostruire le parole di biasimo che Mazzocchi ha espresso nei confronti di chi ha la potestà cittadina di governo per il modo in cui si è presentato alla riunione per illustrare la bozza di un Puc che poi in realtà non esisteva.

Perché tu le chiacchiere le puoi raccontare alle associazioni, ai cittadini che ragionano intorno al Puc per termini politici o di massimi sistemi, ma non ad architetti, ingegneri, geometri di Santa Maria Capua Vetere, rispetto i quali non è rimasto a lungo, dopo un breve saluto, il sindaco Antonio Mirra, attualmente con le deleghe ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica, lasciate da Nicola Leone dopo le dimissioni avvenute a seguito dell’arcinota perquisizione avvenuta nel suo ufficio da parte della Direzione antimafia. E così, i proverbiali buffi dietro la cuzzetta se li è presi Giancarlo D’Aco. Il “professor” Mazzotti, uno che ha fatto della praticità il suo stile di vita, quando ha visto che il D’Aco ciurlava, come si suol dire, nel manico, ha formulata domande precise sugli standards, cioè quella parte del territorio che va preservata e utilizzata per servizi per i cittadini. Nessuna risposta. Successivamente Mazzotti ha chiesto di vedere la planimetria delle perimetrazioni, anche qui nessuna risposta. A questo punto, seduta sciolta in attesa che l’amministrazione, magari con l’ausilio del nuovo titolare della redazione del Puc, il professor Ascierto, tiri fuori le carte vere, quelle importanti.

NOTA A MARGINE: Non è che stiamo sempre a fare il pelo al sindaco Mirra. Se ci sbagliamo, ditecelo e siamo pronti a confrontarci. Scusi, signor sindaco, lei, in una sola giornata, ha accettato le dimissioni di Nicola Leone, tenendosi le deleghe ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica. In quegli stessi minuti ha accettato la nomina ad avvocato difensore dello stesso Nicola Leone. Ora, si renderà conto che una mistura di tante cose messe insieme, questo ammiscafrancesca (per dirlo alla dialettale) non fa bene a lei e alla sua amministrazione. Perché ci dicono attivissimo nelle stanze dell’ufficio Tecnico è il consigliere comunale, geometra, Agostino Baldassare, uomo di Nicola Leone. 

Occorre chiarezza: lei, dunque, cosa vuole fare, sindaco Mirra, vuole fare contemporaneamente il sindaco, l’assessore ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica e l’avvocato difensore di Nicola Leone, tenendogli calde le deleghe, di fatto, esercitate da Baldassarre, senza introdurre alcun elemento di discontinuità?

Lo può anche fare, non è certo illegale, oppure illegittimo, ma è questione di stile, di immagine, di bon ton politico-istituzionale. Ci dicono che lei bada molto a queste cose, ma in efffetti non ci sembra affatto