Nella cella del carcere di S.MARIA C.V. la rivelazione dell’ex poliziotto sulla strage di Capaci
6 Febbraio 2020 - 15:36
SANTA MARIA CAPUA VETERE – L’ex poliziotto Giovanni Peluso, detto “il turco”, indagato nell’ambito della strage di Capaci, e il collaboratore di giustizia Francesco Geraci, sono stati citati dalla Corte d’Assise d’appello di Caltanissetta, per essere sentiti nell’ambito del processo “Capaci Bis”. La Corte ha cosi’ accolto la richiesta avanzata dall’accusa, rappresentata dal Pg Lia Sava e dal sostituto procuratore generale Antonino Patti. Peluso, ex sovrintendente della Polizia di Stato, e’ stato tirato in ballo da un collaboratore di giustizia di Caltanissetta, Pietro Riggio. Il pentito nisseno, ha riferito ai magistrati che Peluso, quando i due nel 1998 erano nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, gli avrebbe confidato di aver partecipato alla fase esecutiva delle strage. Il collaboratore Francesco Geraci, e’ stato invece citato perche’ potrebbe fornire elementi utili alla ricostruzione di alcune fasi della cosiddetta missione romana. Falcone doveva infatti essere ucciso a Roma, ma poi Toto’ Riina ordino’ ai suoi uomini di ritornare in Sicilia perche’ l’attentato doveva essere eseguito nell’Isola in maniera eclatante. Peluso e Geraci sono stati citati per la prossima udienza, fissata per il 12 febbraio. Gli imputati sono cinque: Salvo Madonia, Lorenzo Tinnirello, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo e Vittorio Tutino. Nel processo di primo grado, la Corte d’Assise, condanno’ all’ergastolo i primi quattro, mentre Tutino venne assolto per non avere commesso il fatto.