LA FOTO. S.MARIA C.V. Questo si che è un…pacco! C’è una cresta di almeno 10 euro sulle confezioni donate alle famiglie per il Coronavirus. ECCO LE PROVE

2 Aprile 2020 - 14:27

Si tratta di un’iniziativa dell’amministrazione comunale dalla precedente attività, andata male, a Natale. Dubbi anche sui requisiti

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – In questi giorni ci è giunta in redazione la segnalazione di un’anomalia legata ai pacchi alimentari solidali distrutti dai servizi sociali del Comune. La questione riguarda in particolare il valore dei generi alimentari in essi contenuti che risulterebbe essere inferiore rispetto ai 40 euro impegnati dal Comune, così come stabilito nella delibera di giunta comunale n. 34 del 2020.

Per far comprendere bene ai nostri lettori di cosa stiamo parlando corre l’obbligo fare una premessa introduttiva. Per fronteggiare la crisi economica legata all’emergenza coronavirus, tanti comuni hanno avviato delle iniziative a beneficio dei propri cittadini in stato di bisogno, in anticipo e al di là dei fondi stanziati successivamente con l’ordinanza della protezione civile. Tra i vari comuni, quello di S. Maria Capua Vetere, ha riproposto una nuova versione del programma SMCV

Attiva e Solidale (per intenderci una misura simile a quella dei famosi 100 euro di Natale) per la distribuzione a domicilio – attraverso i volontari della protezione civile – di pacchi contenenti generi alimentari del valore di 40 euro ognuno, fino ad un massimo di un pacco a settimana per le famiglie più numerose.

Il contenuto dei pacchi alimentari – consegnati tra l’altro ai destinatari senza l’apposizione di alcuna firma per ricevuta – sarebbe così costituito: 6 litri di latte – 2 confezioni di pan bauletto – 2 pacchi di crackers – 2 pacchi di biscotti secchi – 1 pacco di riso – 1 confezione x3 di simmenthal – 1 confezione x4 di tonno – 1 busta caffè da 250gr. – 1 Kg di farina – 1 Kg di zucchero – 2 bottiglie di passata di pomodoro – 2 scatole di pelati – 4 scatole miste di legumi – 1 bottiglia d’olio di oliva e 6 pacchi di pasta. Quasi tutti i prodotti, come si vede dalla foto allegata alla segnalazione, sono a marchio Conad.

Ebbene, volantino alla mano, abbiamo verificato che effettivamente il valore di questa spesa si attesta sui 30 euro e non sui 40 stabiliti dall’iniziativa. Si tratterebbe, dunque, di una differenza di dieci euro che, relativamente ad ogni pacco potrebbe anche risultare non sostanziale, ma considerandola in rapporto ai 201 nuclei familiari coinvolti nella distribuzione, costituisce la considerevole cifra di 2.000 euro che, soprattutto di questi tempi, non sono bruscolini.

Ora, considerato che nei confronti del Comune di Santa Maria Capua Vetere abbiamo sollevato dei dubbi su come venisse rispettata la trasparenza delle decisioni adottate, vedi la scelta di utilizzare la stessa graduatoria dei 155 beneficiari del contributo natalizio unitamente a 46 nuove istanze percepite dai servizi sociali, vedi anche la mancata pubblicazione delle convenzioni con gli operatori commerciali coinvolti dove si potrebbe avere contezza anche di accordi su eventuali sconti e ribassi dei prezzi applicati – e in virtù dei nostri anni di inchieste giornalistiche contro le innumerevoli malefatte e sulla cattiva gestione del denaro pubblico non solo nella città del Foro ma in tutta la provincia di Caserta – non ci resta che rimandarvi ai prossimi giorni per fornirvi ulteriori approfondimenti sul caso.

Link al volantino: https://www.promozioni24.it/iper-supermercati/conad/volantino-conad-sconti-fino-al-50-fino-al-29-03-dal-19-03-2020