Antonio Piricelli: la nomina perfetta di Carlo Marino a comandante dei vigili di CASERTA. Zanniniano, il fratello del boss fece un video per difenderlo, presente in due scioglimenti per camorra

27 Novembre 2023 - 20:18

All’inizio dell’articolo guardatevi un po’ cosa si “fira” di dire il fratello di uno dei boss del clan Verde sul suo allontanamento dal comune di Sant’Antimo. Dopo le sfortunate esperienze in provincia di Napoli, approda nella “Svizzera” di Terra di Lavoro, ovvero San Marcellino, dove con Zannini è vero colpo di fulmine. Ora il capoluogo di provincia se lo trova a capo dei caschi bianchi, con un sindaco imputato, un Biondi e un Vitelli imputati e con un De Rosa da Casapesenna che… abbiamo detto tutto

CASERTA (g.g.) – Come si suol dire per un ingrediente, per quel pizzico di pepe sparso sulle cozze, questa è proprio “la morte sua”.

Antonio Piricelli non poteva non essere nominato capo dei vigili urbani al comune di Caserta.

Il migliore degli armocromisti non avrebbe potuto mettere insieme un completino migliore di questo: il sindaco Carlo Marino imputato per turbativa d’asta e che, con ogni probabilità, il prossimi 21 dicembre sarà rinviato a giudizio per l’arcinota vicenda della gara truccatissima, ancor di più di quanto non lo fosse “il visagista delle dive”, cantato dal mitico Elio assieme alle sue Storie Tese nel brano La Terra dei Cachi all’edizione di Sanremo 1996; Franco

Biondi, di cui non si saprà mai se effettivamente ricevesse certi imprenditori nei pressi di una cava, così come sostiene Michele Patrizio Sagliocchi da Casapesenna, rinviato a giudizio per la vicenda del parcheggio di via San Carlo su cui aveva messo gli occhi la fazione di Michele Zagaria del clan dei Casalesi; Luigi Vitelli, sotto processo per il reato di concussione, risalente ai tempi in cui era dirigente al comune di San Tammaro, e che assieme al fratello gemello Nicola Vitelli, veniva definito da Raffaele Pezzella il “braccio armato” di Piero Cappello durante la sua presidenza all’ASI Caserta; Raffaele Lello De Rosa, già vicesindaco di Casapesenna (di cui oggi è sindaco il fratello Marcello), al tempo impegnato a rappresentare Lorenzo Diana in una porzione del patto che per anni garantì in una dimensione più ampia e generale gli equilibri nel Consorzio Rifiuti CE2 con Nicola Cosentino, in un contesto problematico in cui operava il clan dei Casalesi che, come risulta dagli atti giudiziari, teneva sotto controllo tramite il sindaco Fortunato Zagaria proprio il comune Casapesenna, pienamente legato e condizionato dal boss Michele Zagaria.

Ora, in un posto del genere, in un posto qual è oggi il comune di Caserta, chi può altro poteva arrivare se non Antonio Piricelli, sponsorizzato (non a caso, e da chi altri sennò) da Giovanni Zannini?

Antonio Piricelli doveva essere e Antonio Piricelli è stato.

Noi lo aspettiamo a braccia aperte anche perché opererà a 50 metri dalla nostra sede e quindi potremo occuparci di lui molto di più di quanto non abbiamo fatto quando è stato nominato – sempre su spinta di Zannini – come comandante dei vigili urbani di Aversa, dove, però, è stato messo alla porta. E molto di più di quanto non abbiamo fatto nel momento in cui abbiamo scoperto che un altro comune, sempre satellite delle posizioni politiche di Giovanni Zannini e Stefano Graziano, lo nominò comandante a sua volta. Salvo, poi, a procedere ad una repentina revoca quando Enzo Guida, sindaco di Cesa (che tutto è men che fesso), lesse i primi articoli che pubblicammo e soprattutto guardò l’incredibile video che scovammo in cui il fratello di un noto boss del clan Verde di Sant’Antimo chiese alla cittadinanza di andare a manifestare sotto le finestre del comune affinché convincessero i commissari prefettizi, arrivati lì per gestire l’ennesimo scioglimento per infiltrazione camorristiche, in modo da chiedere la conferma di Piricelli nella sua funzione: “Si è sempre contraddistinto per la sua disponibilità – disse testualmente il fratello del boss, come vedete nel video in testa all’articolo –verso i santantimesi. Perdiamo un grande uomo che ha sempre aiutato i cittadini“.

Piricelli non veniva mandato via dai commissari per antipatia personale, bensì perché questi ritenevano che la sua presenza a Sant’Antimo a capo dei vigili urbani non fosse più opportuna come d’altronde dimostrava bene il video del germano del camorrista.

E dove andò a finire il nostro comandante? Ma naturalmente a San Marcellino, dove – così scrivevamo nel nostro articolo del luglio 2022 (clicca e leggi) – fu accolto amorevolmente dal sindaco di allora e di oggi Anacleto Colombiano, l’amico che più amico non si può di Zannini, il quale, presumibilmente, in quel periodo ebbe modo di apprezzare le indubbie qualità di Piricelli, in grado di stimolare positivamente le attitudini e le qualità del consigliere regionale.

Sempre nell’articolo di luglio 2022 scrivemmo in maniera chiara dell’assoluzione del comandante Piricelli per reati di camorra. Come risultò giusto dar notizia dell’assoluzione, fu a nostro avviso serio e professionale segnalare ai nostri lettori che uno dei motivi principali, addotti dal tribunale nella motivazione della sentenza, è costituito dalla non utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche che rappresentavano invece per il pubblico ministero, la prova del coinvolgimento di Piricelli in un meccanismo che lo avrebbe portato a favorire gli affari e gli interessi, non del popolo santantimese, ma degli esponenti dei clan tra cui anche il fratello del video-maker improvvisato di cui sopra.

Il nome di Piricelli – guardate, questo ha un curriculum che calza a pennello per lavorare a Caserta capoluogo – compariva anche dei decreti di scioglimento del comune di Casalnuovo.

Di Piricelli, infine, abbiamo scritto qualche mese dopo le elezioni del settembre 2022. Accadde quando il nostro andrà in visita al Ministero della Pubblica Amministrazione, retto dal già citato Paolo Zangrillo, insieme al deputato di Forza Italia, Francesco Silvestro, imprenditore e titolare del marchio dei materassi Eminflex, ma soprattutto ex presidente del consiglio comunale di Arzano, sciolto a sua volta per camorra con un decreto del presidente della Repubblica in cui non vengono lesinati rilievi nei confronti dell’atteggiamento che Silvestro avrebbe avuto con esponenti della malavita (clicca e leggi).