AVERSA. Evviva la Madonna di Casaluce. Nel comunicato del sindaco e di Roberto Romano c’è il questore e insieme la famiglia (illegale) del camorrista. Luciano Sagliocco e la Turco si vergognano? Ma no

29 Agosto 2023 - 19:57

I Gherardini in prima linea per la parte ludica nei 5 giorni di festeggiamenti, dopo che per anni, nonostante la decisione di non rinnovare la loro concessione, presa dal compianto Peppino Sagliocco, hanno continuato a gestire e a far soldi in un’area di Viale Olimpico di proprietà del Comune

AVERSA – (g.g.) Ci sta che il Presidente del Consiglio Comunale Roberto Romano affianchi le sue dichiarazioni alla citazione non diretta, ma ugualmente evidentissima della famiglia “di noti giostrai” così è definita nel comunicato, dei Gherardini con la piena copertura politico-logistica del sedicente sindaco della città, e se diciamo sedicente lo salviamo in quanto non processabili nelle valutazione e nelle legittime considerazioni di un giornale, in quanto pur essendo una grandissima persona, sicuramente il miglior farmacista del mondo, è, ormai in tutta evidenza incapace di intendere e di volere da un punto di vista strettamente politico e amministrativo.

Infatti, non deve scandalizzare, il livello raggiunto da chi gestisce la cosa pubblica nella città dei normanni che non ha bisogno di essere continuamente denunciato o evocato, visto che almeno per quanto ci riguarda l’abbiamo fatto già almeno un migliaio di volte, nel momento in cui si è costretti a guardare il precipizio della storia di una comunità che in passato ha avuto mille problemi, ma è sempre riuscita a produrre qualche politico in grado almeno di salvarle la faccia, e di salvare, quantomeno la relazione con un alfabeto della ragione, del buon senso, del buon vivere.

No, non deve scandalizzare che il sedicente sindaco di cui sopra, l’appena citato Presidente del Consiglio Comunale, lo stravagante e naif Roberto Romano, l’assessore Giovanni Innocenti, l’assessore alla Cultura, Anna Sgueglia, e il dirigente ai servizi di mobilità Giovanni Gangi abbiano reso note, nel comunicato già citato, le risultanze della loro riunione tenuta nei giorni scorsi e da cui è venuto fuori il programma civile relativo ai festeggiamenti da sempre molto sentiti ad Aversa della Madonna di Casaluce (8-13 settembre).

No, bisogna scandalizzarsi o almeno questo è il sentimento ancora inesausto nonostante tutto, che CasertaCe e chi lo dirige avvertono, che i signori Luciano Sagliocco, fratello del compianto Peppino Sagliocco, che la signorina Federica Turco, consigliera comunale, che il signor Francesco Sagliocco, assessore comunale e nipote diretto del buon Peppino, non dicano una sola parola di fronte a questo comunicato stampa e di fronte alla congiunzione spericolatissima tra la citazione degli esiti della recente visita in città del neo Questore Andrea Grassi e quella, dei protagonisti di una festa, la cui sezione civile è organizzata direttamente dall’amministrazione comunale di Aversa, della famiglia Gherardini, protagonista ed erogatrice, ovviamente non a titolo gratuito, dei divertimenti ludici da luna park che saranno a disposizione nella piazza Vittorio Emanuele.

Guardate, noi vorremmo essere anche in questo caso liberali fino al midollo. E vorremmo, dunque, separare con nettezza la vicenda personale di Luciano Gherardini, arrestato per camorra, scarcerato dal Riesame, con una decisione annullata dalla Corte di Cassazione e condannato a 5 anni e 4 mesi per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico.

Lo faremmo, cioè separeremmo la storia di Luciano Gherardini da quella dei suoi familiari, che non possono pagare solo in quanto consanguinei del camorrista, se il resto della famiglia Gherardini avesse dimostrato di muoversi con modalità, con criteri votati al rispetto intransigente della legge e non, come ha, al contrario, fatto per anni, nella zona di viale Olimpico, dove ha gestito un’ area , vendendo giochi e servizi ludici a pagamento, nonostante che Peppino Sagliocco avesse decise di non rinnovare a questa famiglia una concessione che, come scrivemmo nell’articolo del 6 giugno 2022 (CLICCA E LEGGI) “faceva acqua da tutte le parti.”

Non ci stupirebbe in considerazione dell’identità delle persone che attorno al tavolo della riunione di cui si parla nel comunicato stampa dell’amministrazione comunale, si sono sedute nei giorni scorsi, che queste, cioè il sedicente sindaco, il presidente del Consiglio Comunale Roberto Romano, Giovanni Innocenti, l’assessore alla cultura (ma di quale cultura?) e il dirigente Gangi, siano riusciti a far convivere, nello stesso comunicato, il nome del neo questore di Caserta con quello della famiglia Gherardini, con quello dunque di Luciano Gherardini, condannato per camorra, la cui vicenda personale non può non trovare un trait d’ union con la modalità abusiva tollerata, avallata, dall’ amministrazione comunale di De Cristofaro e poi da quella del sedicente sindaco, da quella del linguaggio, da quella dei riferimenti morali, culturali dei vari Roberto Romano, Giovanni Innocenti che hanno non a caso nella filosofia – chiamiamola così – a cui si ispira la politica – e anche questa chiamiamola così – del consigliere regionale Giovanni Zannini e del deputato Stefano Graziano, che di queste persone sono i leader, i riferimenti, i padri morali e culturali.

E tutto sommato avendo visto quello che hanno combinato a partire dal 2020 in poi, Luciano Sagliocco, il figlio Francesco, Federica Turco e tutta la compagnia di giro, non deve stupire anche se ancora oggi, ribadiamo, tratteniamo a stento l’indignazione, che sia stata calpestata ancora una volta, per l’ennesima volta, da suoi diretti congiunti e da persone che lui aveva scelto come diretti collaboratori della sua politica, la memoria di Peppino Sagliocco il quale ai Gherardini, a questa gente, non aveva rinnovato, prima di morire, la concessione per fare il bello e il cattivo tempo su uno spazio comunale, come ancora riteniamo, nonostante ciò e proprio grazie alla dipartita di quel sindaco, continuino a fare con la benedizione di chi, di Peppino Sagliocco è il fratello, di chi, di Peppino Sagliocco è il nipote, di chi, di Peppino Sagliocco – in questo caso però già da vivo aveva capito bene – è stata una fugace pupilla.