CASERTA. Giallo sulla mancata autorizzazione. Via Ferrarecce “ribattezzata” viale Palestina da Caserta Decide con la piantumazione di 15 piantine d’ulivo

1 Luglio 2024 - 15:48

La “strana” iniziativa di Caserta Decide

CASERTA (p.m.) Nel fatto che uno se la canti e se la suoni non c’è nulla di male, ovviamente. Salvo che non si sconfini nella prevaricazione, nella prepotenza bella e buona.

Così, nei tragici fatti mediorientali, che ci possa essere chi moralmente  sia proPal e per l’Intifada; chi scambi ideologicamente l’aggressore di Gaza con l’aggredito Israele vittima dell’eccidio del 7 ottobre 2023;  che ci sia chi non intende vedere che oggi Hamas è la Palestina e la Palestina è Hamas,  è perfettamente legittimo nella nostra democrazia. Legittimo, dicevamo,  ma incomprensibile per quanto ci riguarda. Difatti, a parte gli infiltrati votati alla causa terrorista di quei territori, è un enigma che tutti gli altri nostri connazionali, soprattutto i giovani, che tendenzialmente esprimono i valori occidentali della intersezionalità, della parità di genere, della libertà sessuale, dell’emancipazione femminile, della non discriminazione, si mobilitino in sostegno di un regime dittatoriale. Ovverosia della dittatura hamasiana che, governando con il terrore, professa e pratica la violenza come  metodo politico e di governo, soggioga la donna tenuta in condizione di inferiorità e di sottomissione, impicca o precipita dai palazzi gli omosessuali reputati pervertiti  alleva i suoi giovani, sin da bambini, all’odio ed alla guerra contro la detestata entità

sionista. Yahya Sinwar, il feroce e sanguinario capo indiscusso ed idolatrato di Hamas,  sostiene che la morte dei civili palestinesi è un “sacrificio necessario” per la causa.

 E fintanto che questo orientamento concettuale – anche se ci pare aberrante, ribadiamo – resti nel campo delle idee, delle opinioni e del consentito, nulla questio.

Il problema c’è quando si passi dai convincimenti ai fatti violenti, alle proteste illecite, alle opposizioni, alle minacce, ai danneggiamenti, alle occupazioni. Per fortuna, le manifestazioni avutesi in Italia non hanno mai trasmodato, sotto il controllo delle polizie.  Diverso è quanto di più grave sta accadendo in alcuni paesi d’Europa, dove si registrano gravissimi episodi di antisemitismo non raggiunti in Italia. Nei campi di concentramento nazisti alle persone  gay mettevano un triangolo rosa,  oggi Hamas usa un triangolo rosso capovolto per segnare ogni nemico della sua Jihad, la guerra santa di ascendenza barbarica, che a Parigi ed in altre capitali del vecchio continente vengono attaccati sulle case e sugli edifici ebraici.

In tutto questo contesto, accade che a Caserta, sabato l’altro, dopo averne dato l’annuncio, alcuni esponenti del movimento politico cittadino Caserta Decide hanno piantumato 15 piantine di ulivo in via Ferrarecce nelle zolle in cui tempo fa c’erano degli alberi poi rimossi e mai sostituiti ed hanno simbolicamente ribattezzato la strada come Viale Palestina (nelle immagini di testa, alcune foto degli ulivi prima e dopo la piantumazione in via Ferrarecce e un bambino della striscia di Gara armato di mitra dai terroristi di Hamas ).

Lo scopo, come si legge nei loro comunicati, è stato quello di accrescere il verde della città, ma soprattutto “… piantando gli ulivi simbolo di Pace, abbiamo voluto ricordare il massacro di bambini innocenti a Gaza, nel silenzio colpevole del mondo e del nostro Paese”.

Un logo a sostegno di Gaza,
liberata dal governo dispotico di Hamas

A parte l’arbitrarietà di tale affermazione totalmente distorta, che equipara Israele, l’unica democrazia di quella regione, con Hamas, autocrazia dispotica che rifiuta ogni ipotesi plausibile di pace. A parte il rilievo naturale ed ovvio che Caserta Decide fa finta che il 7 ottobre 2023 non sia avvenuto, che i terroristi non abbiano ancora 120 ostaggi israeliani civili nelle loro mani, che Israele combatte una guerra di difesa esistenziale contro chi, proclamandolo nel suo stesso statuto costituzionale, ne vuole la distruzione “Dal Fiume al Mare”, c’è un però in questa azione “politica”.

Ed ossia che nessuna autorizzazione ci risulta sia stata chiesta e rilasciata per tale iniziativa che ha riguardato la cosa pubblica. Va bene la vena collettivistica di questo  movimento casertano, ma tale è il proprio modo di intendere la democrazia, soperchiare gli altri?