CASERTA. Il capofamiglia Dresia muore dopo la caduta al cimitero e i “re dei parcheggi” vogliono dal comune oltre 2 milioni e mezzo di risarcimento

15 Novembre 2022 - 10:42

Il processo ha già visto terminare il primo grado di giudizio, nel quale la sentenza ha favorito la posizione di palazzo Castropignano rispetto alla richiesta degli eredi di Biagio Dresia

CASERTA – Hanno deciso di presentare ricorso contro la sentenza della corte di Santa Maria Capua Vetere, depositata il 22 maggio scorso con la quale i giudici hanno rigettato la domanda di risarcimento danni da oltre 2 milioni e 680 mila euro che gli eredi di Biagio Dresia, il capostipite della nota famiglia di imprenditori casertani, hanno presentato al comune di Caserta a causa della morte dell’uomo, avvenuta nel novembre 2011 a seguito di una caduta al cimitero di Caserta.

La famiglia Dresia gestisce da anni il parcheggio dell’ex caserma Pollio. Inizialmente, con la società Caserta Nuova, un’impresa che è stata poi dichiarata fallita e che, proprio a causa di questo crack finanziario, non ha mai pagato diversi centinaia di migliaia di euro di debiti che aveva contratto con il comune di Caserta.

A pochi anni di distanza, poi, è arrivata la Sea Services, un’altra impresa di famiglia a cui il comune di Caserta ha affidato la gestione del parcheggio di via Pollio, anche questa in una situazione debitoria nei confronti della città.

Infine, sempre la stessa Sea Services sta per vedersi aggiudicato il progetto ventennale di gestione del parcheggio Pollio, di cui abbiamo scritto ampiamente in diversi articoli (LEGGI QUI UN FOCUS).

Ma non solo, le società dei Dresia, infatti, hanno tra le mani anche l’affidamento del parcheggio interrato sottostante il Monumento ai Caduti. In questa occasione, la gara è stata aggiudicata dall’amministrazione del sindaco Carlo Marino ad un soggetto giuridico diverso sulla carta, ma sempre “di famiglia”, ovvero la Arke Lab 3.0, società che – come la Sea Services – vede quale amministratore Gaetano Scarpato, marito di una delle sorelle Dresia e candidato al consiglio comunale nel 2016 in una delle liste a supporto di Carlo Marino (LEGGI QUI LA NOTIZIA).

La moglie di Biagio Dresia, Elisabetta Parisi e i figli, Giovanni, Francesco, Antonietta, Pasquale e Adelina, avevano chiesto al tribunale sammaritano di dichiarare la responsabilità del comune capoluogo per la mancata manutenzione delle strade all’interno del cimitero, quindi accertando anche la responsabilità del comune per la morte di Biagio Dresia e condannarlo al risarcimento dei danni patrimoniali e morali la famiglia per una somma pari a 2 milioni e 687 mila euro.

Come detto, però, la causa ha arriso a palazzo Castropignano, poiché la corte che si è occupata di questa vicenda ha ritenuto la domanda risarcitoria da rigettare, poiché non provata la responsabilità del comune.

La famiglia Dresia, però, non ha ritenuto di debba chiudersi così questa storia e ha presentato appello alla corte di Napoli.

Il comune, forte di quanto già deciso dalla corte sammaritana, ha scelto di resistere in giudizio, affidando la difesa dell’ente all’avvocato Sabino Tomei che aveva già coperto questo ruolo nel processo in primo grado. L’avvocato, con studio a Caserta, riceverà un compenso di 4.628 euro.