CASERTA. Il solito 118. Codice rosso in pieno centro alle 9:38, ma alle 11:05 l’ambulanza non è ancora arrivata. Al paziente basta “il tempo di morire”

22 Novembre 2023 - 11:33

Poi dicono, anzi dice (ci riferiamo nello specifico al direttore dell’Unità Operativa Complessa dottor Roberto Mannella) che i nostri sono pregiudizi, sono campagne persecutorie mosse da motivazioni che nulla hanno a che vedere con le questioni sanitarie.
Poi dicono, anzi dice, che siamo cattivi.
La realtà è che noi ogni giorno, non uno sì e uno no, ma in questo caso ogni (poco) santo giorno, potremmo scrivere un articolo denunciando la disorganizzazione, le inadeguatezze, le carenze del servizio del 118 dell’Asl di Caserta.
Nell’ultimo periodo abbiamo allentato un po’ la presa.

Ciò perché in questa provincia da quattro soldi, dove non si legge e non si approfondisce nulla, il confronto lessicale con i titoli, unica cosa che viene introitata da una popolazione che all’80% vive allo stato brado, poteva dar sponda alle giustificazioni di una classe dirigente che, a Santa Maria a Vico, dove il sindaco Andrea Pirozzi nega addirittura l’evidenza di parole intercettate e verbalizzate dalla Guardia di Finanza, così come a Caserta, nell’ambito dello sgangheratissimo 118, che tutto quello riportato da Casertace sia frutto, per l’appunto, di un bieco disegno persecutorio.


Ma nel momento in cui un cittadino del capoluogo, tra le altre cose persona credibile, professionista affermato, che fa della diplomazia, della misura, dei toni bassi la sua base esistenziale, ci racconta che la sua madre anziana è caduta a casa, battendo violentemente anche la testa, e che è intrasportabile al Pronto Soccorso autonomamente, nel momento in cui questa persona cin racconta di aver chiamato alle 9:30 la centrale operativa del 118, dopo che ci ha raccontato i suoi inutili tentativi di parlare con un operatore per almeno 10 minuti; dopo che ci ha raccontato che alle 9:38, quando qualcuno si è degnato di rispondere, la sua chiamata è stata presa in carico, quando ci dice che alle 11:05, dunque dopo un’ora e mezza, nessuna ambulanza è ancora arrivata nonostante la codifica a triage di codice rosso, quando ci dice che nella sala operativa gli comunicano, ad ogni telefonata di sollecito, che loro non possono farci nulla perché non ci sono ambulanze disponibili, noi cosa dobbiamo fare dottore Mannella?


Astenerci per l’ennesima volta perché lei è permaloso, perché lei si ritiene un intoccabile, perché lei effettivamente è un intoccabile, come i fatti dimostrano ampiamente ed è un’intoccabile proprio in quanto non rompe le scatole ai piani alti, denunciando ‘evidente inadeguatezza dei mezzi messi a disposizione dall’Asl, così come questo giornale non ha solo dimostrato, ma ha addirittura certificato per l’ennesima volta nell’estate scorsa dopo la morte di Lucia De Gais?


A seguito di questa disgrazia scrivemmo una serie di articoli. In uno mettemmo nero su bianco che in piena estate, con una popolazione realmente residente, vacanze comprese, di più di un milione di persone, il 118 aveva a disposizione di notte solo 3 medici, dunque solo 3 ambulanze medicalizzate su 22.

Se lei non è d’accordo con questa affermazione, la confuti.
Sono anni che aspettiamo un suo scritto, sono anni che aspettiamo di poterci confrontare con lei in un’intervista non pastorizzata, non edulcorata, in cui da una parte c’è un dirigente dell’Asl di Caserta, e dall’altra c’è un giornale indipendente che, all’americanamaniera, pone le sue domande senza alcun filtro.


Ma perché lei, dottore, non ha mai accettato questo confronto libero e democratico, in cui avrebbe avuto lo spazio, il tempo e il destro, per contestare tutte le nostre affermazioni?
Lei è inamovibile perché consente all’Asl e alle imprese che si aggiudicano gli appalti – vogliamo parlare per caso di tutte le porcherie giudiziariamente rilevate, combinate in vent’anni dalla Misericordia? – di coprire le loro carenze che poi affondano le radici in gare di appalto aggiudicate e sacramentate in capitolati e gare d’appalti di cui non si rispetta neanche il 50% dei contenuti.


Sono affermazioni false, le nostre? Scriva una lettera in cui, però, entra nel merito esattamente come abbiamo fatto noi 10, 100, 1000 volte, fornendo ai lettori precisi riscontri alle nostre tesi limpidamente affermate.