CASERTA. L’APPALTO DELLE COINCIDENZE. Dopo aver cancellato una gara da 140 mila euro per “discrepanze”, Biondi e Vitelli scelgono il nuovo imprenditore vincente. ECCO CHI E’

30 Aprile 2025 - 10:31

Mesi fa parlammo di questa procedura (e di un’altra), annullate con dei tempi connessi, solo per coincidenza, alla presenza della commissione d’accesso, che ha poi portato allo scioglimento del comune capoluogo

CASERTA (l.v.r.) – Il 19 febbraio di un anno fa, ovvero a quattro mesi dagli arresti che colpirono Franco Biondi, Giovanni Natale, Massimiliano Marzo, Gioacchino Rivetti e altri ancora, ovvero l’inchiesta su appalti pilotati e corruzione che ha portato il ministero degli Interni e la prefettura di Caserta a far intervenire una commissione di accesso, prodomo dello scioglimento per infiltrazioni e condizionamento mafioso dell’amministrazione comunale di Caserta, guidata dall’ex sindaco Carlo Marino, furono aggiudicate due gare da 141 e 252 mila euro.

La prima, base d’asta era di 133 mila euro, riguarda lavori di riqualificazione urbana in largo Martiri di via d’Amelio e viene aggiudicata tramite affidamento diretto, possibile perché il progetto fu ridimensionato nei costi, alla ditta della signora Vincenza Contela C.M. Edilizia di San Marcellino.

Poi succede tutto quello che conoscete dal giugno 2024 in poi.  E il 9 settembre scorso, con i funzionari del ministero degli Interni che stanno studiando le carte soprattutto dei settori Verde Pubblico, Viabilità e dell’intero Ufficio tecnico, il rup delle due gare Franco Biondi e Luigi Vitelli, dirigente, scoprono che da “un’attenta verifica degli atti di gara sono emerse delle discrepanze tra la trattativa diretta e il capitolato con riferimento alla corretta indicazione della tipologia dei lavori da effettuarsi“.

E non fanno mica una variante al progetto o un aumento dei costi, che in un periodo pre commissione era qualcosa di frequente, bensì annullano la gara.

Non sappiamo dirvi perché sia stata scelta questa strada e soprattutto perché le discrepanze sono state notate non durante la procedura di gara, non durante la proposta di aggiudicazione, figlia di un affidamento diretto, non immediatamente l’aggiudicazione definitiva alla CM Edilizia, bensì 7 mesi dopo, solo per coincidenza a poche settimane dall’arrivo della commissione d’accesso.

Cos’hanno fatto durante la procedura di gara? Di cosa non si sono accorti per mesi il rup Biondi e il dirigente Vitelli?

Passa qualche mese e a gennaio il duo torna sul “luogo del delitto” e attivano una nuova procedura di gara per la riqualificazione urbana in largo Martiri di via d’Amelio. E di nuovo viene scelta la pratica, legittima ma discutibile, della scelta diretta dell’impresa a cui chiedere l’offerta.

Ed è ovviamente una buona condizione per il Gruppo Caccavale, titolare rappresentante Felice Caccavale, con sede a Saviano. Infatti, la società, rispondendo alla richiesta d’offerta inviata dal rup Biondi, ha risposto presentando un ribasso molto risicato, solo del 3,33%, ovvero 4 mila euro su 133 mila di base d’asta.

Di questa impresa non sappiamo molto, se non che è membro del Consorzio Aico, gruppo di imprese con sede a Roma ma con cuore e cervello campano, guidato dall’avellinese Sergio Di Vito.

Una procedura che, quindi, ha visto la sua genesi durante la presenza della commissione d’accesso, arrivata a Palazzo Castropignano per controllare la presenza di infiltrazioni criminali a Caserta, a seguito di un’inchiesta della magistratura con al centro l’ingegnere Biondi, ovvero colui che ha gestito questo affidamento diretto. Tutto legittimo, sia chiaro, non c’è illegalità. Ma non vederci un controsenso logico è davvero impossibile.