CAPUA. 9 firme e tutti a casa. Si vota a maggio. Centore come un vero politicante voleva ritirare le dimissioni

19 Ottobre 2018 - 15:55

CAPUA – Probabilmente, il sindaco dimissionario Eduardo Centore aveva registrato un chip, lui che la politica non l’aveva mai fatta in passato, nel quale c’era scritto che un consigliere comunale, prima di dimettersi davanti a un notaio, ci pensa non una volta ma un milione di volte e alla millionesima e una volta dal notaio non ci va, perché la politica da noi è così. Sia tu un consigliere di maggioranza, un consigliere di opposizione, qualcosa “acchiappi” sempre, un piccolo favore, una concessione edilizia.
Tutto sommato, anche se non vai d’accordo col sindaco, schifi gli assessori, è meglio, pragmaticamente, starci che non starci.
Con questa convinzione, Eduardo Centore si è seduto stamattina all’ennesima riunione dei consiglieri di maggioranza. Non seguendo in maniera dettagliata le dinamiche specifiche della politica e dell’amministrazione capuane, non siamo in grado di dettagliare il motivo per il quale anche questa riunione è finita a pesci in faccia.

Quando Centore è entrato, i pronostici raccontavano di una decisione già presa di ritirare le dimissioni, e un generale dei carabinieri in pensione non ci avrebbe fatto bella figura, nella giornata di lunedì. Ma qualcosa dev’essere andato storto. Poltrone fino a un certo punto perché a Centore andrà riconosciuto un record più unico che raro, essere riuscito a far dimettere poco meno dell’80% dei consiglieri di maggioranza, ben nove.

Ad eccezione della Vegliante, vicina a Paolo Romano, e Capriolo. Ma mentre quella della Vegliante è stata una scelta politica, Capriolo avrebbe anche firmato le dimissioni. Era, però, fuori sede e ha garantito la sua presenza per le 15 di oggi pomeriggio.

Se proprio la maggioranza avesse voluto sottilizzare, dimostrando la totale autosufficienza per spedire a casa il sindaco, avrebbe dovuto attendere l’arrivo di Capriolo. In questi casi, quando si decide è meglio chiudere la partita immediatamente, dato che il sindaco Centore, avendo capito, per la prima volta stamattina, che i consiglieri comunali facevano sul serio nel momento in cui è saltato l’ultimo tentativo di riconciliazione, ha cominciato le telefonate ad personam, abitudine generica dei politicanti, categoria a cui pensavamo che Centore non appartenesse. E allora, servendo una firma della minoranza, è stata scelta quella di Guido Taglialatela, la nona e decisiva.

 

Qual è la cosa più unica che rara: per la prima volta, a nostra memoria da 18 anni a questa parte, capita che un sindaco vada a casa grazie ad una iniziativa politica totalmente attivata e alimentata dai consiglieri comunali della sua maggioranza.Anche la scelta di chiedere la firma a Guido Taglialatela non è stata casuale, i consiglieri di maggioranza non hanno voluto quella di  di Marco Ricci, il quale della prossima candidatura a sindaco alle elezioni che a questo punto si terranno nella prossima primavera, ha fatto una questione di vita o morte, non quella di Chillemi, candidato sconfitto al ballottaggio, che oggi comprende che non si creeranno le condizioni per la riproposizione del suo nome. Non quella, infine, Melina Ragozzino.

In conclusione, questi i 9 che hanno firmato dal notaio la fine della consiliatura Centore: Buglione, Caputo, Iocco, Di Monaco, Aversano Stabile, Taglialatela, Giacobone, Prezioso e Affinito.