I NOMI. CAMORRA & APPALTI TRUCCATI. I nostri dubbi sui 55 mila euro di bonifici andata e ritorno. Ma l’avvocato è bravo e ottiene il dissequestro per due indagati

20 Ottobre 2023 - 18:54

MADDALONI – Non appartiene alla competenza del Riesame stabilire quanto valessero i gadget, i cartelloni venduti risultanti in fattura dalla Pam, società riconducibile a Antonio Innocente e Gabriele D’Annunzio – indagati nell’inchiesta relativa a Ferraro, Bosco e compagnia – ai fratelli Rea, finalizzati ad avere visibilità durante l’Estate al Negombo ad Ischia. Noi non stavamo ad Ischia quest’estate e dunque dobbiamo fidarci della fattura e della memoria presentata dall’ottimo avvocato Gianluca Giordano, che non convince noi – ed è meno importante – ma convince il Riesame.

Il tribunale doveva pronunciarsi ieri sul ricorso presentato dall’avvocato Gianluca Giordano, legale dei citati D’Annunzio e Innocente, relativo al sequestro legato alla fattura da 55 mila euro pagata dai fratelli Giuseppe e Luigi Rea, interlocutori di Luigi Bosco.

Il legale è riuscito a dimostrare che si trattasse di una lecita transizione. Bravo l’avvocato che è riuscito a convincere i giudici di quello che un tempo era il tribunale della Libertà che non esistesse una relazione tra il primo passaggio di danaro, cioè i 55 mila euro che i fratelli Rea inviano alla Pam di D’Annunzio e Innocente e le successive transazioni che i medesimi realizzano, utilizzando i 55 mila euro quale danaro servito per pagare prestazioni da loro ricevute da altre imprese.

Insomma, quel pagamento fatturato sarebbe servito a coprire altre spese, ammesso e non concesso che la cifra corrisposta dai primi a D’Annunzio e Innocente fosse congruo e corrispondente al valore della merce acquistata. E così i giudici, accogliendo l’istanza dell’avvocato Giordano, hanno deciso di dissequestrare carte contabili, fatture e il cellulare di D’Annunzio.

Noi di CasertaCe che, invece, non facciamo il mestiere dei giudici del Riesame, l’avremmo voluta guardare in una carrellata credibile di video riprese la sponsorizzazione durante l’evento di Ischia, dato che su questi metodi di passaggio di denaro la sappiamo lunga. E di gadget e di prestazioni pubblicitarie sopravvalutati ne abbiamo incrociati a iosa durante la nostra vita professionale.

Relativamente alla seconda fase di questa vicenda, è emerso che la Pam prima di vendere il proprio prodotto, aveva stipulato un contratto con la Presi Solution di Domenico Borriello, avente ad oggetto proprio la sponsorizzazione di alcuni marchi. In questo canale, quindi, si sarebbero diretti i soldi ricevuti da D’Annunzio e Innocente a Rea.

Stando alla ricostruzione dell’avvocato difensore, Pam riceve i soldi dai Rea in quanto organizza eventi durante i quali vengono sponsorizzate diverse società, tra cui quella riconducibile ai due fratelli.

D’Annunzio e Innocente tramite la loro imprese inseriscono gadget pubblicitari, gadget ed altro. L’evento in questione era Estate al Negombo, ad Ischia, durato un mese.