IL PROCESSO. Brogli elettorali a favore di Giovanni Zannini. In aula il consigliere regionale: ECCO COSA HA DETTO
9 Luglio 2024 - 11:38
MONDRAGONE – Dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal Giovanni Caparco, è ripreso il processo nei confronti della presidente di seggio e delle tre scrutatrici della sezione 22 di Mondragone alle elezioni regionali tenute nell’anno 2015.
Le imputate tratte a giudizio sono Rachele Miraglia (difesa dagli avvocati Marta Ceraldi e Nicola Ucciero), Michela Di Maio, Maddalena Marano (difese dagli avvocati Edmondo Caterino e Giovanni Lavanga) e Vincenza Marino (difesa dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo).
La causa riguarda i presunti brogli elettorali che avrebbero favorito il consigliere regionale Giovanni Zannini, falsificando delle schede di voto che verosimilmente erano bianche apponendo su di esse il nome del candidato Zannini.
All’udienza di oggi è stato sentito il consigliere regionale Giovanni Zannini, che ha riferito della sua elezione in quella competizione, di aver denunciato in quella circostanza più volte la parte offesa, Filomena Letizia, prima dei non eletti della lista Centro democratico alle Regionali 2015, dal cui ricorso al Tar Campania è sorta l’indagine sui brogli elettorali.
Prossima udienza il 29 ottobre con la requisitoria del Pubblico Ministero Gionata Fiore, con le discussioni della parte civile e degli avvocati Ceraldi, Crisileo, Caterino e Lavanga