IL VIDEO. CASERTA. Demolizione del palazzo pericolante e Crispino ci mette anche la sua gru… I residenti di via Vico, piazza Correra e vicolo Della Ratta sequestrati in casa

11 Ottobre 2022 - 16:08

Partiti ieri i lavori per l’abbattimento dello stabile fatiscente al civico 14, stamattina i residenti si sono ritrovati in strada anche l’enorme macchinario che il costruttore ha deciso di spostare proprio oggi.

CASERTA Costretti per mesi a subire i disagi dovuti al transennamento dell’edificio pericolante del civico 14, ad angolo con corso Trieste, proprio quando, finalmente, il Comune decide di procedere all’abbattimento dello stabile fatiscente, i residenti di via Vico si ritrovano sequestrati in casa perché Antonio Crispino, noto costruttore casertano, ha deciso che nello stesso giorno in cui il fabbricato veniva demolito, lui avrebbe smantellato l’enorme gru posta nel monolitico palazzo costruito a pochi passi dal decrepito immobile. Una giornata d’inferno per gli abitanti e quei pochi commercianti che ancora resistono.

Dalle 8.30 di questa mattina, infatti, via Vico è interamente interdetta al traffico veicolare ed agli stessi residenti. Chi stamattina è riuscito ad uscire da casa con la propria auto, prima che gli operai ponessero sul già fragile basolato quell’enorme macchinario, non vi è potuto rientrare all’ora di pranzo. Le immagini ed il video, ancora di più, sono chiari.

Un disagio comune a centinaia di persone. La gru non ha impedito l’uscita o il rientro dei soli abitanti di via Vico, ma anche di quelli di piazza Correra e di vicolo Della Ratta. La rabbia dei residenti non si è fatta attendere ed in tanti hanno allertato i vigili urbani, la polizia ed i carabinieri, senza che nessuno di questi intervenisse. Eppure l’ordinanza del Comune di Caserta relativa all’abbattimento del fatiscente fabbricato del civico 14 parlava della sola chiusura del tratto da piazza Correra a corso Trieste, da lunedì 10 a venerdì 15 ottobre. Nessun accenno ad una chiusura totale della strada ed alla gru del costruttore Antonio Crispino che, si mormora, possa essere l’acquirente di quell’area che rimarrà vuota una volta abbattuto il palazzo.

Probabilmente Crispino avrà pensato di “approfittare” della demolizione per trasferire quel macchinario in altra sede. Due piccioni con una fava, come si suol dire, perché in tal modo avrebbe anche evitato di pagare l’occupazione del suolo pubblico. Chiamalo fesso. Ovviamente la nostra è solo un’ipotesi. Anche perché, vuoi che uno come Crispino non possa permettersi un piccolo esborso? Ma a pensar male…