LA CAMORRA ALIMENTARE. A parlare di Paolo Siciliano è stato il figlio pentito del boss. E ora è senza protezione per i collaboratori

21 Febbraio 2023 - 21:13

I/ Durante gli interrogatori condotti dalla direzione Distrettuale Antimafia, in questi mesi Giovanni Buonanno avrebbe fatto più volte il nome di Paolo Siciliano, ma anche di altri commercianti di Marcianise, relativamente al funzionamento del clan Belforte

MARCIANISE – A parlare di Paolo Siciliano negli ultimi mesi sarebbe stato Giovanni Buonanno, figlio del boss Gennaro Gnucchino, recentemente pentitosi e ascoltato dai pubblici ministeri della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

È ipotizzabile pensare che siano state proprio le dichiarazioni di Buonanno Junior a far sviluppare le ulteriori indagini, dopo gli arresti di un anno fa, che hanno fatto scattare il sequestro di stamattina da 60 milioni di euro che ha colpito l’imprenditore dei supermercati (L’ELENCO DELLE FILIALI SEQUESTRATE).

Paolo Siciliano e i due Buonanno finirono agli arresti alla fine del gennaio 2022, con l’accusa a vario titolo di riciclaggio, estorsione e usura e l’imprenditore dei supermercati fu scarcerato l’11 febbraio di un anno fa.

Qualche mese dopo, poi, Giovanni Buonanno ha intrapreso la collaborazione con la giustizia, parlando con i pm della Dda e spiegando il funzionamento del clan Belforte.

Va ricordato, però, che a meno di un anno dalla decisione di collaborare con la giustizia, il 42enne figlio del ras del clan Belforte è

stato fatto fuori dal programma di protezione legato al suo pentimento.

Giovanni Belforte, secondo la Procura di Napoli, ha compiuto delle presunte violazioni commesse durante i 180 giorni (il periodo necessario a concretizzare la collaborazione) nel corso dei quali è chiamato a riferire tutti i fatti a lui noti.