MONNEZZOPOLI. I rutti di Lemon John comico gringo di lido Sinuessa, ma Zannini è uomo delle istituzioni e per questo gli va risposto colpo su colpo

9 Ottobre 2023 - 13:26

Mai scritto che è coinvolto nell’indagine della Dda. Ecco da quando pago sempre io i conti al ristorante. La catena della monnezza può non significare nulla, ma lisciare il pelo alla Prefettura e negare il diritto di evidenziarla, dopo averla documentata, la dice lunga sulla cultura (si fa per dire) in cui il mondragonese ha potuto piantare le fauci al punto che se si votasse domani prenderebbe non meno di centomila voti in tutta la provincia di Caserta

CASERTA (Gianluigi Guarino) – Primo punto l’insulto è un’attitudine emozionale di chi ha poco da dire e di che le idee, i contenuti, le competenze rappresentano un inutile orpello rispetto alla furbizia e alle scorciatoie, uniche caratteristiche che garantiscono successo in politica e la possibilità di contare nelle istituzioni.

Secondo punto: i conti, al ristorante, li pago io, anche per un fatto di scaramanzia, avendo visto la pessima riuscita morale – tanta tasca, tanti voti poca testa – dell’ultimo che mi ha offerto un pranzo.

Terzo punto: presentar querele è un diritto e, di solito, a meno che stanotte non abbiano modificato, in modalità Burkina Faso, il codice della procedura penale, i giudici ascoltano, nella fase inquirente, se lo ritengono, il querelante e, al contrario, obbligatoriamente, il querelato, se questi lo ritiene, a conclusione delle indagini preliminari, ammesso e non concesso, però, che il pubblico ministero non decida subito per una richiesta di archiviazione.

Detto ciò, uniche risposte possibili al cospetto delle scalmanate esternazioni di Giovanni Zannini nei confronti del sottoscritto, che, in puro spirito liberale, le pubblica tutte, mettendole a disposizione, di limone comprese😂, del giudizio e della possibilità di confronto con le mie, di ognuno dei lettori di questo giornale, la questione è sempre la stessa: le chiacchiere stanno a zero.

Se questo giornale, infatti, si occupa di Giovanni Zannini è solo e solamente perché lui è un personaggio pubblico, un politico tra i più conosciuti della Campania, un rappresentante del popolo all’interno delle istituzioni.

Quarto punto: non abbiamo assolutamente scritto che il consigliere regionale di Mondragone è implicato in questa indagine, perché, come ha fatto presumibilmente anche lui, abbiamo letto le 17 pagine dei decreti di perquisizione che costituiscono l’unico documento conosciuto e conoscibile di questa indagine.

Pagine a cui si affianca, sicuramente tutto il copioso materiale delle informative dei carabinieri, alle quali, né questo giornale, né Zannini possono accedere, trattandosi di documenti segretati.

L’articolo di sabato mattina, prendendo spunto (CLIKKATE E LEGGETE SE ABBIAMO SCRITTO CHE ZANNINI È COINVOLTO NELL’INDAGINE) dal decreto di perquisizione, riguardante anche Luigi Bosco, per carità non colpevole fino ad un eventuale terzo grado di giudizio, ha indotto CasertaCe a compiere una rapida indagine giornalistica sulle presenze della CZeta Spa, indagata e, secondo i magistrati della Dda, presa sotto la sua tutela da Nicola Ferraro, persona che non ha bisogno di altre presentazioni. Per il momento, ma la ricerca è ancora in corso, abbiamo trovato CZeta Spa e le imprese gemelle della famiglia Aniello – Falzarano, cioè Ecology srl e Eco Junk srl in diversi Comuni.

San Cipriano ovvero GIsec che blinda il sistema con Gino Pellegrino capo dell’ente d’Ambito

A San Cipriano D’Aversa per esempio e dunque, un Comune amministrato da un sindaco che Giovanni Zannini ha sempre sfoggiato come punte di diamante di una sorta di affratellamento politico e anche umano “tra migliori”, al punto, da inserirlo nel posto di comando della filiera casertana dei rifiuti. Più dettagliatamente, Vincenzo Caterino, a capo della Gisec, che ha potestà assoluta sugli impianti di trattamento e di smaltimento, che ha come contraltare di coordinamento funzionale Luigi Pellegrino, Gino per gli amici, che Zannini ha imposto come presidente dell’Ente d’Ambito, che gestirà la delicatissima procedura del passaggio dei 104, Comuni della provincia ad un nuovo regime di controllo, sotto l’unico cappello proprio dell’Ente d’ambito, della gestione di tutte le fasi della raccolta e dello smaltimento. Business forse addirittura miliardario. Gino Pellegrino, un vero pupillo di Zannini, che gli ha dedicato la pubblicazione di foto e di sperticate lodi in occasione dell’accorsato party, organizzato da Pellegrino per i propri 50 anni, presenti tutti i sindaci della filiera del consigliere regionale.

Sparanise e il retropensiero anti democratico sul soccorso di Prefettura e poteri forti

Su Sparanise, Zannini, nel suo delicatissimo scritto, a me e a noi dedicato, liscia il pelo alla Prefettura, provando pateticamente ad aizzarcela contro, applicando un retro pensiero anti democratico e proto autoritario sulla potestà dei poteri forti, che lo identifica e lo connota più di ogni altro attributo Come se fossero una novità le critiche che questo giornale esprime, ormai da decenni, nei confronti dei comportamenti di quello che, sulla carta, dovrebbe essere l’avamposto, fisicamente decentrato, del governo della Nazione.

Quando, nella Mondragone di Schiappa, la Prefettura era cattiva

Ma Zannini non lisciava il pelo alla Prefettura, quando, anni fa, riforniva di notizie il sottoscritto, invitandolo a evidenziare l’atteggiamento corrivo (corrivo lo diceva e lo scriveva il magister, naturalmente, non lui 😂) da parte dei rappresentanti del governo, nei confronti dell’allora sindaco di Mondragone Giovanni Schiappa, la cui testa, CasertaCe, gli consegnò su un piatto d’argento, permettendogli di iniziare una scalata che, senza la caduta e la consunzione dell’immagine di Giovanni Schiappa, non avrebbe mai potuto neppure prendere le mosse. E poi c’è

Capua e il presidio di Rosaria Nocerino

Capua, la cui gara per l’ aggiudicazione dell’appalto dei rifiuti , anche in questo caso ad una delle imprese del gruppo Aniello – Falzarano, precisamente alla Ecology srl, ha rappresentato una sorta di battesimo del fuoco per la nuova Centrale appaltante , insediata nei “complessi” uffici dell’amministrazione provinciale, dove Zannini conta più del presidente Magliocca, dato di fatto, questo, mai smentito dallo stesso Zannini, che in nessuna circostanza, in proposito, si è nascosto, a partire dal famoso gesto dell’ombrello, darti nella serata delle ultime elezioni provinciali, fino al video postato durante l’ultima estate, con Giorgio Magliocca letteralmente accucciato, appecoronato dietro di lui. Capua é un Comune in cui la materia dei rifiuti è saldamente nelle mani di Zannini, attraverso l’assessore Rosaria Nocerino, la più zanniniana tra gli zanniniani. La gara è stata realizzata dalla Centrale appaltante dall’amministrazione provinciale, coadiuvata dal dirigente del Comune di Capua, parimenti a quello che è capitato con l’affidamento relativo al Comune di San Cipriano. .

Arienzo, il sindaco di Magliocca e Zannini con vista su casa Ferraro

C’è poi Arienzo, Comune di cui sindaco Giuseppe Guida, indagato dalla Dda. Frequentatore della casa di Nicola Ferraro, il sindaco Guida, prima, ma molto prima di essere anche il coordinatore provinciale di Forza Italia, è uomo del presidente della Provincia Giorgio Magliocca, che alla carica di coordinatore forzista, dopo averlo inserito a far la guardia ai lucrosi impianti sportivi della Provincia, lo ha letteralmente catapultato. Ma Guida, a meno che non vogliamo negare l’evidenza, è pure uomo di Giovanni Zannini, per il quale ha votato e per il quale ha fatto votare alle ultime elezioni regionali. D’altronde, Giovanni Zannini e Giorgio Magliocca sono una cosa sola e, dunque, come si suol dire, la cosa va da sé.

Casapulla, il feudo dei Bosco e la fusione con i Moderati di Zannini

Qualcuno può seriamente sostenere che questo Comune non sia un antico e ancora oggi solidissimo feudo familiare di Luigi Bosco e di suo padre Nando Bosco? Anche qui, i rifiuti e i servizi connessi sono erogati da una delle imprese del gruppo protetto sponsorizzato da Nicola Ferraro.

La catena. Solo coincidenze? OK ma negare il nostro diritto di evidenziarla è arrogante ignoranza da bullo di lido Sinuessa

San Cipriano, Capua Sparanise, Casapulla, Arienzo più Gino Pellegrino scaturiti, affiorati, nella loro associazione ai servigi delle imprese della famiglia Aniello Falzarano, protetta da Nicola Ferraro, grazie a un lavoro di individuazione e verifica, che, peraltro, come già detto, abbiamo appena cominciato. Zannini, presidente della Commissione consiliare della Regione Campania sulla materia del ciclo dei rifiuti, Gino Pellegrino presidente dell’ente d’Ambito, destinato ad assumere il controllo totale su tutto il ciclo relativo a ognuno dei 104 Comuni della provincia, coadiuvando l’ente d ambito regionale nella madre di tutte le gare o, in alternativa, sui quattro o cinque garoni di affidamento.

L, ‘ente d ambito regionale ha come naturale interlocutore il presidente pro tempore della commissione consiliare, da tre anni Giovanni Zannini. Il tutto in un processo di delicato assorbimento delle competenze della Gisec, presidiata dal sindaco di San Cipriano Vincenzo Caterino, oltre che da Giorgio Magliocca. Il tutto mentre Zannini e Bosco hanno deciso di unirsi politicamente, battezzando un nuovo simbolo, quello dei Moderati in Azione, già sfoggiato in eventi pubblici, come quello recentemente svoltosi a Marcianise, durante il quale l’architetto Teresa Ucciero, messa da Bosco a fare la coordinatrice provinciale, del partito di Calenda, ha fisicamente affiancato Zannini.

Ora, può darsi, anzi diamo quasi per certo che tutti questi incastri non abbiano alcun filo logico e non possono essere, per dirla alla Biagio Antonacci, pane fresco per occhiuti assertori delle deduzioni logiche di forcaiola memoria borrelliana. Affermato questo in maniera forte e chiara, con la stessa determinazione dico e diciamo che è professione di ignoranza o di disonestà intellettuale spostare l’ attenzione, usando la rozza asserzione suggestiva che il sottoscritto e il giornale che dirigo vogliano tendenziosamente far capire che anche Zannini sia coinvolto nell’ indagine della Dda, quando, in realtà, abbiamo solo rivendicato il diritto di porci, di fronte a questa sequenza di fatti cronistici e garantendo sempre ampia facoltà di replica, così come abbiamo dimostrato, pubblicando integralmente questo scritto di Zannini, con la postura degli informatori tout court, che si sentono responsabilmente legittimati solo e solamente dalla profondità del lavoro di acquisizione documentale, a esporsi anche nella valutazione critica degli stessi. Se questo, come ritiene di fare lo Zannini, involgarendo, banalizzando il tutto a botte di limoni, proclami da gringo del lido Sinuessa, deve essere censurato, allora programmi come Report andrebbero chiusi di imperio.

È più facile che un cammello passi nella cruna di un ago che Zannini

Ma figuriamoci se Zannini riesce a trovare una interazione riflessivo – logico – concettuale con questo nostro alfabeto narrativo, viste le scelte di modalità con cui svolge la sua attività politica. Biblicamente, è più facile che un cammello passi nella cruna di un ago che Zannini….