OMICIDIO DI MONDRAGONE. “Mi sono solo difeso”. La versione di Pagliaro, dopo aver ucciso Luigi Magrino. E c’è un carabiniere che ha visto tutto

29 Aprile 2025 - 13:56

MONDRAGONE – Piccoli retroscena, nuovi dettagli emergono su quanto avvenuto ieri mattina, ovvero quando un imprenditore 67enne, Giancarlo Pagliaro, ha sparato e ucciso il 41enne Luigi Magrino, originario di Formia, all’interno della stazione di servizio Eni “De Martino”, un luogo molto frequentato nel centro della città.

L’omicidio è avvenuto intorno alle 10, dopo una discussione accesa tra i due, che si conoscevano e avevano avuto in passato rapporti economici non sempre facili. Stando alle prime ricostruzioni, l’incontro non era stato pianificato e sarebbe stato casuale. Dopo un breve battibecco accanto alle loro auto, Magrino è risalito sul suo SUV, momento in cui Pagliaro ha esploso due colpi di pistola, uno dei quali ha colpito mortalmente il 41enne. Sorprendentemente, la pistola usata per l’omicidio risultava essere di proprietà della vittima.

Un carabiniere libero dal servizio, presente nel distributore di benzina, ha assistito alla scena e ha allertato i colleghi. Pagliaro è stato arrestato e portato in caserma. Ha scelto di non rispondere alle domande del pubblico ministero e degli investigatori e attualmente si trova nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Gli unici dettagli che Pagliaro ha voluto spiegare al pm riguardano la pistola, non sua, bensì di Magrino, e il fatto che la vittima dei due colpi avrebbe tentato di aggredirlo e che lui, per difendersi, si sarebbe impossessato dell’arma del 41enne.

Si apprende che la lite tra i due potrebbe essere stata alimentata da una vecchia questione legata a un somma di denaro. Magrino, infatti, potrebbe aver truffato Pagliaro in passato, causando gravi danni economici all’imprenditore. Le minacce di morte pronunciate da Magrino durante la discussione potrebbero aver alimentato la rabbia di Pagliaro, sfociando in un gesto estremo.

Il corpo della vittima è stato trasferito all’Istituto di Medicina Legale di Caserta, dove sarà sottoposto ad autopsia per stabilire con precisione le cause della morte e la traiettoria del colpo. Le indagini proseguono per capire se si sia trattato di un omicidio premeditato o se, al contrario, sia stato un atto dettato dalla rabbia del momento.

Pagliaro, come da prassi, è considerato innocente fino a sentenza definitiva, e gli investigatori sono al lavoro per ricostruire ogni dettaglio della dinamica.