OSPEDALE DI CASERTA. Ad una settimana dalle elezioni RSU l’Ufficio Infermieristico sposta un candidato da un reparto a quello desiderato

30 Marzo 2022 - 15:41

CASERTA (G.G.) – Il 5,6,7 aprile si terranno le elezioni da cui usciranno i rappresentanti sindacali unitari degli enti pubblici italiani.

Naturalmente si svolgeranno anche a Caserta e si sa che queste elezioni sono particolarmente sentite nei grandi aggregati della sanità locale.

Cosa c’entra questo con la signora Caterina Cusano? Chi legge Casertace da poco può rimanere anche disorientato di fronte a questa citazione, chi ci segue da più anni sa bene che Caterina Cusano è una dipendente dell’Ospedale Civile di Caserta che nei giornali, soprattutto nel nostro, c’è finita svolgendo attività di coordinamento di responsabilità, di rilievo pubblico, che in quando tale non può almeno a casa di Casertace, non essere oggetto di sindacato giornalistico.

Qua ci facciamo vecchi, e implacabilmente, nella disarmante affermazione del fondamentale principio storico-filosofico di Gian Battista Vico, siamo costretti ad assecondare la giostra dei corsi e dei ricorsi storici.

E allora, lo diciamo con sincero spirito costruttivo, espresso da un giornale che più volte è stato costretto dalla cronaca ad occuparsi di Caterina Cusano, che non è propriamente una persona in cima ai nostri pensieri quando ci svegliamo la mattina.

Prima che il Tribunale di S.Maria C.V., accogliendo una richiesta della Procura ad esso attinente, facesse seguire l’ordinanza che portò all’arresto, tra gli altri, del dirigente dell’ospedale civile Carmine Iovine, avevamo più volte affrontato questioni riguardanti le modalità utilizzate dalla signora Cusano usata quale punto di riferimento importante sulle politiche di potestà che l’azienda ospedaliera erogava attraverso la Direzione Sanitaria di cui, al tempo, lei faceva parte.

Quell’eccesso di zelo rispetto ai desiderata dei potenti dell’epoca, provocò un gran danno alla Cusano, che comparì pesantemente nelle tante pagine di quell’ordinanza e in molte intercettazioni, non facendoci certo una bella figura dato che una cosa è il possibile rilievo penale di certi comportamenti, che poi l’autorità giudiziaria non ha più ravvisato, altra cosa è l’etica, la correttezza del proprio agire professionale.

E onestamente parlando ciò che emerse dalle pagine dell’ordinanza, da quelle intercettazione non costituì certo un quadro edificante per la signora Cusano, con la quale possiamo tranquillamente confrontarci qualora ritenesse queste nostre affermazioni non corrette nei suoi confronti, ripubblicando tutti gli stralci dell’ordinanza che la riguardavano in modo da consentirle, qualora lo ritenesse, di esercitare con alta cognizione di causa, il suo sacrosanto diritto di replica.

Dopo quelle vicissitudini, questa intraprendente infermiera lasciò la direzione sanitaria e fu nominata caposala di un reparto. Oggi il suo nome ci rimbalza di nuovo davanti agli occhi proprio perché dal 5 al 7 aprile si svolgeranno le elezioni delle Rsu.

In poche parole, la normale dialettica, la comprensibile emotività che connota eventi come questo ha fatto salire la tensione, e dunque abbiamo appreso che la signora Cusano, diciamo scherzosamente, sul luogo del delitto, cioè nella Direzione Sanitario all’interno dell’Ufficio Infermieristico, struttura di coordinamento e organizzazione del lavoro, svolto all’interno dell’ospedale, dagli appartenenti al cosiddetto comparto, cioè la parte sanitaria non medica, quella per intenderci che coincide con le funzioni di infermiere, di operatore sociosanitario, di tecnico di Radiologia, di tecnico di Laboratorio e di Ostetrica.

Naturalmente, l’incidenza delle decisioni dell’Ufficio Infermieristico riguarda soprattutto le componenti più numerose del comparto, cioè gli infermieri e gli Oss.

Al tempo dell’indagine, il riferimento di Caterina Cusano era l’allora dirigente del Presidio Ospedaliero, oggi Opsos, Carmine Iovine.

Oggi il riferimento è diventato Mario Mensorio, figlio d’arte, che in pratica svolge, seppur con denominazioni diverse, l’attività che al tempo Carmine Iovine sviluppava come direttore.

A quanto ci dicono, Caterina Cusano, dall’alto della sua esperienza, scaccia letteralmente, al grido di “Vade retro satana”, ogni infermiere che si reca nell’ufficio per formulare una richiesta.

“Siamo in campagna elettorale per le elezioni Rsu, per cui qui non entra nessuno”.

Azz, qui siamo al premio serietà, al premio rigore: la nuova Caterina Cusano è divenuta l’antitesi della vecchia. E fin qui sarebbe arrivato l’articolo con tanto di elogio, applausi, ricchi premi e cotillon, qualora non ci fosse stata raccontata una seconda parte della storia.

Nel momento in cui la Cusano, giustamente, congela, insieme ai suoi colleghi dell’ufficio Infermieristico, visite, udienze e richieste, fino al compimento delle operazioni elettorali Rsu, allo scopo di non influire sulle stesse nemmeno per un quarto di voto, lo stesso congelamento non viene applicato quando c’è da firmare qualche provvedimento relativo allo status del servizio di qualche infermiere.

Ora, noi non vogliamo dire che l’infermiera X trasferita dal reparto Y al reparto Z non meritava un provvedimento del genere indipendentemente dalle elezioni e dal fatto che la signora X è candidata alle stesse.

Il problema non è di merito, ma di metodo.

Se tu Ufficio Infermieristico affermi giustamente, con frasi platealmente erogate in modo che tutti possano sentire, che di qui alle elezioni in quegli uffici non entra nessuno perché, ancor più giustamente, le vie del voto di scambio sono infinite, articolate e colme di coordinate e subordinate, poi non puoi trasferire una candidata alle stesse elezioni da un reparto ad un altro, da un reparto a quello desiderato dalla candidata, perché in questa maniera, altro che vade retro satana, si fa anche fatica ad affermare che questo sia un problema di metodo e non di merito, per cui va fatta salva la buona fede.

I romani diceva Historia magistra vitae.

Evidentemente si tratta di un adagio che non riesce proprio ad attecchire nel corredo genetico delle attitudini della signora Caterina Cusano. Citiamo lei proprio per i precedenti, ma va precisato che questo tipo di attività la Cusano lo svolge insieme ad altri quattro componenti dell’Ufficio Infermieristico: la signora Rosa Varone, la signora Pasqualina Scirocco, Donato Alcorano e Laura Di Lorenzo.