REGGIA. Per la sostituzione di Felicori, ecco i primi NOMI per l’interim. Ecco come CasertaCe ha sventato le manovre del direttore per agganciare Lega e Grillini

22 Ottobre 2018 - 10:10

Caserta (Pasman) – Si prepara la successione interinale a Mauro Felicori nella direzione di Palazzo Reale, dato che la procedura per la selezione del suo sostituto, del nuovo direttore è, come si sa, in forte ritardo. Ritardo quanto giustificato non si comprende, perché viene spontaneo chiedersi per quale ragione non si sia provveduto per tempo rispetto ad un evento affatto ordinario, conosciuto con largo anticipo, quale era la data di collocamento in pensione del direttore della Reggia in carica. Ma questi sono i classici misteri della opaca burocrazia nostrana. Ed a meno che, a voler legittimamente pensar male, non ci fossero piani riservati sul destino del manager bolognese non compiutisi.

E se fosse così, siamo lieti e contenti per il bene del monumento, di aver contribuito pesantemente a scompaginarli. D’altronde, l’incontro con la leghista e concittadina Bergonzoni e la lunga chiacchierata con il senatore di 5 Stelle Agostino Santillo (CLICCA QUI) fanno capire quanto Felicori sia impegnato per ingraziarsi i partiti del nuovo governo. Ha

incocciato però in CasertaCe che alle mosse della leghista e del grillino ha opposto un presidio, una durissima sorveglianza democratica.

Francesco Canestrini e Salvatore Buonomo

Comunque sia, stando ai rumors che si colgono nel museo vanvitelliano, potrebbero essere chiamati a svolgere le funzione ad interim di direttore, nell’ordine, il soprintendente per l’archeologia, le belle arti ed il paesaggio per le province di Caserta e Benevento architetto Salvatore Buonomo o il soprintendente per la Basilicata l’architetto Francesco Canestrini, per il quale sarebbe un ritorno a Caserta, dove ha operato, non certo male, per diversi anni all’interno della Sovrintendenza, quando questa gestiva direttamente anche la Reggia.

La designazione di Buonomo sarebbe nel segno di una continuità amministrativa nella gestione dell’ente, in una realtà in cui tuttavia il concetto di continuità, pur positivo per altri versi, viene interpretato in modo estremo, lasciando in compiti attivi funzionari già posti in pensione, come nel caso dell’ingegnere Mario Tartaglione che, non si sa con quanta legittimità, benché cessato dal servizio da alcuni mesi, oltre a svolgere compiti di RUP in gare di appalto in corso, emana e sottoscrive disposizioni nell’ambito del servizio di sicurezza e prevenzione.

Anche per una questione di fasce dirigenziali e di trasparenza, a questo punto sarebbe auspicabile l’attribuzione delle funzioni vicarie ad un pari grado del direttore della Reggia (essendo i soprintendenti, nella gerarchia ministeriale, in posizione sottordinata ed è incredibile che uno come Canestrini sia amministrativamente subordinato a uno come Felicori), come il direttore del peraltro limitrofo museo di Capodimonte.

Vedremo quello che succederà. Pensarci prima, non si poteva, eh?