Riapertura cava tra Caserta e Valle di Maddaloni, l’allarme del WWF: “Colline in pericolo di nuovo: territorio incapace di futuro”

25 Agosto 2025 - 11:24

Si prospetta la riapertura di una cava per l’estrazione di oltre 2.300.000 metri cubi di calcare nei prossimi vent’anni

CASERTA (C.S.) — Il territorio casertano torna a tremare sotto il peso delle attività estrattive. In località Provine-Pioppi, al confine tra i Comuni di Caserta e Valle di Maddaloni, si prospetta la riapertura di una cava per l’estrazione di oltre 2.300.000 metri cubi di calcare nei prossimi vent’anni. Un progetto che, sotto la veste di “riqualificazione ambientale”, rischia di riaprire ferite mai rimarginate e di compromettere definitivamente la salute, il paesaggio e la vivibilità delle frazioni pedemontane.

Il WWF Caserta esprime forte preoccupazione, in quanto rileva gravi criticità non ancora risolte. Tra queste:

  • La vicinanza all’Acquedotto Carolino, patrimonio UNESCO, con ben tre torrini coinvolti.
  • La presenza di pozzi fondamentali per l’approvvigionamento idrico del Comune di Valle di Maddaloni.
  • L’impatto ambientale e sanitario derivante da centinaia di transiti giornalieri di camion lungo via Giulia e nel quartiere San Clemente – Parco Cerasole.
  • Il rilascio di polveri di calcare e il rischio di compromissione della qualità dell’aria.

Il WWF, insieme ai comitati locali, esprime profonda preoccupazione per questo ennesimo attacco alle colline casertane, ricordando come già nel 2013 il Consiglio Regionale avesse proposto una legge per la chiusura definitiva delle cave e dei cementifici nell’area, riconoscendo i danni irreversibili causati da decenni di sfruttamento.

La proposta attuale non rappresenta un recupero ambientale, ma un tentativo di prolungare l’agonia di un territorio già martoriato. È inaccettabile che simili operazioni vengano calate dall’alto, in pieno agosto, senza un adeguato coinvolgimento delle amministrazioni comunali, dei cittadini, delle associazioni e dei comitati.

Il WWF Caserta e il Comitato NO CAVE ribadiscono con forza: basta alla politica del consumo del suolo. È tempo di voltare pagina e avviare progetti coraggiosi di recupero ambientale, capaci di valorizzare il territorio e generare un’economia sostenibile. Il nostro territorio deve essere tutelato e dimostrare che è capace di futuro.

Nota:

Perché il WWF è contrario al consumo di suolo

Il WWF si oppone fermamente al consumo di suolo per motivi ambientali, sociali ed economici. Ecco i principali punti critici:

Rischi ambientali e idrogeologici

  • La cementificazione rende il suolo impermeabile, aumentando il rischio di frane e alluvioni.
  • In Italia, il consumo di suolo avanza a ritmo insostenibile: 2,4 m² al secondo, con una perdita di 77 km² solo nell’ultimo anno.
  • Oltre 900 ettari sono stati resi impermeabili in aree a rischio idraulico medio, aggravando la vulnerabilità delle città.

Perdita di biodiversità e servizi ecosistemici

  • Il suolo italiano ospita 25 tipi diversi, con una biodiversità fino a 10 volte superiore rispetto ad altri Paesi europei.
  • Ha un ruolo cruciale nel ciclo della materia e dei nutrienti, nella protezione dal dissesto idrogeologico, come serbatoio di CO2 ed acqua potabile.
  • La sua degradazione comporta una perdita di servizi ecosistemici stimata in 9 miliardi di euro all’anno.

Sicurezza alimentare minacciata

  • L’agricoltura intensiva erode e inquina il suolo, compromettendo la sua fertilità.
  • Proteggere il suolo è essenziale per garantire la produzione alimentare e la resilienza delle filiere agroalimentari.

Mancanza di una legge nazionale

  • L’Italia attende da oltre 12 anni una legge sul consumo di suolo.
  • A livello europeo, la “Strategia per il suolo 2030” punta al consumo netto zero entro il 2050, ma gli strumenti attuali non sono vincolanti.

La via da seguire: agroecologia e scelte consapevoli

  • Serve un cambio di paradigma: investire in pratiche agricole sostenibili, promuovere l’agricoltura biologica e scegliere prodotti locali.
  • Tutti siamo coinvolti nella tutela del suolo, risorsa limitata e non rinnovabile.

Il Panda Team del WWF Caserta OA ETS