Siti di stoccaggio dei rifiuti. I proprietari terrieri chiamano in causa la Provincia di Caserta e chiedono un milione e mezzo di euro

5 Maggio 2022 - 18:20

Leggi il decreto 85 a firma di Giorgio Magliocca: conferito l’incarico legale all’avvocato Luisa Venturino che difenderà l’ente nel procedimento intentato da Luigia Fontana e Giuseppina Martinelli di Santa Maria la Fossa

 

 

CASERTA Un milione e 440mila euro: è quanto hanno chiesto le signore Luigia Fontana e Giuseppina Martinelli (rappresentate dall’avvocato Alessandro Cacchione) alla Provincia di Caserta relativamente alla indennità di occupazione  per tutte le annualità successive alla scadenza contrattuale risalente al dicembre del 2013.

La vicenda di cui parliamo risale agli anni della cosiddetta emergenza rifiuti, quando ad opera della struttura commissariale della presidenza del consiglio dei ministri, furono creati numerosi siti di stoccaggio provvisorio dei rifiuti in mancanza di adeguati siti di discarica. Fra i siti di stoccaggio provvisori risultano ancora attivi quelli di Villa Literno, di Capua e di Santa Maria la Fossa.

In seguito all’emanazione di numerose norme successive, i proprietari dei terreni su cui insistono i siti di stoccaggio provvisori attivarono azioni di carattere stragiudiziale e giudiziale finalizzate al pagamento del corrispettivo fissato nei contratti di locazione a suo tempo stipulati, rimasto fermo all’anno 2008.

Successivamente furono raggiunte numerose intese con la quasi totalità dei proprietari dei terreni siti nella ex Fibe di Villa Literno. Con provvedimento monocratico presidenziale del dicembre 2021 è stato poi fornito dal presidente Giorgio

Magliocca indirizzo al dirigente del settore perché attivasse ogni iniziativa finalizzata al raggiungimento di transazione con i proprietari dei siti cosiddetti minori, tra i quali quello di Santa Maria la Fossa. Ora, le signore Fontana e Martinelli sono proprietarie di un terreno ubicato proprio in quest’ultimo comune, in località Pozzo Bianco, dell’estensione di circa 238mila metri quadrati. Il contratto con le signore fu stipulato nel dicembre 2003 e prevedeva un canone annuo di 180mila euro e una durata di 10 anni. Ancora, andando avanti, un anno fa, il 17 maggio del 2021, la Provincia fu condannata al pagamento delle annualità dei fitti pregressi oggetto di quello specifico giudizio, per un importo di 360mila euro.

Ma oggi le due donne richiamano  in causa la Provincia e, attraverso il loro legale, chiedono il pagamento delle annualità successive alla scadenza contrattuale (2013) per un ammontare di un milione e  440mila euro. Di qui la necessità, per l’Ente Provincia di affidare l’incarico legale all’avvocato Luisa Venturino, come da  decreto n. 85 del 3  maggio, che pubblichiamo in calce a questo articolo.

Decreto 85.PDF