TRASTOLE SURGELATE. Niente più obbligo di firma all’ex direttore di banca e al sedicente pastore di pecore e capre
5 Febbraio 2025 - 13:16
CASERTA – Il tribunale del Riesame di Napoli ha accolto l’istanza degli avvocati Natalino Giannotti e Pasquale Raucci, che seguono la difesa di Pietro Scialli, 78enne di Caserta, ex direttore di banca coinvolto nell’inchiesta su bancarotta e truffa, assieme ad altre 4 persone, attive in un giro di tre imprese che, secondo gli inquirenti della Procura della Repubblica di Aversa Napoli Nord, erano tutte collegate tra di loro, di fatto la stessa cosa
Revocato l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, previsto tre volte alla settimana per Scialli. Stessa decisione è stata presa anche per Salvatore Liguori, 53enne nato a Casal di Principe, sedicente pastore di pecore e capre.
Secondo gli inquirenti, i cinque avrebbero accumulato debiti con lo Stato e finanziari con la Italiana Congelati, operante nel settore del commercio all’ingrosso di pesce surgelato, per poi svuotarla dei beni e delle risorse economiche che, nel contempo, trasferivano ad altra impresa con la quale proseguivano l’attività, conducendo la prima al fallimento.
I soldi “distratti” sarebbero stati poi usati per acquisti di beni di lusso, immobili in Costa Azzurra e leasing, ad esempio, di vetture come Maserati Levante e simili.
Gli altri tre indagati sono Marco Goglia, nato a Caserta 56 anni fa, Vincenzo Riccio, 49 anni di Succivo, e Nicola Cuomo, 56 anni di Caserta, tutti colpiti dal divieto di esercitare attività imprenditoriale per la durata di 12 mesi.