MA GUARDA UN PO’. Tar e Consiglio di Stato smontano la gara di Giulio Biondi vinta da Ecocar e la vita dell’impresa premiata dai giudici diventa impossibile. San Nicola, Caserta, i fratelli Biondi e…

29 Marzo 2022 - 15:35

Beh, inutile girarci troppo intorno: affermare che tutto ciò che sta capitando a San Nicola sia solo una coincidenza casuale significa considerare casualità dieci anni di malagestione, di arbitrarie proroghe, di schifezze di ogni genere consumate nel rapporto, manco a dirlo gestito da Franco Biondi, fratello di Giulio, tra il comune capoluogo e la società dei Deodati, Vallarelli e di Peppe Zampella detto “La Porchetta”

SAN NICOLA LA STRADA (gianluigi guarino) – Il 30 giugno 2020 il comune di San Nicola la Strada aggiudicava la gara d’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti umidi urbani alla società Ecocar srl per 3 anni e per un valore superiore ai 7 milioni di euro, in pratica poco meno di 250 mila euro al mese, cioè la stessa dal febbraio 2012, cioè da più di dieci anni, che esercita uguale servizio nella confinante citta capoluogo.

L’impresa seconda classificata, la Dhi, in passato titolare della raccolta sempre nel comune di San Nicola, presentò ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Campania, contestando l’aggiudicazione. Le ragione esposte da Dhi furono considerate fondate dal Tar che annullò l’aggiudicazione, sancendo un esito differente e cioè mettendo Dhi in testa alla graduatoria e dunque in pieno diritto di diventare titolare del servizio.

Ecocar impugnò la sentenza del Tar e presentò ricorso al Consiglio di Stato e qui si capì come le argomentazioni usate alla base dell’iniziativa giudiziaria di Dhi erano state davvero granitiche, se è vero come è vero che l’organo supremo della giustizia amministrativa confermò (e credeteci, non avviene così spesso) la decisione del Tar Campania.

Insomma, Dhi ha continuato a garantire i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e anche uno standard decente di pulizia effettiva del territorio comunale.

Va sottolineato il fatto che noi non sappiamo con certezza matematica se Giulio Biondi, fratello del super dirigente del comune di Caserta, Franco Biondi, fosse al tempo a capo della ripartizione Ambiente e Rifiuti. Dobbiamo, però, ritenere di sì se è vero come è vero che Giulio Biondi è in prima linea nelle riunioni in cui il comune di San Nicola la Strada sciorina una contestazione dietro l’altra a carico di Dhi, chiamata a corrispondere soldi in contanti in riscontro alle penalità applicate dal contraente pubblico, cioè dalla Città di San Nicola.

Dunque, ricapitoliamo, la ripartizione Ambiente e Rifiuti del comune di San Nicola la Strada fa un bando per l’affidamento triennale del servizio di raccolta. Molto probabilmente di questo è artefice Biondi (Giulio). Dopo di che, sempre probabilmente sotto l’egida dell’appena citato dirigente si svolge la gara che viene vinta da Ecocar. Roba da organizzare una bisboccia serale per questa sorta di famiglia, visto e considerato che questo esito rendeva i due fratelli Biondi ancor più fratelli di quello che largamente già sono, allargata comprendente i due germani, l’allegra compagnia di Ecocar e perché no anche il sindaco di Caserta Carlo Marino e quello di San Nicola, Vito Marotta.

Aggiungendo San Nicola a Caserta, la Ecocar completava una sorta di filotto grazie al quale avrebbe dominato la scena in un’ampia porzione del territorio della provincia, partendo dal capoluogo e arrivando a Marcianise, passando per San Nicola e poi anche per Casagiove, visto che l’impresa dei Deodati si è aggiudicata l’appalto pure nel comune borbonico.

A rompere le proverbiali uova nel paniere, stavolta poco metaforiche e molto reali, ci si è messa la Dhi che, giustamente, dopo aver pagato come nessun’altra impresa del settore ha pagato per errori compiuti nel corso della sua storia aziendale, ha voluto continuare a vivere in questa provincia, divenendo un modello riconosciuto e significativamente elogiato nella Relazione finale dell’amministratore giudiziario, che l’ha descritta come “azienda modello” nell’interpretazione dei processi amministrativi in funzione dell’obiettivo di una trasparenza e di una legalità praticate e non solo enunciate.

Per cui, mentre a Caserta il dirigente del settore Ambiente Franco Biondi consentiva ad Ecocar srl di incassare i pagamenti mensili al posto di un’altra società, di un altro soggetto giuridico, cioè il Consorzio Ecocar, il vero vincitore della gara d’appalto aggiudicata dal comune di Caserta nel 2012. Mentre il dirigente Biondi (Franco) concedeva ad Ecocar la proroga, della proroga, della proroga, facendo in modo che questo periodo di gestione extra-contrattuale, che sulla carta dovrebbe essere applicato rarissimamente e straordinariamente motivato, diventasse fatto ordinario e si prolungasse per ben 3 anni; mentre il dirigente Biondi assisteva senza dannarsi l’anima e senza pubblicare alcun atto amministrativo di proroga, come ha effettivamente assistito nelle ultime settimane, allo spirare del termine del contratto 6mesi+6mesi, firmato stavolta da Ecocar – dato che il Consorzio Ecocar è sparito di soppiatto – a seguito di quella garetta a cui ha partecipato solo (scandaloso e vergognoso ribasso dello zero vergola qualcosa percento) l’azienda che è dei Deodati, ma che a Caserta è di fatto sotto il controllo co-proprietario dei vari Peppe la porchetta Zampella, di qualche Della Ventura sfuso, di Sirio Vallarelli, di Antonio Melone eccetera; mentre tutto ciò accadeva si consumava nelle stanze del comune di San Nicola una vicenda più unica che rara: un gruppo di persone stava lì a fare il pelo o a trovarlo nel proverbiale uovo, in modo da sottoporre Dhi ad una nuova serie di stangate, di penalizzazioni economiche per presunte inadempienze contrattuali.

Il comune di San Nicola la Strada era rappresentato da Giulio Biondi, dirigente del settore Ecologia, motore della gara d’appalto vinta da Ecocar e revocata dal Tar, dall’architetto Filippo Virno, un vero e proprio prezzemolino che continua a stare dappertutto e sembra l’unico a possedere l’illuminazione divina che consente di realizzare dei piani industriali propedeutici agli appalti di gestione e raccolta dei rifiuti, insieme all’avvocato Francesco Maria Caianiello, socio professionale storico del sindaco di Caserta Carlo Marino, uomo vicinissimo a tutto il mondo dentro al quale si connota l’attuale e peculiare modello di potere della fascia tricolore della città capoluogo e di Franco Biondi, autentico braccio armato negli uffici di palazzo Castropignano. Dall’altra parte del tavolo c’era la Dhi con i suoi avvocati.

Questo articolo si avvia alla conclusione, ma non escludiamo che nei prossimi giorni cercheremo di leggere – o di venire a conoscenza in maniera più sommaria – delle contestazioni mosse nei confronti dell’impresa con sede a Pastorano. Poi, con quel foglietto di appunti in mano prenderemo una telecamerina e, statene certi, non impiegheremo più di dieci minuti per trovare quello che è scritto nel foglietto ma moltiplicato per dieci all’interno del perimetro di Caserta, che nel frattempo continua a pagare oltre un milione di euro al mese ad Ecocar, senza aver mai prodotto una “schifezza” di contestazione e di penalizzazione.

Chiudiamo con una domanda. E questa volta ci concediamo la licenza di non girarci troppo intorno, di non montare troppe strutture di contrappeso dialettico e concettuale, visto e considerato che sono almeno dieci anni che scriviamo dei rapporti tra la Ecocar e il comune di Caserta, dei rapporti tra la Ecocar e il super dirigente, l’intoccabile Franco Biondi. Il quesito è il seguente: mettiamo il caso che il Tar avesse respinto il ricorso di Dhi e che anche il Consiglio di Stato si fosse allineato alla decisione dei giudici amministrativi regionali, conseguentemente da settembre 2020 in poi Ecocar sarebbe entrata nella piena titolarità del servizio e oggi sarebbero i camion con la livrea dell’azienda dei Deodati, di Zampella e di Vallarelli a solcare le strade sannicolesi. C’è qualcuno in grado di sostenere che la riunione di contestazione in contraddittorio svoltasi nel comune di San Nicola la Strada, chiesta da un’esasperata e continuamente provocata Dhi e concessa dal comune solo perché è obbligatorio farlo per legge si sarebbe svolta anche se il servizio fosse stato garantito da Ecocar?

A nostro avviso, no.

A vostro avviso, invece, cari lettori, è verosimile che possa esistere un sentimento di dubbia identità nel momento in cui Giulio Biondi, fratello di Franco, quest’ultimo storico tutor di Ecocar a Caserta, va all’attacco di Dhi, facendosi per giunta affiancare all’avvocato Francesco Maria Caianiello, socio di Carlo Marino e amico del citato fratello Franco? E questo sentimento di dubbia identità può essere un riflesso – volontario o involontario non possiamo dirlo fino a prova contraria – dell’esito di una gara che, badate bene, è stata in pratica assegnata dai tribunali in senso opposto a quello che era stato aggiudicata con la procedura di cui Giulio Biondi, fratello di Franco, è stato il dominus?