AVERSA IN LUTTO. Filomena è morta a 19 anni. Le stragi del sabato sera non sono morti contro natura

19 Maggio 2024 - 21:37

Il papà ha una ferramenta in via Diaz, gli zii francescani a Sant’Antonio al Seggio

AVERSA (Gianluigi Guarino ) – Il suo nome, quello di Filomena Del Piano, per tutti Milena insieme a quelli dei due amici deceduti con lei nel terribile incidente di Villa Literno, comparirà in un elenco ministeriali, insieme ad altri migliaia di nomi di giovani ragazzi di giovani ragazze, morti quando non bisogna mai morire. Quando non bisogna mai morire e basta, senza se e senza ma. senza declinare le solite frasi di circostanza, sul fiore degli anni sulle vite spezzate, sulle vite con ogni cosa davanti e poco, troppo poco dietro alle spalle. L’elenco freddo della morte ingiusta, perché contro natura.

Perché, cosa c’entra la natura quando muori a 20 anni e hai una salute di ferro.

Poi ci pensi un attimo e tutta l’impalcatura del discorso che hai messo in piedi per darti un po’ di arie di sociologo controcorrente, ti crolla addosso e non ti fai manco male perché era tutta cartapesta.

Non è contro natura quando questa si fa matrigna. La natura di chi ha scelto voluto mettere a rischio la propria vita e quella di altri. Che l ha voluto senza volerlo per a quell’età, semplicemente, non ti poni nemmeno il problema di capire e di soppesare un rischio.

Strsge del sabato sera come tante altre stragi del sabato sera. La platea le guarda e dopo essersi commossa davanti a un TG, a una trasmissione della tv del dolore o al racconto di un giornale, l’assorbe e la derubrica in statistica. La platea dimentica presto, la platea non pensa più a un dolore singolo, che non potrà essere mai associato, in una seduta di gruppo, ad altri dolori. Perché tu puoi Impegnarti, puoi associarti per lottare affinché la strada non mieta più vittime, ma questo non renderà mai comune quel. dolore. Il dolore sarà unico al mondo, stravolgera’ le vite di mamme di papà, di fratelli e di sorelle. Vite stravolte all’ inizio, vite cambiate per sempre. Perché se perdi una figlia di 19 anni nulla sarà come prima e non lo sarà per sempre. Come si dice, cambia l’angolo della visuale Nessuna persona, nessun oggetto neppure una penna, neppure un mestolo o una forchetta saranno quelli di prima.

Ma è così, sarà semore così. Perché non è contronatura perché ci sono ragazzi che vogliono fare i ragazzi. E i ragazzi hanno il diritto della natura di trasgredire, di godere nell’ impallinare il buon senso che li vorrebbe adulti prima del tempo. Poi ci sono gradazioni diverse della trasgressione, ma questo sarebbe un discorso troppo lungo che si annida nelle complesse e spesso insondabili dinamiche familiari Si sa come funziona: fare qualcosa di strano con l’acceleratore di un’ auto è una tentazione che sta sempre lì disposizione per dire che noi siamo ragazzi, ci piace “parare” e chi se ne fotte di tutto il mondo. Novantanove su cento gira bene e tra vent’anni il ragazzo dell’acceleratore avrà rimosso tutto e sarà lì a fare il trombone e a dire che i ragazzi del suo tempo presente sono proprio dei coglioni. Novantanove su cento.

Nell’un per cento dei casi le cose non andranno bene e i ragazzi dell’acceleratore saranno stati ragazzi e e nulla più Ragazzi per sempre, in bare bianche punteggiatura da, palloncini. .E’stato sempre così è così sarà sempre. Ma vallo a raccontare ai genitori di Filomena Del Piano. Avrebbe compiuto 20 anni a novembre questa ragazza di Aversa.

Ed era la gioia dei suoi genitori. Di sua madre Filomena Pacifico, di suo padre Antonio, titolare insieme al fratello di una ferramenta in via Diaz. Filomena era la nipote dei padri francescani Pietro e Stanislao della parrocchia di Sant’Antonio al seggio.

Filomena era Filomena, ragazza per sempre.