IL MONDO MILIONARIO DELLA FAMIGLIA NUNZIANTE. Gli affidamenti dell’inchiesta su Marzo solo la punta dell’iceberg. Il Giannone, la scuola De Amicis e i lavori specialistici
2 Maggio 2025 - 19:30

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Apparentemente irresistibile questa scalata della ditta di Puccianiello, entrata nel cuore di don Antonello Giannotti, quando questi era parroco nella contrada dell’ex sindaco Carlo Marino. La società di famiglia Gesim perse uno dei due lucrosi appalti solo per una sentenza del Consiglio di Stato
CASERTA (g.g.) – Bisogna raccontarla bene e tutta a Cesare Principe, il minaccioso suocero (PAURAAA!!) di Raffaele Nunziante la vicenda dell’impresa di famiglia (CLICCA PER ASCOLTARE L’AUDIO CHE CI HA INVIATO).
Bisogna raccontare bene come questi imprenditori abbiano viaggiato con le vele spiegate e contemporaneamente sia sul fronte dei pluri affidamenti di lavori da parte della Diocesi di Caserta, attraverso anche l’istituto di sostentamento del clero, presieduto da don Antonello Giannotti, a cui i Nunziante si affidarono senza alcuna riserva negli anni in cui era prete a Puccianiello e aveva tra i suoi parrocchiani i Nunziante, ma anche Carlo Marino; sia sul fronte degli appalti comunali, quegli affidamenti per cui Raffaele Nunziante rischia il processo, dopo aver ricevuto la richiesta di arresto da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere, non avallata dalla gip Vecchiarelli, ma che ora potrebbe essere oggetto di una richiesta di rinvio a giudizio.
Degli affidamenti della curia e dell’IDSC abbiamo scritto nel precedente articolo (CLICCA E LEGGI). Oggi ci occupiamo del rapporto tra la Gesim della famiglia Nunziante e l’amministrazione comunale del capoluogo. Ma lo facciamo parlando di cose più importanti, economicamente più significative di quei piccoli affidamenti che sono diventati oggetto dell’indagine della procura.
Andiamo un po’ indietro nel tempo e ci muoviamo tra il 2021 e il 2022.
La Gesim aveva vinto le gare ad offerta migliorativa per i cantieri della scuola De Amicis e poi per l’edificio scolastisco che ospita l’istituto Giannone.
Partiamo dalla De Amicis. Secondo quanto previsto dal progetto, sancito anche nel cartello di cantiere, questo sarebbe dovuto durare solo sei mesi. Proprio la velocità dei lavori era condizioni migliorative con cui Gesim si era aggiudicata l’appalto, utilizzando anche i requisiti di un consorzio Oscar, così come tante ditte casertane e dell’agro Aversano fanno abitualmente.
I LAVORI ETERNI ALLA DE AMICIS
Ma i lavori, iniziati nel gennaio 2022, vedranno la loro conclusione solo 35 mesi dopo, con 29 mesi di ritardo sulla tabella di marcia.
Il cantiere venne sospeso per ben tre volte. Due volte ci furono dei non meglio precisati allagamenti, tra cui uno durante le ferie, ovvero quando gli operai Gesim sul cantiere neanche c’erano. Il terzo stop fu provocato dal rinvenimento delle vecchie grondaie di amianto.
Ma non si sarebbe dovuto trattare di una sorpresa. Infatti, nel 2019 quello stesso edificio venne posto sotto sequestro dal Tribunale perché, a causa di un altro allagamento e degli interventi di somma urgenza, si erano rinvenute le grondaie di amianto. Quindi, di quella problematica si sapeva già da anni.
Come è stato possibile che la stazione appaltante, ovvero il comune di Caserta, abbia fatto lavorare 35 mesi una dita per un cantiere che sarebbe dovuto durare sei mesi, senza mai applicare una minima penale, per non parlare della rescissione contrattuale per inadempienza? Chiaramente, se la tesi della procura sarà confermata, verrà accertato nel processo che i Nunziante avevano ottimi rapporti – anche non legali – con l’amministrazione, ovvero Massimiliano Marzo, Franco Biondi.
Ma c’è da chiedersi anche cosa ha fatto chi doveva materialmente controllare i lavori, ovvero i direttori dei lavori. E qui rintracciamo una vecchia conoscenza di CasertaCe: la A2S Project, società di proprietà degli ingegneri di Marcianise, Pietro Bernardo e Roberto Rossano (clicca e leggi).
I due si aggiudicarono l’affidamento dei servizi tecnici grazie a quei discutibili ribassi che a Caserta abbiamo visto e criticato molto: il 3%
E ORA, IL GIANNONE
Per la scuola Giannone, la procedura di gara era stata correttamente bandita per la categoria OG2, ovvero per imprese che hanno l’attestazione che dimostra la capacità di operare in cantieri che riguardano il restauro e la manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela, ovvero gli immobili di interesse storico o culturale.
La gestione fu clamorosamente imbarazzante, tanto che anche noi ne scrivemmo con una certa difficoltà, visto il totale disordine creativo partorito da Franco Biondi e il suo Ufficio tecnico (CLICCA E LEGGI).
Nel ricorso che mandò via il duo Oscar-Gesim dal cantiere, a favore della Falco Group, il comune non prese posizione, lasciando quindi i Nunziante in balia del Consiglio di Stato senza l’appoggio dell’ente che aveva aggiudicato la gara.
Questo però non può certo far dimenticare chi vinse l’appalto e come al comune sia stato scelto per due scuole a pochi metri di distanza tra loro e vicine al cuore della città, il municipio, la questura (a cui la De Amicis è praticamente attaccata tramite l’ufficio Immigrazione), la prefettura, le offerte migliorative, la busta tecnica del duo Oscar-Gesim.