MONDRAGONE. O escono 70 mila euro per pagare al Comune il vero valore del bar Europa e dintorni oppure Giovanni Schiappa…
3 Ottobre 2018 - 19:00
MONDRAGONE – (g.g.) Riguardo all’articolo, da noi scritto la settimana scorsa sul conto salato, presentato dall’Agenzia delle Entrate-riscossioni, ex Equitalia, al Comune di Mondragone, non sono stati affrontati tutti gli aspetti della vicenda.
Intanto, per chi si è perso la puntata precedente, che poi seguiva ad anni, durante i quali CasertaCe aveva combattuto denunciando quel tentativo dell’allora amministrazione Schiappa di svendere gli immobili prospicienti al bar Europa a parenti diretti della moglie del primo cittadino per la miseria di 20 mila euro. Quella nostra campagna servì per loccare l’operazione che però, approfittando della distrazione da campagna elettorale, fu perfezionata, lontano da occhi indiscreti, in uno studio di Avellino, pochissimi giorni prima l’apertura delle urne delle ultime amministrative.
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato al Comune che quella valutazione è, a voler essere gentili, erronea e che quegli immobili, occupati dai familiari della moglie di Schiappa, tra i quali molti congiunti anche del signor Augusto La Torre, valgono almeno 90 mila euro. Ed è su questo valore che l’Agenzia delle Entrate chiede che vengano calcolate imposte e tasse.
Il percorso tra ciò che lo stato ha deciso, attraverso il suo agente riscossore e ciò che lo stato potrà decidere attraverso la Corte dei Conti può essere molto breve. Per cui, l’ex sindaco Giovanni Schiappa e tutti quelli della sua giunta o della sua maggioranza che avallarono amministrativamente l’operazione, rischiano seriamente di dover rifondere in quota parte nelle casse del comune i 70 mila euro di differenza tra la valutazione a prezzo stracciato, definita nel 2016, e quella calibrata dall’Agenzia delle Entrate.
Quindi, potrebbe essere utile, in questa fase, un’operazione di persuasione, da parte di Schiappa, ai familiari di sua moglie, affinchè, com’è giusto, siano loro a rifondere questa differenza di 70 mila euro, per evitare guai a chi, per motivi politici, per fedeltà a quella maggioranza, votò la delibera.
C’è poi un’altra questione. Dalla fine degli anni 60 in poi sempre le stesse persone hanno occupato sine titulo questi terreni di proprietà del comune. E da allora non hanno versato neppure un euro di canone. Ora, se è vero com’è vero che hanno pagato 20 mila euro, riconoscendo dunque al comune il diritto di proprietà, l’attuale amministrazione ha il dovere di chiedere tutti gli arretrati, magari facendo una transazione leggera, tipo mille euro all’anno, che però dal 67 ad oggi significherebbero altri 50 mila euro.
Non hanno mai pagato perchè, d’altronde, in comune, all’ufficio tecnico, c’era mister De Lisa, il quale, a sua volta, faceva parte della stessa famiglia, visto che il fratello ha sposato la sorella di Augusto La Torre. Insomma, con 120 mila euro, la partita si può chiudere e a quel punto i congiunti della moglie di Schiappa potranno continuare a svolgere le loro attività, fittano l’avviatissimo bar Europa, e sfruttando, a quel punto legittimamente, ogni centimetro quadrato di quel terreno.